Pfas, gli Usa fissano standard bassissimi in acqua potabile per proteggere 100 mln di persone
Greenpeace: «Ottima notizia, cosa aspetta il governo italiano a seguire l’esempio?»
[11 Aprile 2024]
L’amministrazione statunitense Biden-Harris ha emesso il primo standard nazionale sull’acqua potabile legalmente applicabile per proteggere le comunità dall’esposizione a sostanze per e polifluoroalchiliche nocive (PFAS), note anche come “sostanze chimiche per sempre”. In una nota la Casa Bianca ricorda che «L’esposizione ai PFAS è stata collegata a tumori mortali, impatti al fegato e al cuore e danni immunitari e allo sviluppo di neonati e bambini. Questa norma finale rappresenta il passo più significativo per proteggere la salute pubblica nell’ambito della PFAS Strategic Roadmap dell’Environment protection agency (EPA). La norma finale ridurrà l’esposizione ai PFAS per circa 100 milioni di persone, preverrà migliaia di morti e ridurrà decine di migliaia di malattie gravi». Il nuovo standard integra il piano d’azione a livello governativo del presidente Biden per combattere l’inquinamento da PFAS.
Attraverso l’agenda Investing in America, l’EPA sta anche mettendo a disposizione finanziamenti senza precedenti per contribuire a garantire che tutte le persone abbiano acqua pulita e sicura e ha annunciato un ulteriore finanziamento da un miliardo di dollari che arriverà attraverso la legge bipartisan sulle infrastrutture per aiutare gli Sati e i Territori Usa ad attuare test e trattamenti PFAS nei sistemi idrici pubblici e per aiutare i proprietari di pozzi privati ad affrontare la contaminazione da PFAS. Il tutto o fa parte di un investimento di 9 miliardi di dollari – il più grande investimento mai realizzato nella lotta all’inquinamento da PFAS – per aiutare le comunità con acqua potabile inquinata da PFAS e altri contaminanti emergenti. Ulteriori 12 miliardi di dollari sono disponibili attraverso la legge bipartisan sulle infrastrutture per miglioramenti generali dell’acqua potabile, compresa la lotta ai contaminanti emergenti come i PFAS.
L’amministratore dell’EPA Michael Regan ha detto che «L’acqua potabile contaminata da PFAS ha afflitto le comunità di questo Paese per troppo tempo. Ecco perché il presidente Biden ha fatto della lotta ai PFAS una priorità assoluta, investendo risorse storiche per affrontare queste sostanze chimiche dannose e proteggere le comunità a livello nazionale. La nostra PFAS Strategic Roadmap riunisce l’intera ampiezza dell’autorità e delle risorse dell’EPA per proteggere le persone da queste sostanze chimiche dannose per sempre. Oggi sono orgoglioso di finalizzare questa parte fondamentale della roadmap e, così facendo, salvare migliaia di vite e contribuire a garantire che i nostri bambini crescano più sani».
L’EPA ha stabilito livelli legalmente applicabili per 5 diversi PFAS nell’acqua potabile: PFOA, PFOS, PFNA, PFHxS e HFPO-DA (noti anche come “GenX Chemicals”). Inoltre, il regolamento stabilisce un limite per le miscele di due o più dei 4 PFAS: PFNA, PFHxS, PFBS e “GenX Chemicals”.
Per PFOA e PFOS, l’EPA fissa a zero l’obiettivo di livello massimo di contaminante, un obiettivo sanitario non applicabile. Questo riflette le ultime scoperte scientifiche che dimostrano che non esiste un livello di esposizione a questi contaminanti senza rischio di impatti sulla salute, compresi alcuni tumori. L’EPA fissa i livelli massimi di contaminanti applicabili a 4,0 parti per trilione per PFOA e PFOS, singolarmente. Uno standard che ridurrà l’esposizione a questi PFAS nell’acqua potabile statunitense ai livelli più bassi fattibili per un’implementazione efficace. Per PFNA, PFHxS e “GenX Chemicals”, l’EPA fissa MCLG e MCL a 10 parti per trilione. Dato che i PFAS possono spesso essere trovati insieme in miscele e la ricerca mostra che queste miscele possono avere impatti cumulabili sulla salute, l’EPA fissa anche un limite per qualsiasi miscela di due o più dei seguenti PFAS: PFNA, PFHxS, PFBS e “GenX Chemicals”.
