Trovati alti livelli di PFAS negli spray e nei panni antiappannanti per gli occhiali

Prodotti sempre più usati a causa del Covid-19 contengono FTOH e FTEO

[7 Gennaio 2022]

Secondo lo studio “Characterization of Polyfluorinated Alkyl Substances (PFASs) Present in Commercial Anti-Fog Products and Their In Vitro Adipogenic Activity”, pubblicato su Environmental Science & Technology da un team di ricercatori guidato da Nicholas Herkert della Nicholas School of the Environment della Duke University – Durham, «Gli spray e i panni antiappannamento che molte persone usano per prevenire la condensa sugli occhiali quando indossano una mascherina o una visiera possono contenere alti livelli di sostanze alchiliche per e polifluorurate (PFAS)»

I ricercatori hanno testato i 4 spray antiappannamti e 5 panni antiappannamento più venduti su Amazon e hanno scoperto che «Tutti e 9 i prodotti contenevano alcoli fluorotelomeri (FTOH) e fluorotelomeri etossilati (FTEO), due tipi di PFAS che fino ad ora eramo stati ampiamente passati sotto il radar scientifico».

Gli scienziati statunitensi ricordano che «L’esposizione ad alcuni PFAS, in particolare all’acido perfluoroottanoico (PFOA) e all’acido perfluoroottansolfonico (PFOS), è associata a ridotta funzione immunitaria, cancro, malattie della tiroide e altri disturbi della salute. Le madri e i bambini piccoli possono essere particolarmente vulnerabili alle sostanze chimiche, che possono influire sulla salute riproduttiva e lo sviluppo».

Herkert conferma che «I nostri test dimostrano che gli spray contengono fino a 20,7 milligrammi di PFAS per millilitro di soluzione, che è una concentrazione piuttosto elevata».

Dato che finora FTOH e FTEO sono stati  relativamente poco studiati, gli scienziati non sanno ancora quali rischi per la salute potrebbero comportare, ma Herkert fa notare che «La ricerca suggerisce che una volta che gli FTOH vengono inalati o assorbiti attraverso la pelle, potrebbero degradarsi nel corpo in PFOA o altre sostanze PFAS di lunga durata note per essere tossiche. Inoltre, gli FTEO utilizzati in tutte e quattro le miscele spray analizzate nel nuovo studio hanno mostrato una significativa citotossicità che altera le cellule e un’attività adipogenica nei test di laboratorio. Se dovessimo presumere che FTOH e FTEO hanno una tossicità simile a PFOA e PFOS, allora uno spruzzo da questi flaconi ci esporrebbe a PFAS a livelli che sono diversi ordini di grandezza superiori a quelli che riceveremmo  bevendo un litro di acqua che contiene PFAS all’attuale limite di consulenza sanitaria dell’EPA per un consumo sicuro, che è di 70 nanogrammi per litro».

Heather Stapleton, professoressa illustre di chimica ambientale e salute alla Duke, che ha avviato lo studio dopo aver esaminato l’etichetta degli ingredienti su una confezione di spray antiappannante che aveva acquistato per sua figlia di 9 anni, aggiunge; «E’ inquietante pensare che i prodotti che le persone hanno utilizzato quotidianamente per proteggersi durante la pandemia di Covid potrebbero esporli a un rischio diverso. Ironicamente, era pubblicizzato come sicuro e non tossico. Dicevano di spruzzarlo sugli occhiali e usare le dita per strofinarlo. Nessuno degli altri 8 prodotti testati ha nemmeno elencato i loro ingredient, rendendo quasi impossibile dire se contenessero sostanze chimiche potenzialmente dannose fino a quando non sono stati analizzati utilizzando la spettrometria di massa ad alta risoluzione nel mio laboratorio di ricerca».

Oltre a Herkert e Stapleton hanno partecipato allo studio Lee Ferguson e Sharon Zhang della Duke University, Christopher Kassotis della Wayne State University e Yuling Han, Vivek Pulikkal e Mei Sun dell’università della North Carolina – Charlotte.

Il supporto è arrivato dalla US Environmental Protection Agency; l’Istituto Nazionale di Scienze della Salute Ambientale; la Fondazione Michael e Annie Falk; e il North Carolina Policy Collaborative attraverso uno stanziamento dell’Assemblea generale del North Carolina. LO studio è stato finanziato da Environmental Protection Agency Usa, National Institute of Environmental Health Sciences, Michael and Annie Falk Foundation e dalla North Carolina Policy Collaborative attraverso un fondo della North Carolina General Assembly.

Dato che questo studio è solo il secondo in assoluto a concentrarsi sugli FTEO e ha una piccola dimensione del campione, i ricercatori avvertono che «Saranno necessarie ulteriori ricerche per approfondire questi risultati iniziali. Studi più ampi che coinvolgono test in vivo e in vitro sono il logico passo successivo». Herkert. Spiega che «FTOH e FTEO potrebbero essere disgregatori metabolici, ma l’unico modo per dirlo è attraverso test in vivo su interi organismi. Abbiamo fatto solo test in vitro».

Studi con campioni di dimensioni maggiori potrebbero anche identificare altre sostanze chimiche non specificate utilizzate negli spray o nei panni.

La Stapleton. Conclude: «A causa del Covid, più persone che mai, inclusi molti professionisti medici e altri soccorritori, stanno usando questi spray e panni per evitare che gli occhiali si appannino quando indossano mascherine o schermi facciali. Meritano di sapere cosa c’è nei prodotti che stanno usando».