Ferrovia Potremolese, Legambiente: «Bene dichiarazione Ministro De Micheli. Seguano presto gli atti ed un impegno delle Regioni»
Un asse che deve collegare il Tirreno al Brennero, utile per il clima, i pendolari, il trasporto merci e lo sviluppo delle aree interne
[24 Ottobre 2019]
Durante un’audizione alla Commissione ambiente della Camera la ministro della infrastrutture Paola De Micheli ha annunciato novità importanti per il futuro della linea ferroviaria Pontremolese che dovrebbe rientrare le opere prioritarie nazionali, mentre Andrea Orlando del PD ha fatto riferimento alle risorse ed i lotti già previsti dal nuovo contratto di servizi di RFI, che gestisce la parte infrastrutturale delle ferrovie nazionali.
Secondo Legambiente, che da sempre sostiene quest’opera e che il 1 giugno scorso aveva radunato a Pontremoli i sindaci dei comuni lungo la linea, regioni, parlamentari, mondo economico e pendolari del territorio. Un incontro che aveva messo d’accordo tutte le forze politiche in modo trasversale, è «Un’apertura importante» e l’associazione ambientalista auspica che «Dopo anni di attesa si possano concretamente avviare interventi che migliorino la linea, in un quadro di priorità di spesa che vada verso il trasporto pubblico». Inoltre il Cigno Verde chiede che «Anche le Regioni (Toscana. Liguria ed Emilia Romagna, ndr) diano i segnali necessari di interesse. Finora il Presidente Bonaccini (Emilia Romagna), lungo quella direttrice, ha puntato esclusivamente su autostrade e aeroporto».
L’importanza delle linea è testimoniata anche dalla lunga lista di istituzioni che hanno firmato il manifesto lanciato da Legambiente.
Legambiente Emilia Romagna conclude: «L’ammodernamento della linea ferroviaria La Spezia-Pontremoli-Parma e il suo collegamento verso Verona ed il Brennero, è strategico per sostenere le aree interne dell’Appennino agevolando pendolari, favorendo il turismo e semplificando lo spostamento di merci nell’asse Tirreno – Brennero. L’attuale linea “Pontremolese” collega Parma con La Spezia passando per alcuni centri vitali dell’Appennino, come Pontremoli e Borgo Val di Taro, comuni che di fatto sono da riferimento per aree marginali della montagna. Lungo i 103 km di linea sono presenti anche fermate minori di servizio ai pendolari verso Parma e La Spezia. La linea è per il 50% a binario unico e mostra pendenze elevate che riducono le dimensioni utili di treni, soprattutto quelli per le merci. Eppure la ferrovia ha al suo sbocco uno dei porti più importanti del paese. Molte nazioni che si affacciano sulle Alpi stanno negli ultimi anni scegliendo di disincentivare il trasporto merci su camion, attraverso limiti al passaggio giornaliero di autotreni in frontiera. Mettere le merci su treno vuol dire quindi aiutare la competitività dei territori anche nell’export verso il Centro e nord Europa».