Il 40% della plastica monouso “riciclata” del Regno Unito finisce in Turchia, dove viene scaricata e bruciata

La Turchia sta diventando la nuova discarica d’Europa: nel 2020 l’Ue ci ha inviato 20 volte più rifiuti di plastica rispetto al 2016

[17 Maggio 2021]

Greenpeace UK ha appena pubblicato il rapporto “Trashed: how the UK is still dumping plastic waste on the rest of the world” dal quale emerge che il Regno Unito, il Paese che al mondo produce più rifiuti procapite dopo gli Usa e il cui sisteme di riciclo è già sopraffatto dai rifiuti di platiuca, esporta se,plicemente il problema in altri Paesi, cvontribuendo anche all’inquinamento da plastica – già molto elevato – del Mediterraneo.

I rifiuti di plastica made in UK finiscono soprattutto in Turchia, Malaysia, India e Indonesia e nell’Unione europea in Polonia.

La storia raccontata dal rappporto comincia un  paio di anni fa, aquando attivisti di Greenpeace UK sotto copertura entrò in un impianto di riciclo a West London e smentirono il governo britannico che asserisce che quasi la metà degli imballaggi di plastica del Regno Unito viene riciclata: «Semplicemente, non è veroz-

Se miglia di tonnellate di plastica monouso finiscono negli inceneritori britannici, «Ben oltre la metà degli imballaggi in plastica per uso domestico che il governo afferma che vengono riciclati – denuncia Greenpeace UK –  viene inviata all’estero, la maggior parte di essi va in Paesi con tassi di riciclaggio molto bassi e un serio problema con i rifiuti di plastica che vengono scaricati o bruciati illegalmente. Incredibilmente, l’ammontare che il Regno Unito invia all’estero è l’equivalente di tre piscine olimpioniche e mezzo ogni giorno».

Il governo britannico aveva ribattuto a queste accusa assicurando che tutta questa plastica esportata viene riciclata, «Ma la verità – dicono a Greenpeace UK – è che non abbiamo idea di cosa le succeda davvero perché nessuno si preoccupa di controllare».

I posti dove vanno a finire le plastiche monouso utilizzate in Gran Bretagna cambiano continuamente «Perché –spiega ancora Greenpeace UK – i Paesi non sono desiderosi di ripulire il nostro casino e stanno cercando di vietare l’importazione di rifiuti di plastica».

Molti paesi ricchi – Italia compresa – inviano rifiuti riciclabili all’estero poiché è più economico che smaltirli in casa propria, non finiscono nelle nostre discariche e questo aiuta a raggiungere gli obiettivi di riciclaggio. Qualche anno fa, la maggior parte del nostro “riciclaggio” della plastica del Regno Unito e degli altri Paesi occidentali andava a finire in Cina, attualmente più della metà dei rifiuti monouso britannici finisce in Turchia e Malaysia anche se  è illegale esportare rifiuti di plastica, a meno che non vengano riciclati. Ma in Turchia e Malaysia gli investigatori di Greenpeace hanno trovato «Plastica britannica gettata sul ciglio della strada, abbandonata in discariche illegali o addirittura incendiata». Con conseguenze mortali per la vita marina e gravi problemi di salute per chi vive vicino a queste discariche.

L’anno scorso, la ministro dell’ambiente della Malaysia Yeo Bee Yin aveva rispedito indietro 150 container di rifiuti di plastica importati illegalmente, 42 provenivano Regno Unito, e aveva detto di aver presio questa decisione  «Per garantire che la Malaysia non diventi la discarica di rifiuti del mondo».

CK Lee, un avvocato malese che lavora con la Kuala Langat Environmental Association, ha detto a Greenpeace UK che, «A causa della respirazione dei fumi tossici e del fumo dai rifiuti di plastica che vengono scaricati e bruciati all’aria aperta, molte persone hanno difficoltà respiratorie e a dormire, nausea e malessere. Questo è sbagliato. È ingiusto. E deve finire».

Greenpeace dice che nel 2020 circa il 40% – o 210.000 tonnellate – delle esportazioni di rifiuti di plastica del Regno Unito sono state inviate in Turchia. E il rapporto avverte che «La Turchia sta diventando la più grande discarica di rifiuti di plastica in Europa», con un impatto fortissimo sul Mediterraneo.

