Nel Gange ci sono meno metalli pesanti: riduzione del 50% durante il lockdown del Covid-19
Invece, non è diminuito l’inquinamento da agricoltura e acque reflue domestiche
[10 Febbraio 2021]
«Gli sforzi per ridurre al minimo le acque reflue industriali possono ridurre sostanzialmente l’inquinamento da metalli pesanti nell’acqua del Gange in un breve lasso di tempo di pochi mesi». E’ quello che ha dimostrato lo studio “A Time-Series Record during COVID-19 Lockdown Shows the High Resilience of Dissolved Heavy Metals in the Ganga River”, pubblicato su Environmental Science and Technology Letters da Tanuj Shukla, Indra S. Sen, Soumita Boral e Sanjeet Sharma, del department of Earth sciences dell’Indian Institute of Technology – Kanpur e che è stato rilanciato con grande evidenza dal Dipartimento di scienza e tecnologia (DST) del ministero della scienza e della Tecnologia dell’India.
Infatti, in una nota il DST sottolinea che «Il lockdown della pandemia di Covid-19 ha fornito a un team di scienziati dell’Indian Institute of Technology Kanpur una rara opportunità per quantificare l’impatto delle attività antropogeniche limitate sulla resilienza chimica dell’acqua dei grandi fiumi. Hanno analizzato il dato geochimico giornaliero del fiume Gange e hanno dimostrato che la riduzione degli scarichi industriali durante 51 giorni del lockdown nazionale obbligatorio ha fatto diminuire le concentrazioni di metalli pesanti disciolti di un minimo del 50%. Al contrario, gli input provenienti dal deflusso agricolo e dalle acque reflue domestiche come nitrati e fosfati sono rimasti quasi gli stessi, poiché queste fonti non sono state influenzate dal confinamento nazionale».
Lo studio è stato sostenuto dall’Indo-US Science and Technology Forum (IUSSTF), un’organizzazione bilaterale del DST – Governo dell’India e Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America e si va ad aggiungere alla corposa ricerca sui grandi fiumi mondiali che punta a comprendere meglio l’impatto dei cambiamenti climatici e degli interventi antropici diretti sulla qualità e quantità dell’acqua dei fiumi. IL DST conclude che «Il Gange ha mostrato un’elevata resilienza ai metalli pesanti disciolti».