Gli orientamenti Ue per l’applicazione delle norme su plastica monouso e monitoraggio degli attrezzi da pesca
Un altro passo verso l’economia circolare e la protezione del mare
[31 Maggio 2021]
Accolta dalle proteste dell’industria della plastica europea e dalle profezie di sventura di Confindustria, la Commissione europea ha fornito e orientamenti sulle norme dell’Ue sulla plastica monouso e ha adotta una decisione esecutiva sul monitoraggio e la comunicazione degli attrezzi da pesca immessi sul mercato e dei rifiuti da attrezzi da pesca raccolti. Secondo l’ impact assessment del 2018, gli attrezzi da pesca abbandonati, persi o scartati rappresentano il 27% dei rifiuti sulla spiaggia e una parte significativa degli attrezzi da pesca immessi sul mercato non viene raccolta per il trattamento.
La Commissione Ue precisa che «Queste regole mirano a ridurre i rifiuti marini da prodotti di plastica monouso e da attrezzi da pesca e a promuovere la transizione verso un’economia circolare con modelli di business, prodotti e materiali innovativi e sostenibili».
Il vicepresidente esecutivo per l’European Green Deal europeo Frans Timmermans ha evidenziato che «La riduzione dell’utilizzo di plastica monouso aiuta a proteggere la salute delle persone e del pianeta. Le norme dell’Unione europea sono una pietra miliare nell’affrontare il marine litter. Stimolano anche modelli di business sostenibile e avvicinandoci a un’economia circolare nella quale il riutilizzo precede l’uso del monouso. Questo è l’obiettivo dell’European Green Deal: proteggere e ripristinare il nostro ambiente naturale, stimolando al contempo le imprese a innovare».
La Commissione riassume il quadro nel quale ha deciso di operare: «Mentre la plastica è un materiale conveniente, utile e prezioso, la plastica sporca causa danni ambientali e ha un impatto negativo sulla nostra economia. Danneggia attività come il turismo, la pesca e la navigazione e crea i costi di pulizia. Nell’ambito dell’European Green Deal, l’Ue sta creando un’economia circolare, in cui la plastica viene utilizzata in modo più sostenibile, riutilizzata e riciclata e che non crea rifiuti o inquinamento»
Secondo le norme dell’Ue sulla plastica monouso approvate nel 2019, entro il 3 luglio di quest’anno gli Stati membri devono garantire che alcuni prodotti di plastica monouso non siano più immessi sul mercato Ue. La Commissione ricorda che «Si tratta di prodotti selezionati per i quali esistono alternative economiche plastic-free sul mercato: cotton fioc, posate, piatti, cannucce, palette, bastoncini per palloncini, nonché alcuni prodotti in polistirolo espanso (bicchieri e contenitori per alimenti e bevande) e tutti i prodotti in plastica oxo-degradabile. Per altri prodotti in plastica, come attrezzi da pesca, sacchetti di plastica monouso, bottiglie, contenitori per bevande e alimenti per il consumo immediato, confezioni e involucri, filtri per tabacco, articoli sanitari e salviettine umidificate, si applicano misure diverse. Queste includono la limitazione del loro uso, la riduzione del loro consumo e la prevenzione dei rifiuti attraverso requisiti di etichettatura».
Orientamenti che puntano a garantire che le nuove norme siano applicate correttamente e uniformemente in tutta l’Ue e la Commissione ricorda agli smemorati che «Il recepimento armonizzato nella legislazione nazionale è importante per il buon funzionamento del mercato interno per quanto riguarda i prodotti coperti da tali norme. Le linee guida spiegano definizioni e termini chiave e sono state sviluppate attraverso ampie consultazioni con gli Stati membri e interazioni con un’ampia gamma di stakeholder».
La decisione esecutiva sul monitoraggio e la comunicazione degli attrezzi da pesca immessi sul mercato e dei rifiuti di attrezzi da pesca raccolti consente agli Stati membri di adempiere all’obbligo di notifica, a partire dal 2022, sugli attrezzi da pesca contenenti plastica immessi sul mercato e sugli attrezzi da pesca raccolti in mare. «L’obiettivo – spiega ancora la Commissione Ue – è quello di incentivare lo sbarco di tutti gli attrezzi da pesca e il miglioramento della loro gestione mediante regimi di responsabilità estesa del produttore. Inoltre, sulla base dei dati, gli Stati membri con acque marine dovranno fissare, entro il 31 dicembre 2024, un tasso minimo annuo nazionale di raccolta dei rifiuti di attrezzi da pesca contenenti plastica da riciclare, al fine di stabilire una raccolta quantitativa vincolante che rispetti gli obiettivi dell’Unione».
Il Commissario europeo per l’ambiente, gli oceani e la pesca Virginijus Sinkevičius, ha concluso: «Gli impatti negativi dei rifiuti di plastica sull’ambiente, sugli oceani e sulla vita marina e sulla nostra salute sono globali e drastici. I rifiuti di plastica continuano ad accumularsi e ogni anno nell’Ue vengono perse o gettate in mare 11.000 tonnellate di attrezzi da pesca, aumentando il problema della pesca fantasma. Le regole per ridurre l’inquinamento da plastica sono ambiziose e rispondono alle richieste dei cittadini di un’azione decisa, rendendo l’Ue un precursore nella lotta globale contro i rifiuti marini. Oggi ci avviciniamo alla gestione dei gravi impatti dei prodotti di plastica monouso e degli attrezzi da pesca abbandonati e avanziamo verso un’economia più circolare».