Pesca, divieto di rigetto dei pesci in mare: il Parlamento europeo rinvia
[29 Gennaio 2015]
I pescatori dell’Unione europea avranno due anni per “adattarsi” prima che entrino in vigore il divieto di rigetto e le sanzioni per il suo mancato rispetto previsti con la nuova politica comune della pesca (PCP). E’ quanto deciso nel quadro di un accordo provvisorio che hanno approvato oggi il Parlamento e il Consiglio europeo e favorito dalla Commissione Europea. L’accordo modifica la definisce modalità per far rispettare il divieto del regolamento “omnibus”.
Il divieto di rigetto, o obbligo di sbarco, è uno degli obiettivi centrali della politica comune della pesca riformata ed era stato approvato dal Parlamento europeo nel dicembre 2013. Per rigetti si intendono i pesci gettati in mare, di solito perché sono di una specie non commerciale o di dimensioni indesiderate /e proibite). La maggior parte dei pesci rigettati a mare gettati muoiono, provocando un danno economico ed ambientale.
Gli eurodeputati hanno cercato di rendere più facile la vita di pescatori, limitando l’obbligo di tenere un giornale di pesca che elenchi tutti i quantitativi di ciascuna specie catturata e detenuta a bordo per le catture superiori a 50 kg di peso vivo equivalente. Il Parlamento europeo ha anche cancellato l’obbligo di separare le catture sottodimensionate in cassette diverse. Altre modifiche alla proposta originaria della Commissione includono l’introduzione di un meccanismo per prevenire lo sviluppo di un mercato parallelo per le catture non negoziabili. Secondo una nota dell’e Europarlamento, «Queste regole sono necessarie con urgenza perché il divieto di rigetto è già in vigore, dal primo gennaio, per le specie pelagiche, e il regolamento “obbligo di sbarco” è necessario per adattare 7 e leggi che sono in contrasto con le nuove regole in vigore nell’Ue. Il divieto entrerà in vigore gradualmente, in diverse fasi, tra il 2015 e 2019.
Il relatore il gaullista francese Alain Cadec, ha detto: «Sono soddisfatto che il Consiglio abbia accettato le mie proposte. Il Parlamento deve essere in grado di valutare come si attua l’obbligo di sbarco. Ho strappato l’impegno che la Commissione redigerà una relazione annuale di attuazione, sulla base delle informazioni fornite dagli Stati membri. L’obbligo di sbarco può essere applicato con la chiarezza giuridica necessaria. Dovremo trovare modi concreti per valutare e rispondere adeguatamente alle inevitabili difficoltà che i pescatori e le autorità nazionali dovranno affrontare nel conformarsi a questa nuova regola».
l testo di compromesso sarà sottoposto a una votazione in prima lettura in plenaria ad aprile, dopo che il Consiglio lo avrà formalmente approvarlo. Sarà poi pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.