Oltre la metà degli spostamenti globali avviene in auto

Una mappa interattiva per scoprire come si spostano le persone in 794 città. Roma tra le peggiori, Bolzano tra le migliori

[20 Marzo 2024]

Lo studio “ABC of mobility” pubblicato su Environment International  da Rafael Prieto-Curiel del Complexity Science Hub di Vienna  e da Juan Pablo Ospina del Research in Spatial Economics (RiSE-Group) dell’Universidad EAFIT di Medellín cerca di rispondere a qualche domanda su traffico e vivibilità: qual è il livello della dipendenza dall’auto nel mondo? Perché i posti migliori in cui vivere dovrebbero essere senza auto? Quali sono le migliori città con i trasporti pubblici?

Prieto-Curiel e Ospina hanno raccolto dati sulle modalità di trasporto in 794 città in 61 Paesi, con una popolazione complessiva di quasi 850 milioni di persone e il loro studio descrive il modo in cui le persone si spostano in diverse parti del mondo modellando l’uso delle modalità di trasporto in una città, come auto, trasporti pubblici e mobilità attiva (camminare e andare in bicicletta).

Lo studio include una mappa interattiva dei modelli di mobilità globale, creata da Liuhuaying Yang del Complexity Science Hub

Secondo Prieto-Curiel, «La conclusione è chiara: guidiamo troppe auto e il peso delle auto nelle città è enorme e va oltre la combustione della benzina. Dipende anche dallo spazio di parcheggio richiesto, dalle infrastrutture stradali, dal rumore che producono, dai materiali tossici utilizzati nella produzione e nella pavimentazione stradale, dagli incidenti che provocano e altro ancora».

Dallo studio emerge che, a livello globale, «Circa il 51% degli spostamenti viene effettuato in auto». Ma tra i diversi continenti la percentuale varia notevolmente, con quasi il 92% degli spostamenti effettuati in auto nelle città degli Stati Uniti e del Canada. La percentuale degli spostamenti in auto nelle città del Nord e del Sud Europa varia dal 50% al 75%.

Ma lo studio dimostra anche che in Europa le persone si spostano in modi molto diversi: «Alcune città fanno molto affidamento sulle automobili, come Roma, Italia (66%); e Manchester, Inghilterra (71%)». Però nl vecchio Continente un gran numero di spostamenti vengono effettuati in bicicletta o a piedi, come a Copenhagen (47%); Utrecht, (75%);  Bilbao (66%) e Bolzano (58%). Inoltre, il trasporto pubblico è fondamentale in alcune città europee. Ad esempio, rappresenta la maggior parte degli spostamenti a Parigi (60%) e a Londra (45%). Anche le città dell’Europa orientale tendono a fare maggiore affidamento sui trasporti pubblici, come Minsk (65%); Praga (52%); Varsavia (47%) e Budapest (45%).

I trasporti pubblici rappresentano una quota significativa degli spostamenti nell’Asia meridionale e orientale, come a Hong Kong (77%); Seul (66%); Mumbai (52%) e Tokyo (51%). Inoltre, l’Asia meridionale e orientale hanno la quota di ciclisti più elevata con in testa alcune grandi città asiatiche come Dhaka (58%); Pechino (53%); Shanghai (47%): Tokyo (37%); Mumbai (33%) e Delhi (33%).

Nelle città dell’America Latina gli spostamenti in auto non sono così frequenti come nei Paesi ricchi e la mobilità attiva e trasporto pubblico si combinano per un modo più equilibrato di spostarsi. A Città del Messico, ad esempio, solo il 21% degli spostamenti avviene in auto, ma un vasto sistema metropolitano combinato con altre opzioni, come il Bus Rapid Transit (BRT) e gli autobus, copre quasi la metà degli spostamenti in città.

Il pendolarismo in auto non è comune nemmeno nelle città africane, ma nelle città più ricche come Città del Capo, in Sud Africa, gli spostamenti in auto sono più frequenti e, quindi, meno sostenibili.

Prieto-Curiel sostiene che «Ad eccezione degli Stati Uniti, le dimensioni delle città svolgono un ruolo significativo nel determinare i modelli di trasporto». Secondo lo studio, «Autobus, metropolitana e tram sono tipicamente i mezzi di trasporto più popolari nelle grandi città, come si vede in molte capitali europee, latinoamericane, africane e asiatiche».

Prieto-Curiel e Ospina sottolineano che «Al contrario, gli Stati Uniti presentano variazioni minime nella quota modale tra città di diverse dimensioni. La maggior parte delle città negli Stati Uniti sono state progettate facendo un forte affidamento sulle automobili per i trasporti. Mentre città come New York e Boulder hanno sviluppato opzioni di mobilità alternative, la maggior parte delle città negli Stati Uniti dipende fortemente dalle auto».

Come di mostra lo studio, «Negli Stati Uniti e in Canada, quasi il 92% degli spostamenti viene effettuato in auto. Il trasporto pubblico rappresenta il 4,6% e la mobilità attiva il 3,5%». 

Ma anche negli Usa sta crescendo il desiderio di ridurre l’uso delle auto e le città densamente popolate e percorribili a piedi, come San Francisco, Boston e New York, dispongono di sistemi di trasporto pubblico affidabili. New York City è la città statunitense con il minor numero di auto e con la più alta quota di trasporti pubblici (25%). Inoltre, secondo lo studio, «Camminare e andare in bicicletta rappresentano l’8% degli spostamenti. Sia a San Francisco che a Boston, il trasporto pubblico rappresenta l’8% degli spostamenti. Camminare e andare in bicicletta rappresentano il 6% degli spostamenti a San Francisco e il 7% a Boston. Le città universitarie americane sono note  per le passeggiate e gli spostamenti in bici, come evidenziato a Ithaca (20%), State College (10%), Iowa City (10%), Boulder (9%) e Madison (8%).

La popolarità delle auto elettriche è in forte aumento in tutto il mondo, con Cina, Europa e Stati Uniti in testa. Prieto-Curiel e Ospina avvertono però che «Per le città I veicoli elettrici non sono la risposta. Le auto elettriche continueranno a sopportare il peso legato alla mobilità motorizzata. Dobbiamo tenere conto della produzione, delle esigenze infrastrutturali, della congestione, dell’inquinamento da particelle prodotto dall’usura degli pneumatici e di altri fattori».

Gli autori dello studio sottolineano che «La mobilità attiva e il trasporto pubblico presentano numerosi benefici fisici, mentali e ambientali come alternative alla guida. Ma si tratta di un’impresa difficile. Cambiare i comportamenti di viaggio è estremamente impegnativo. Inoltre, la mobilità attiva e il trasporto pubblico presentano ostacoli significativi. La mobilità attiva nelle città medie e grandi è difficile a causa degli spostamenti a lunga distanza. Al contrario, il trasporto pubblico richiede un numero sufficiente di passeggeri per fornire un servizio frequente, quindi è fortemente influenzato dalla densità della popolazione».