Mobilitazioni per il clima e per l’ambiente, ma anche tante azioni di cittadinanza attiva per aiutare il nostro Pianeta dando il buon esempio
Al via Puliamo il mondo. Nel giorno del Global Climate Strike, migliaia di giovani e volontari in azione (VIDEO)
Preoccupano i nuovi dati sul park litter: 32.937 rifiuti raccolti e catalogati in 48 parchi urbani, 6 rifiuti ogni m2
[24 Settembre 2021]
Mobilitazioni per il clima e per l’ambiente, ma anche attivismo e azioni di cittadinanza attiva nel segno della concretezza, del buon esempio e dell’inclusione sociale. Con questo spirito prende il via oggi, nel giorno del Global Climate Strike, il grande week–end di Puliamo il mondo, la campagna di volontariato ambientale organizzata in Italia da 29 anni da Legambiente e in programma quest’anno il 24, 25 e 26 settembre con l’obiettivo di ripulire strade, piazze, parchi, ma anche spiagge e sponde dei fiumi dai rifiuti abbandonati e dire no a ogni forma di pregiudizio, barriera e violenza.
A Legambiente spiegano che si tratta di «Una tre giorni che mobiliterà come sempre migliaia di volontari, giovani e studenti, ma anche amministrazioni comunali, realtà aziendali e ben 39 associazioni che si occupano di ambiente, salute, migranti, comunità straniere, richiedenti asilo politico, detenuti, disabilità, salute mentale, discriminazione basata sull’orientamento sessuale e in prima linea su integrazione e giustizia sociale. E oggi Puliamo il Mondo si aprirà sostenendo a gran voce i tanti ragazzi che in tutto il mondo sciopereranno per il clima per chiedere ai Grandi della Terra azioni concrete per il Pianeta a partire da politiche climatiche più ambiziose e coraggiose. Alla richiesta di più concretezza, Legambiente insieme ai suoi volontari porterà anche l’esempio di Puliamo il mondo, perché intanto ognuno di noi nel suo piccolo può fare la differenza, può adottare comportamenti più attenti e sostenibili a partire da una corretta raccolta differenziata, prendendosi cura di spazi e aree che sono beni comuni».
Tanti anche quest’anno gli appuntamenti di pulizia in programma e che avranno come luoghi simbolo: il corso del fiume Fratta Gorzone a Cologna Veneta, in provincia di Verona, per accendere i riflettori sul problema del river litter e sull’inquinamento da PFAS, la spiaggia di Coccia di Morto a Fiumicino per parlare anche dell’emergenza marine litter e del problema dell’inquinamento da plastica in mare, e poi Paestum dove, grazie al progetto INVOLVE, ha preso il via un percorso di inclusione e solidarietà che unisce l’attenzione per l’ambiente, l’agricoltura sostenibile e l’accoglienza. Il progetto INVOLVE (INtegration of migrants as VOLunteers for the safeguard of Vulnerable Environments), cofinanziato attraverso il programma europeo AMIF, da circa tre anni sta sperimentando un modello di inclusione sociale dei cittadini dei Paesi terzi nelle comunità locali coinvolgendo sia le istituzioni locali che la società civile per la valorizzazione del territorio in 7 località pilota tra Italia, Francia e Germania (Rovigo, Paestum e Scicli in Italia; Veynes e Communauté de communes du Pays de Saint-Aulaye in Francia; i distretti Pankow and Neukolln a Berlino). Paestum, il corso del fiume Fratta Gorzone e la spiaggia di Coccia di Morto saranno anche al centro dello Speciale Rai Puliamo il Mondo in onda domenica 26 settembre su Rai 3 dalle ore 10.00 alle 12.00.
Secondo Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, «Il motore che muove Puliamo il mondo è quello dell’impegno collettivo che non conosce barriere, pregiudizi, colore delle pelle, o quant’altro e che vede proprio nei giovani la sua grande forza. Da 29 anni siamo in prima linea con una campagna che neanche la pandemia è riuscita a fermare e che dimostra tutta la sua attualità e forza, perché l’impegno e l’amore per l’ambiente e il pianeta sono intramontabili. Servono però anche azioni e politiche ambientali più concrete, perché come abbiamo sottolineato più volte insieme ai tanti giovani che oggi protestano nelle piazza di tutto il Mondo con le Global Climate Strike, le chiacchere stanno a zero le emissioni ancora no. Un messaggio che porteremo anche in questa 29edizione di Puliamo Il mondo, una campagna che ci permette di sensibilizzare i cittadini su uno dei problemi più annosi, quello dei rifiuti, che non risparmia neanche i parchi urbani come dimostrano i dati della nostra nuova indagine park litter».
E si tratta di dati davvero preoccupanti: 32.937 rifiuti raccolti e catalogati nei 53 transetti eseguiti in 48 parchi urbani di 27 città (Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Catanzaro, Chieti, Cinisello Balsamo, Genova, Gorizia, Latisana, Milano, Napoli, Perugia, Pescara, Piazza Armerina, Pineto, Pisa, Pordenone, Roma, Roseto degli Abruzzi, Rovigo, Ruoti, San Colombano al Lambro, Terralba, Torino, Trieste, Udine), circa 6 rifiuti ogni metro quadrato monitorato.
Il Cigno Verde sottolinea che «A farla da padrone i mozziconi di sigarette che rappresentano il 27% dei rifiuti raccolti, seguiti da frammenti di carta pari al 23% del totale, pezzi non identificabili di plastica (6,6%), materiale da costruzione (tegole, mattoni…) 6,3%, bottiglie di vetro e pezzi di bottiglie (4%), tappi di bottiglia o di barattoli/linguette di lattine (4%). La maggior parte dei rifiuti rinvenuti possa essere riconducibile a due categorie specifiche che sono quella dei prodotti “usa e getta” (piatti, posate e bicchieri di plastica ma anche cannucce, contenitori per cibo e fazzoletti) e quelle degli “imballaggi. C’è poi la questione dei cestini per la raccolta dei rifiuti presenti in 46 dei 53 transetti monitorati. Solo nel 30% dei casi sono predisposti per la differenziazione dei rifiuti secondo materiali. Poiché una delle maggiori cause della dispersione dei rifiuti nell’ambiente è il vento, nel monitoraggio viene specificato che solo in 18 transetti su 53 (39%) è presente il coperchio utile a prevenire la dispersione di materiale. Nel questionario Park Litter la presenza di tombini e canali di scolo è stata rilevata in 37 dei 53 transetti monitorati (70%). Questo parametro è stato rilevato in quanto studi a livello mondiale hanno stabilito che uno dei principali vettori di rifiuti in ambiente marino sono proprio i canali e i corsi d’acqua spesso collegati con la rete fognaria urbana e la principale fonte dei rifiuti è la cattiva gestione di quelli di origine urbana. Nel 47% dei transetti (25 su 53) sono state notate zone di accumulo, per lo più sotto o nelle vicinanze di panchine. Fontanelle o distributori di acqua potabile sono presenti nel 58,5% dei transetti monitorati (31 su 53)».