L’EPA stima che tra circa il 6% e il 10% dei 66.000 sistemi pubblici di acqua potabile soggetti a questo nuovo regolamento potrebbero dover adottare misure per ridurre i PFAS per soddisfare questi nuovi standard. Tutti i sistemi idrici pubblici hanno tre anni per completare il monitoraggio iniziale di queste sostanze chimiche. Devono informare l’opinione pubblica el livello di PFAS misurato nell’acqua potabile. Laddove i PFAS si trovano a livelli che superano questi standard, i sistemi devono implementare soluzioni per ridurre i PFAS nell’acqua potabile entro 5 anni. L’EPA fa presente che «I nuovi limiti di questo regolamento sono ottenibili utilizzando una gamma di tecnologie e approcci disponibili, tra cui carbone attivo granulare, osmosi inversa e sistemi di scambio ionico». Ad esempio, la Cape Fear Public Utility Authority, che fornisce Wilmington in North Carolina del Nord – una delle comunità più pesantemente colpite dalla contaminazione da PFAS – ha già realizzato un sistema di carbone attivo granulare per rimuovere i PFAS e il governatore della North Carolina, Roy Cooper, ha dichiarato: «Siamo grati che l’amministratore Regan e l’amministrazione Biden stiano intraprendendo questa azione per proteggere l’acqua potabile nella North Carolina e in tutto il Paese. Lo abbiamo chiesto perché sappiamo che sono disperatamente necessari standard scientifici per i PFAS e altri composti».
Molto soddisfatti anche gli ambientalisti. Ken Cook presidente dell’Environmental Working Group ha ricordato che «Per decenni, il popolo americano è stato esposto alla famiglia di “sostanze chimiche eterne” incredibilmente tossiche note come PFAS senza alcuna protezione da parte del governo. Quelle sostanze chimiche ora contaminano praticamente tutti gli americani fin dalla nascita. Questo perché per generazioni, le sostanze chimiche PFAS sono scivolate via da ogni legge ambientale federale come un uovo fritto da una padella di Teflon, finché non è arrivato Joe Biden. C’è ancora molto lavoro da fare per porre fine all’inquinamento da PFAS. Il fatto che l’EPA abbia adottato la politica molto forte annunciata, dovrebbe dare a tutti la fiducia che l’amministrazione Biden manterrà la rotta e manterrà le promesse del presidente, finché il popolo americano non sarà finalmente protetto dal flagello dell’inquinamento da PFAS».
Emily Donovan, co-fondatrice di Clean Cape Fear, ricorda che «Abbiamo appreso dell’esistenza dei GenX e di altri PFAS nell’acqua del nostro rubinetto 6 anni fa. Ho cresciuto i miei figli in quest’acqua e ho visto i miei cari soffrire di tumori rari o ricorrenti. Nessuno dovrebbe mai preoccuparsi se l’acqua del rubinetto lo farà ammalare o gli farà venire il cancro. Sono grato che l’EPA di Biden abbia ascoltato le nostre istanze e abbia mantenuto la promessa fatta al popolo americano. Continueremo a lottare fino a quando tutte le esposizioni ai PFAS non finiranno e le imprese chimiche responsabili di violazioni dei diritti umani legate al business non saranno ritenute pienamente responsabili».
Giuseppe Ungherese responsabile della campagna Inquinamento di Greenpeace Italia ha commentando il provvedimento Usa paragonandolo alla situazione italiana: «Il Veneto è teatro di uno dei più grandi casi di contaminazione da PFAS al mondo e Greenpeace Italia ha dimostrato la presenza di queste sostanze anche nei corsi d’acqua della Toscana e nelle acque potabili di diversi comuni della Lombardia e del Piemonte, a concentrazioni che, da oggi, negli Stati Uniti sono considerate pericolose per la salute umana. In Italia l’inquinamento da PFAS è un’emergenza nazionale fuori controllo, soprattutto per la mancanza di provvedimenti che limitino l’uso e la produzione di queste sostanze a tutela dell’ambiente e della salute. Per quanto tempo ancora si continuerà a ignorare il problema condannando le persone a subire gli effetti dell’inquinamento? Il governo Meloni segua l’esempio degli Stati Uniti e adotti subito una legge nazionale che vieti l’uso e la produzione di queste pericolose molecole. Non c’è più tempo da perdere: bere acqua pulita e priva di PFAS è un diritto che le istituzioni devono garantire».