In Cina continuano a crescere i punti di ricarica per i veicoli elettici: un milione e 80. 000, in media 15.000 al mese
E nella metropolitana di Shenzen riconoscimento facciale per chi ha più di 60 anni
[23 Settembre 2019]
Secondo i dati pubblicati dall’Alleanza cinese di promozione delle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici, «In Cina il numero delle stazioni di ricarica per veicoli a nuove energie è cresciuto costantemente grazie allo sviluppo del trasporto verde in tutto il Paese,.
Un mese fa in Cina c’erano un milione e 80.000 punti di ricarica, con un incremento del 67,8% su base annua e solo ad agosto ne sono stati installati “solo” 9.000 pubblici. Infatti, dal settembre 2018 all’agosto 2019 in Cina sono state installate mediamente ogni mese mediamente 15.000 stazioni di ricarica pubbliche.
L’agenzia ufficiale Xinhua sottolinea che «Alla fine di agosto, il Paese aveva 245 siti in cui i conducenti di veicoli elettrici potevano cambiare le batterie, di cui 107 a Pechino».
Intanto la Cina punta sempre di più sui trasporti pubblici, anche con soluzioni che in occidente probabilmente susciterebbero non poche perplessità: il 20 settembre, su una linea della metropolitana della la città di Shenzhen è entrata in funzione una tecnologia di riconoscimento facciale che «permette un accesso rapido e facile per le persone di più di 60 anni – scrive Xinhua – Dopo aver effettuato un’iscrizione a proprio nome su un sistema informatico, invece di utilizzare i biglietti, le persone anziane possono guardare uno schermo per sbloccare le porte elettroniche».
Questo Sistema da “grande fratello”, che in cina non sembra suscitare grandi preoccupazioni, ha come obiettivo quello di «migliorare l’efficienza e l’esperienza di viaggio«» ed è stata avviato in 18 stazioni della metropolitana per un totale di 28 cancelli automatici e 60 distributori di biglietti già installati.
La società che gestisce la metropolitana di Shenzhen informa che «Il servizio di riconoscimento facciale si estenderà ad altri gruppi che beneficiano dei trasporti gratuiti, tra i e quali le persone handicappate».