Plasticene: l’epoca che riscrive la nostra storia sulla Terra

Un libro di Nicola Nurra sull’invasione della plastica e su come affrontare un problema che non è irrimerdiabile

[4 Marzo 2022]

Praticamente in contemporanea con la storica  approvazione all’United Nations Environment Assembly (UNEA-5) della risoluzione “End plastic pollution: Towards an international legally binding instrument”, che punta a porre fine all’inquinamento da plastica e a stringere un accordo internazionale legalmente vincolante entro il 2024, è uscito in Italia il libro “Plasticene. L’epoca che riscrive la nostra storia sulla Terra”, edito da il Saggiatore e scritto da Nicola Nurra, naturalista, biologo marino e operatore scientifico subacqueo, che insegna biologia marina all’università di Torino e che ha pubblicato su diverse riviste scientifiche del settore.

Nurra, nato a Portoferraio, all’Isola d’Elba, nel 1971, collabora con il CNR – Istituto delle Scienze Marine di Venezia ed è presidente e fondatore di Pelagosphera, una cooperativa di monitoraggio ambientale e ci spiega che “Plasticene” «Sono sette storie di acqua e cambiamenti climatici: una narrazione scientifica, nella quale i dati si alternano all’osservazione diretta della trasformazione in atto di mari e oceani, attraversando in pratica tutti i biomi terrestri. Si toccano gran parte delle criticità legate all’idrosfera, dalla perdita di biodiversità con il capitolo dedicato a Pinna nobilis, all’alterazione delle correnti oceaniche con l’esempio della Corrente del Golfo, dall’assottigliamento delle calotte polari, all’incremento di fenomeni fisici come l’albedo che amplificano il riscaldamento globale. Si parla di gas serra e degli effetti che provocano a livello oceanico attraverso il deadly trio, il cosiddetto trio mortale: riscaldamento, acidificazione e deossigenazione».

Nurra evidenzia che «Il libro affronta il problema delle specie aliene con le bioinvasion attraverso vari esempi mediterranei, tratta molti temi attuali come le microplastiche, il loro impatto sugli ecosistemi marini e sulla salute umana e infine passa in rassegna l’anno appena trascorso, il 2021, il peggiore dal punto di vista dell’emergenza climatica e quello delle occasioni sprecate e delle promesse non mantenute, dal G20 sulla sostenibilità, fino alla COP26 di Glasgow. Si conclude con un epilogo dal titolo Countdown per la Terra».

Per far capire cosa sta succedendo, Nurra fa un esempio semplice ma molto evocativo: «Pensate a un acquario domestico ricco di decine di specie che avete curato per mesi. Poi un giorno iniziate a introdurre nell’acquario specie nuove, che si alimentano di quelle presenti e non hanno nessuno che le predi. In più manomettete la pompa dell’acqua, facendo calare il livello di ossigeno e modificando il pH. Infine decidete di riempire quell’acquario di sporcizie, buste e imballaggi, fino a quando dei pesci presenti all’inizio non saranno sopravvissuti che due o tre. Ecco, per quanto folle possa sembrare, questo è ciò che abbiamo fatto alla flora e alla fauna marina e terrestre nell’arco di poco più di un secolo».

Con il suo libro, il ricercatore dell’università di Torino e del CN è convinto che non è troppo tardi per rimediare e ci conduce nel Plasticene: la nostra epoca: «Un momento storico senza precedenti, in cui un prodotto inesistente fino alla sua introduzione da parte dell’uomo – la plastica –, si è imposto in pochissimo tempo come una tra le più pericolose minacce per la sopravvivenza di specie animali, piante ed ecosistemi».

A partire dalla sua esperienza di biologo marino e dagli incontri fatti con scienziati che indagano lo scioglimento dei ghiacci polari e la diminuzione della corrente del Golfo, le isole di plastica galleggianti e lo sbiancamento delle barriere coralline, Nurra ci mostra i preoccupanti scenari climatici di domani; a ciò che irrimediabilmente succederà se non interveniamo subito.

Ma Nurra non pensa che Mail sia troppo tardi per porre riparo, che quel che l’umanità ha fatto finora non sua irrimediabile e il libro è anche un racconto di chi da anni fa informazione sul tema; di chi progetta sistemi di analisi della biosfera sempre più precisi; di chi lotta politicamente per intervenire sulle emissioni inquinanti. Plasticene   è una narrazione scientifica allo stesso tempo inquietante e affascinante e NUrra conclude definendolo: «Un campanello d’allarme cui però possiamo mo ancora dare risposta, riuscendo a salvare, insieme al pianeta, anche quella bizzarra specie di mammiferi bipedi e onnivori che lo abita da qualche centinaio di migliaia di anni».