L’Ue finanzia l’orologio geochimico italiano per prevedere le eruzioni vulcaniche
Dal Cer 575 milioni di euro a ricercatori "a metà carriera". Gli italiani si conquistano il podio
[17 Gennaio 2014]
Oggi il Consiglio europeo della ricerca (Cer) ha stanziato un nuovo finanziamento che consentirà a 312 scienziati di consolidare i propri team e di sviluppare ulteriormente le idee migliori. L’importo totale del finanziamento per questo ciclo è di 575 milioni di euro, con una media per borsa di studio di 1,84 milioni di euro fino ad un massimo di 2,75 milioni di euro
In Italia sono 20 i ricercatori che riceveranno una borsa di studio di consolidamento. Tra loro Diego Perugini, giovane ricercatore dell’Università di Perugia che riceverà 1,9 milioni di euro per portare avanti la sua ricerca Chronos dedicata alla previsione delle eruzioni vulcaniche. Si tratta di un orologio geochimico che il Cer presenta così: «Dall’eruzione del Vesuvio nel 79 DC agli eventi più recenti del vulcano Eyjafjallajökull in Islanda (2010) le eruzioni vulcaniche hanno segnato la storia dell’umanità. La causa scatenante delle eruzioni è il riempimento di una camera magmatica al di sotto del vulcano e il mescolamento di magma al suo interno. Basandosi sullo studio di questi processi il dottor Perugini e la sua squadra sperano di arrivare a calcolare con precisione i tempi delle eruzioni. Quando i diversi magma si mescolano causano modifiche agli elementi chimici che vengono registrate nelle rocce vulcaniche come se fossero congelate nel tempo. I ricercatori useranno questi dati geochimici per misurare il tempo trascorso tra il mescolamento e l’eruzione, proprio come l’ora rimane fissata su un orologio rotto sulla scena di un crimine. Le ricerche si concentreranno su due regioni attive nell’Italia meridionale, inclusa l’area del Vesuvio, e sul vulcano di Soufrière Hills, ai Caraibi, diventato attivo nel 1995 con effetti catastrofici. La squadra realizzerà anche il primo “mescolamento di magma” sperimentale in laboratorio. Se avrà successo, il progetto consentirà di prevedere in modo molto preciso le eruzioni vulcaniche e di mitigarne i pesanti effetti sociali e ambientali».
Altri progetti selezionati riguardano gli effetti della materia oscura e dell’energia oscura sulla teoria gravitazionale, la verifica della responsabilità attiva e passiva e i rischi in situazioni in cui l’azione è delegata a sistemi intelligenti, l’esplorazione del ruolo dei fattori genetici e ambientali nei circuiti cerebrali a livello embrionale.
I concorsi del Cer si rivolgono a ricercatori di punta di qualunque nazionalità, purché siano stabiliti o disposti a stabilirsi in Europa. Nel bando le borse sono state assegnate a ricercatori di 33 Paesi, ospitati in istituti di 21 Stati dell’Ue, 9 dei quali ospitano5 o più borsisti. Máire Geoghegan-Quinn, commissaria europea per la Ricerca, l’innovazione e la scienza, ha sottolineato: «Questi ricercatori percorrono strade innovative che faranno avanzare la conoscenza e apporteranno un contributo concreto nella società. Il Cer offre loro assistenza in una fase cruciale, in cui è spesso difficile reperire finanziamenti: quando hanno bisogno di spingersi avanti nella carriera sviluppando la loro propria ricerca con la loro squadra».
In termini di istituti ospitanti, il Regno Unito (62), la Germania (43) e la Francia (42) sono i paesi ai primi posti. Vi sono anche ricercatori ospitati presso istituti nei Paesi Bassi, in Svizzera, Spagna, Italia, Israele, Belgio, Svezia, Austria, Danimarca, Finlandia, Portogallo, Grecia, Ungheria, Irlanda, Turchia, Cipro, Repubblica ceca e Norvegia. In termini di nazionalità dei ricercatori, tedeschi (48 borse di studio) e italiani (46) sono i più numerosi, seguiti da francesi (33), britannici (31) e olandesi (27). A questo primo concorso per borse di studio di consolidamento del CER sono state presentate oltre 3600 proposte. La quota di donne tra i candidati idonei (24%) è aumentata rispetto all’equivalente gruppo di ricercatrici a metà carriera nel concorso per borse di studio di avviamento del 2012 (22,5%). L’età media dei ricercatori selezionati è 39 anni.
Il 45% dei borsisti è stato selezionato nel settore “fisica e ingegneria”, il 37% in quello delle “scienze della vita” e il 19% in quello delle “scienze sociali e umane”. I borsisti sono stati scelti attraverso una valutazione tra pari effettuata da 25 commissioni composte da scienziati di chiara fama provenienti da tutto il mondo.
Proprio a causa del crescente numero di domande, dal 2013 il sistema borse di studio del Cer è stato diviso in due: le borse di avviamento, destinate a ricercatori aventi dai 2 ai 7 anni di esperienza dopo il conseguimento del dottorato di ricerca (PhD), e le nuove borse di consolidamento, destinate a ricercatori dai 7 ai 12 anni di esperienza. Il precedente bando per borse di avviamento (2012) aveva due sottocategorie (“avviamento” e “consolidamento”), che corrispondevano all’attuale suddivisione. Quest’anno le domande per borse di consolidamento sono aumentate del 46% rispetto al corrispondente gruppo di richiedenti nel 2012.
Il Cer riassume così la borsa di studio di consolidamento: Destinata ai migliori ricercatori di qualsiasi paese ed età, che hanno maturato più di 7 e fino a 12 anni di esperienza dopo il dottorato di ricerca (PhD) e vantano un percorso scientifico particolarmente promettente. L’approccio di base è semplice: 1 ricercatore, 1 istituto ospitante, 1 progetto, 1 criterio di selezione: l’eccellenza. L’istituto ospitante deve essere stabilito nello spazio europeo della ricerca (Stati membri UE + paesi associati al programma di ricerca dell’UE). Non sono previsti consorzi. Non sono necessari cofinanziamenti. Finanziamento: fino a 2,75 milioni di euro per borsa di studio fino a 5 anni.