Cielo unico europeo: con rotte aeree sostenibili ed efficienti, meno 10% di emissioni
La proposta della Commisione Ue per un traffico aereo più sostenibile e resiliente
[23 Settembre 2020]
Dopo l’approvazione dell’European Green Deal, la Commissione europea ha proposto un aggiornamento del quadro normativo del CIelo unico europeo che punta a «modernizzare la gestione dello spazio aereo europeo e di fissare rotte più sostenibili ed efficienti. In questo modo le emissioni del trasporto aereo possono essere ridotte di un massimo del 10%».
Una proposta che arriva dopo la drastica riduzione del traffico aereo causata dalla pandemia di coronavirus che, dice la Commissione, «ha evidenziato la necessità di conferire maggiore resilienza alla gestione del nostro traffico aereo adeguando più agevolmente le capacità di traffico alla domanda».
L’iniziativa “Cielo unico europeo” è stata avviata nel 2004 per «ridurre la frammentazione dello spazio aereo in Europa e migliorare le prestazioni della gestione del traffico aereo a livello di sicurezza, capacità, efficienza in termini di costi e ambiente». La Commissione Ue aveva presentato una proposta di revisione del cielo unico europeo (SES 2+) nel 2013, ma le negoziazioni sono in fase di stallo al Consiglio dal 2015. Nel 2019, per valutare la situazione esistente e le esigenze future in termini di gestione del traffico aereo nell’Ue è stato istituito un gruppo di saggi, composto da 15 esperti del settore, che ha presentato diverse raccomandazioni. La Commissione ha quindi modificato il suo testo del 2013 introducendo nuove misure e ha elaborato una proposta distinta per modificare il regolamento di base dell’AESA. Le nuove proposte sono accompagnate da un documento di lavoro dei servizi della Commissione.
Senza un adeguamento delle capacità di controllo del traffico aereo aumenterebbero i costi, i ritardi e le emissioni di CO2. Nel 2019 i ritardi, da soli, hanno determinato 6 miliardi di euro di costi per l’Ue e 11,6 milioni di tonnellate di CO2 in eccesso. Inoltre l’obbligo per i piloti di volare in spazi aerei congestionati anziché seguire una traiettoria diretta comporta emissioni di CO2 inutili; lo stesso succede quando le compagnie aeree seguono rotte più lunghe per evitare le zone tariffarie più costose.
L’Europea Green Deal e i nuovi sviluppi tecnologici quali l’utilizzo più ampio di droni, hanno messo la digitalizzazione e la decarbonizzazione dei trasporti al centro della politica dell’Ue sul trasporto aereo. Ma la riduzione delle emissioni resta t una delle maggiori sfide per il trasporto aereo. Il cielo unico europeo vuole «aprire la strada verso uno spazio aereo europeo utilizzato in modo ottimale, avvalendosi delle tecnologie moderne, grazie ad una gestione collaborativa della rete che consenta agli utenti dello spazio aereo di volare su rotte ottimali dal punto di vista ambientale. Il cielo unico europeo consentirà inoltre di utilizzare servizi digitali che non richiedono necessariamente la presenza di infrastrutture locali».
Per garantire servizi di gestione del traffico aereo sicuri ed efficienti in termini di costi, la Commissione propone azioni quali: rafforzare la rete europea e la sua gestione al fine di evitare le congestioni e le rotte subottimali; promuovere il mercato europeo per i servizi di dati, necessario per una migliore gestione del traffico aereo; snellire la regolazione economica dei servizi di traffico aereo forniti per conto degli Stati membri per incentivare una maggiore sostenibilità e resilienza; promuovere un migliore coordinamento per la definizione, lo sviluppo e la diffusione di soluzioni innovative.
La Commissaria europea ai trasporti, Adina Vălean ha concluso: «Gli aeroplani talvolta passano ripetutamente da un blocco di spazio aereo all’altro, incrementando i ritardi e i consumi di carburante. Un sistema efficiente per la gestione del traffico aereo implica un maggior numero di rotte dirette ed un minor consumo di energia, consentendo di ridurre le emissioni e i costi per le nostre compagnie aeree. La proposta odierna di revisione del cielo unico europeo contribuirà non solo a ridurre di un massimo del 10% le emissioni nel settore del trasporto aereo grazie a una migliore gestione delle rotte di volo, ma anche a promuovere l’innovazione digitale aprendo il mercato dei servizi di dati in questo settore. Le nuove regole proposte aiutano il nostro settore dell’aviazione a progredire nelle transizioni verde e digitale».