Perù: per bonificare la marea nera Repsol mischia sabbia impregnata di petrolio con sabbia pulita
L'Oefa: ora basta. E continua a fare multe alla multinazionale spagnola
[15 Aprile 2022]
Vi ricordate della marea nera causata in Perù da un incidente avvenuto il 15 gennaio durante un’operazione di scarico di greggio nel quale fu coinvolta la petroliera italiana Mare Doricum? Ebbene, la cosa non è stata ancora risolta e, proseguendo con gli interventi di vigilanza ambientale sulla bonifica che sta effettuando la Raffineria La Pampilla della multinazionale spagnola Repsol, l’Organismo de Evaluación y Fiscalización Ambiental (OEFA) del ministero dell’ambiente del Perù ha ordinato immediatamente: «La cessazione delle azioni di miscelazione di sabbia impregnata di petrolio greggio con sabbia pulita nella zona sopratidale della spiaggia di San Gaspar situata nel Serpentín de Pasamayo, distretto di Aucallama, provincia di Huaral, dipartimento di Lima; che viene utilizzata come metodologia di pulizia sulla suddetta spiaggia; così come su altre spiagge dove si stavano realizzando queste azioni». In oltre l’EFA ha chiesto a Repsol di chiarire l’efficacia della stessa metodologia utilizzata come azione di pulizia sulla spiaggia di San Gaspar e ricorda che «I provvedimenti amministrativi emanati dall’Autorità di controllo ambientale sono obbligatori per la Raffineria SAA La Pampilla e il loro mancato rispetto può comportare l’irrogazione di sanzioni coercitive fino a 100 Unidad Impositiva Tributaria UIT (460.000 soles, 123.000 dollari, ndr) per ogni misura e successivamente, fino a verificarne la conformità. L’OEFA continuerà ad emanare misure amministrative aggiuntive quando saranno evidenziati o determinati potenziali rischi che causano danni all’ambiente o alla salute delle persone e ne verificherà il rispetto da parte dell’azienda vigilata».
E’ la stessa OEFA a rivelare che «Ad oggi, Repsol non ha rispettato 5 dei 16 provvedimenti amministrativi emanati: i) identificazione delle aree interessate dallo sversamento; II bonifica delle aree interessate; III contenimento e recupero degli idrocarburi; IV contenimento, recupero e pulizia degli idrocarburi nelle Aree Naturali Protette; V contenimento e recupero dell’idrocarburo dal secondo oil spill, avvenuto il 25 gennaio 2022; motivo per cui l’OEFA ha finora inflitto 5 sanzioni coercitive per un importo totale di 2.300.000 soles» (560mila dollari».
Intanto, i pescatori della zona colpita dalla marea nera continuano a chiedere un risarcimento alla multinazionale spagnola.
Il ministro dell’ambiente del Perù, Modesto Montoya, ha sottolineato che «L’Oefa ha già inflitto alla Repsol cinque sanzioni, di cui quattro già pagate. Repsol ha l’obbligo di risarcire completamente le persone colpite».