Gli Stati hanno il dovere di proteggere i loro cittadini da tutte le sostanze pericolose. Compreso il Covid-19
Rapporto Onu: i governi mettono gli interessi economici davanti a quelli della salute nazionale
[15 Ottobre 2020]
Presentando una relazione tematica al Consiglio Onu dei diritti umani, lo Special Rapporteur on the implications for human rights of the environmentally sound management and disposal of hazardous substances and wastes, Marcos Orellana, ha detto che «La pandemia d Covid-19 ha la funzione di un microscopio per le forme esistenti di vulnerabilità, disuguaglianza e discriminazione. Il degrado ambientale, il cambiamento climatico e i cambiamenti nell’uso del suolo sono fattori chiave nell’emergere del Covid-19».
Il rapporto, redatto dal predecessore di Orellana, Baskut Tuncak, esamina come il dovere degli Stati di prevenire l’esposizione dei loro cittadini ai rifiuti e alle sostanze tossiche si estenda all’esposizione a un virus come il Covid-19.
Orellana ha sottolineato che «Tutti hanno il diritto di essere protetti dall’esposizione a sostanze pericolose e dall’inquinamento ambientale. L’esposizione al Covid-19 non fa eccezione. Ogni essere umano è importante».
Il rapporto mostra come il dovere degli Stati di prevenire l’esposizione ai virus, come il Covid-19, «sia stato rafforzato, tra l’altro, dal riconoscimento nazionale e internazionale dei diritti alla vita, all’integrità fisica, in condizioni di un lavoro sano e sicuro e un ambiente sano». Ma evidenzia anche «L’incapacità collettiva di impedire al virus di trasformarsi nella disastrosa pandemia che è oggi».
Il rapporto conclude dicendo cose che forse non piaceranno a chi considera addirittura liberticidi i provvedimenti presi dal governo italiano: «Una pandemia di questa portata era prevenibile. Il fallimento dei capi di governo è dovuto al fatto che mettono gli interessi economici o politici davanti alle preoccupazioni per la salute nazionale».