Gli ambientalisti hanno indagato su 10 siti nel sud della Turchia e in tutti hanno trovato sacchetti e imballaggi di plastica provenienti da supermercati e rivenditori del Regno Unito. E’ stato anche trovato un imballaggio per un test dell’antigene del coronavirus «Il che indica che i rifiuti avevano meno di un anno».

Nel 2020 i Paesi che hanno ricevuto le maggiori esportazioni di rifiuti di plastica dal Regno Unito sono Turchia, la Malaysia e Polonia. Le esportazioni di plastica monouso UK in Turchia  sono state 18 volte più che nel 2016, quando ne vennero esportate 12.000 tonnellate. Nel 2020 gli stati membri dell’Unione Europea hanno inviato in Turchia 20 volte più rifiuti di plastica rispetto al 2016.

Nihan Temiz Atas, a capo dei progetti biodiversità di Greenpeace Greenpeace Mediterranean, che hanno sede in Turchia, ha spiegato che »Circa 241 camion di rifiuti di plastica arrivano ogni giorno in Turchia da tutta Europa e ci travolgono. Per quanto possiamo vedere dai dati e sul campo, continuiamo ad essere la più grande discarica di rifiuti di plastica in Europa».

Commentando uil rapporto, il Department for environment, food and rural affairs del  Regno Unito ha dichiarato: «E’ chiaro che il Regno Unito dovrebbe gestire una maggiore quantità di rifiuti in patria ed è per questo che ci impegniamo a vietare l’esportazione di rifiuti di plastica verso Paesi non OCSE e a reprimere le esportazioni illegali di rifiuti, anche in Paesi come la Turchia, attraverso controlli più severi. Il Regno Unito è un leader globale nell’affrontare l’inquinamento da plastica e le nostre proposte per la responsabilità estesa del produttore per gli imballaggi, una tassa sugli imballaggi in plastica e il monitoraggio elettronico obbligatorio dei rifiuti aumenteranno i tassi di riciclaggio, ridurranno i rifiuti e taglieranno la criminalità».

Greenpeace UK fa notare che «La triste verità è che meno del 10% della plastica quotidiana – gli imballaggi di plastica in cui sono avvolte le cose che acquistiamo – viene effettivamente riciclato nel Regno Unito. E nonostante quello che ci dicono le pubblicità, il problema non è che le persone non riciclano abbastanza. Il problema è che viene prodotta ancora troppa plastica usa e getta, così tanto che, per gestirla. dobbiamo bruciarla o scaricarla in altri Paesi. Quindi, dovremmo smettere di riciclare? No, un sistema di riciclaggio che funziona bene è una parte importante del puzzle. Ma il governo del Regno Unito deve intraprendere un’azione urgente per risolvere il problema più ampio».

Il governo conservatore britannico è impegnatissimo a propagandare la sua immagine green e asserisce di essere un leader globale della lotta contro l’inquinamento da plastica, ma Greenpeace fa notare che «Non riesce ad affrontare questa crisi in modo responsabile. I suoi piccoli gesti per arginare la marea di plastica, come vietare cotton fioc, agitatori e cannucce di plastica, hanno avuto un impatto minimo. Nel frattempo, riforme più significative come l’introduzione di un “sistema di restituzione dei depositi” di bottiglie di plastica sono state ripetutamente ritardate».

Nina Schrank, senior plastics campaigner di Greenpeace UK, conclude: «Il nocciolo del problema è la sovrapproduzione. Il governo deve vietare le esportazioni di rifiuti di plastica e ridurre la plastica monouso del 50% entro il 2025. Se il Regno Unito producesse la metà dell’attuale plastica monouso, potremmo porre fine alle esportazioni di rifiuti e inviare meno plastica all’incenerimento e alle discariche. Il governo dovrebbe impegnarsi per una riduzione del 50% della plastica monouso entro il 2025 e i supermercati e i principali marchi devono attuarlo, se vogliamo proteggere adeguatamente le persone e il pianeta dall’inquinamento da plastica».