Pesticidi, al via a Bolzano il processo contro Karl Bär

Iniziato nonostante l'annuncio del ritiro delle accuse. Cambia la Terra: basta pesticidi

[15 Settembre 2020]

Nonostante l’annuncio dell’assessore Schuler del Südtirol sul ritiro delle accuse, oggi a Bolzano è iniziato – contestato da una manifestazione di protesta in difesa del diritto alla libertà di espressione  – il processo contro Karl Bär, dell’associazione tedesca Umweltinstitut München che da decenni si batte contro l’uso indiscriminato dei pesticidi in agricoltura.

La coalizione italiana Cambia la Terra, promossa da FederBio con Isde-Medici per l’ambiente, Legambiente, Lipu e Wwf Italia, spiega che «Il motivo all’origine della causa è una campagna sulla diffusione di queste sostanze nei meleti dell’Alto Adige, a seguito dell’inchiesta dello scrittore e cineasta austriaco Alexander Schiebel, autore del libro “Das Wunder von Mals” (Il miracolo di Malles), anch’egli sotto accusa in un procedimento analogo».

Oltre 100 organizzazioni di tutto il mondo hanno dichiarato la loro solidarietà agli imputati pubblicando un annuncio su La Repubblica e La Stampa nel quale si legge:«Poter criticare apertamente e senza timore ciò che non va, anche in tono deciso, è una componente fondamentale di ogni democrazia. Per tale motivo seguiamo con grande preoccupazione l’evolversi del tentativo di intimidazione in atto nella provincia di Bolzano. (…) Invitiamo i querelanti a ritirare immediatamente le loro accuse e a confrontarsi pubblicamente con chi si oppone all’impiego di pesticidi in agricoltura nei luoghi più consoni: nella società e nelle aule parlamentari, non nelle corti di giustizia».

Manifestazioni di solidarietà che si aggiungono alle petizioni online su Compact e WeMove Europe, alle quali hanno aderito oltre 200.000 cittadini europei in difesa degli attivisti che vogliono fermare l’uso dei pesticidi.

Umweltinstitut München  sottolinea che «Nonostante l’assessore provinciale Arnold Schuler abbia annunciato ieri il ritiro delle accuse per diffamazione aggravata contro gli ambientalisti anti-pesticidi, oggi Karl Bär – referente per le politiche agricole e commerciali dell’Umweltinstitut di Monaco di Baviera – è sotto processo a Bolzano. Manca una conferma ufficiale in merito al ritiro delle accuse, ritiro che potrà essere confermato dalla difesa solo con l’inizio del procedimento in tribunale. Inoltre, l’assessore Schuler si è unito oggi al procedimento in qualità di parte civile». Durante la manifestazione di protesta davanti al tribunale di Bolzano, in Alto Adige/Südtirol, gli ambientalisti hanno invitato lSchuler a dare prova con i fatti delle dichiarazioni espresse ieri. I manifestanti si sono tappati la bocca con del nastro adesivo in una simbolica protesta contro il tentativo della giunta altoatesina di mettere a tacere chi si oppone ai pesticidi. In piazza a Bolzano un poster di grandi dimensioni con raffigurati i volti dei due imputati recita: “Dire la verità non è un crimine”.

Bär ha detto che «L’assessore provinciale Arnold Schuler vuole far credere all’opinione pubblica che il processo è stato archiviato. La verità è che le accuse contro Alexander Schiebel e contro di me non sono ancora state ritirate. Siamo ancora minacciati da condanne, possibili pene detentive e multe, nonché da richieste di risarcimento danni per milioni di euro. Solo quando tutte le accuse saranno ritirate ufficialmente e il processo sarà definitivamente chiuso, questo attacco alla libertà di espressione vedrà finalmente una fine. Arnold Schuler deve mantenere la sua parola e ritirare ufficialmente le accuse immediatamente».

Greenpeace, Deutsche Umwelthilfe, Slow Food, European Professional Beekeeping Association, Legambiente e Wwf Italia sono solo alcune delle realtà che, in questi giorni, hanno manifestato il loro sostegno a Bär e Schiebel.
Cambia la Terra  sottolinea che «Senza entrare nel merito del procedimento legale in corso,  occorre sottolineare come questa vicenda abbia portato di nuovo alla cronaca il tema dell’uso massiccio dei pesticidi e il conflitto con le comunità locali. Esprimiamo la nostra vicinanza a Karl Bär e a tutte le persone coinvolte in questa vicenda. Auspichiamo che la questione pesticidi non sia trattata nelle aule di giustizia ma nell’ambito di una ampia, seria e partecipata riflessione in Provincia di Bolzano e in generale nel nostro Paese. Ci auguriamo che vi sia una riflessione sulle conseguenze che il loro uso indiscriminato può causare alla biodiversità e alla salute dei cittadini, come dimostrato dalla stragrande maggioranza degli studi. Il nostro auspicio è che i querelanti possano ritirare prima possibile le accuse, per confrontarsi in modo più sereno e costruttivo con chi si oppone all’uso dei pesticidi, nei luoghi più appropriati come le istituzioni, locali e nazionali, e in incontri pubblici che coinvolgano cittadini e agricoltori. Uno scontro frontale di questa natura può solo danneggiare l’intero sistema agroalimentare della Provincia di Bolzano, compreso il settore bio che rappresenta un’eccellenza. Rischia di vanificare l’impegno e gli sforzi messi in atto dalle organizzazioni locali per promuovere un biologico di qualità, grazie all’applicazione di rigorose linee guida che prevedono standard aggiuntivi rispetto alle normative vigenti come, ad esempio, sta facendo Bioland Südtirol».
Cambia la Terra conclude:«E’ ora che l’agricoltura italiana, europea e mondiale facciano la loro parte nelle sfide del XXI secolo, per fermare la perdita di biodiversità e nella lotta al cambiamento climatico. E una delle strade è proprio la drastica riduzione dell’uso di fitofarmaci, come richiesto anche delle strategie europee Farm to Fork e Biodiversità».