Vaccari: «In tema di depurazione delle acque bisogna fare presto e bene. Paghiamo ogni anno circa 60 milioni di euro in sanzioni comunitarie»
Inaugurata in Umbria la più grande e avanzata piattaforma per la bonifica di acque di falda e trattamento dei rifiuti liquidi industriali
Intervento in linea con gli obiettivi del Green New Deal. Morassut: «Governo al lavoro per superare la lentezza burocratica e velocizzare le procedure di bonifica»
[19 Giugno 2020]
Oggi, con un taglio del nastro “virtuale” e la web conference nazionale “Economia circolare e bonifiche: un’opportunità di crescita nel contesto del Green New Deal”, è stata inaugurata Nera Montoro (Terni) la piattaforma impiantistica PURIFY per la bonifica acque di falda e il trattamento rifiuti liquidi industriali, sviluppata in joint venture da algoWatt (ALW) e ATP Project &Constructions.
La nuova piattaforma impiantistica, autorizzata dalla Regione Umbria, integra due diverse linee di trattamento: 1) Bonifica acque di falda (TAF) del sito di Nera Montoro (TR), attraverso impianti chimico-fisico e biologico, una barriera formata da 48 pozzi per l’emungimento dell’acqua sottoposta a trattamento e un sistema di monitoraggio composto da 95 piezometri per una capacità complessiva di 438.000 mc/anno. 2) Trattamento rifiuti liquidi industriali (TRL) con una capacità di 58.000 t/annoe due linee di processo: (a) il trattamento biologico a fanghi attivi per la rimozione di nitriti, nitrati e azoto ammoniacale; e (b) il trattamento chimico fisico per flottazione e o evaporazione per la depurazione delle acque a più alta concentrazione di inquinanti.
ALW spiega che «L’impianto sorge all’interno dell’ex Polo chimico industriale di Narni, passato per un’esperienza secolare di produzione chimica di base, dove sono ora già in funzione un impianto di trattamento FORSU con biodigestione, recupero energetico e compostaggio con una capacità totale di 36.000 tonn/anno e 4,8 GWh di produzione energetica; ed un impianto per il recupero di PFU (pneumatici fuori uso) della capacità massima di 18.000 ton/anno. L’investimento, pari a circa 9 milioni di euro, rappresenta un esempio di gestione razionale delle risorse e di perfetta funzionalità dell’economia circolare, trasformando un rifiuto, attualmente trattato in altre zone del paese con un dispendio di risorse e un bilancio ambientale negativo, in un’opportunità industriale per il territorio con importanti ricadute anche sul versante occupazionale».
Il sottosegretario all’ambiente Roberto Morassut ha sottolineato che «Il Green New Deal sarà il pilastro della ripartenza dell’economia post Covid: tutelare il nostro territorio vuol dire valorizzare le nostre ricchezze. Il Governo sta stanziando importanti risorse e sta lavorando a una sburocratizzazione delle procedure. In particolare, in tema di bonifiche e risanamento ambientale, abbiamo uno scopo comune: restituire il territorio alle comunità e farlo in tempi rapidi. Dal punto di vista della normativa stiamo lavorando per intervenire sulle debolezze del sistema vigente, con l’obiettivo di superare la lentezza burocratica e velocizzare le procedure di bonifica».
Il subcommissario straordinario alla depurazione delle acque, Stefano Vaccari, ha aggiunto: «In tema di depurazione delle acque bisogna fare presto e bene: la struttura commissariale sta procedendo per accelerare gli interventi necessari per superare le infrazioni a carico dell’Italia sulla base delle decisioni assunte dalla Commissione europea”, ha dichiarato nel corso del suo intervento. Paghiamo ogni anno circa 60 milioni di euro in sanzioni comunitarie, oggi per completare il lavoro sugli agglomerati in infrazione nelle due procedure arrivate a sentenza definitiva la struttura commissariale ha a disposizione circa 2 miliardi e 176 milioni di euro. In corso d’opera vi sono altre 2 procedure di infrazione, riguardanti oltre 700 agglomerati e dunque abbiamo necessità della migliore collaborazione fra enti, istituzioni e imprese, perché solo operando in sinergia potremo superare il gap accumulato dal nostro Paese su un tema di importanza fondamentale».
Quindi, anche le bonifiche si inseriscono in un processo virtuoso di sostenibilità e decarbonizzazione, per contribuire alla transizione dal modello di sviluppo lineare e basato sul consumo di energia e risorse naturali, a una economia incentrata sull’innovazione della trasformazione, sul recupero, la rigenerazione e il riutilizzo delle risorse naturali e dei beni prodotti.
I programmi del Green New Deal, legati al raggiungimento degli obiettivi europei di riduzione delle emissioni e di incentivo agli investimenti, porteranno – sul versante finanziario – a una crescita consistente degli impegni economici italiani per colmare il gap infrastrutturale necessario a raggiungere i target progressivi posti dalla Commissione Ue.
Guido Cuzzolin, Of Counsel dell’advisor Molino, Facchinelli Zerbini & Partners, ha concluso: «Assisteremo a una crescita molto intensa degli investimenti –. Nonostante l’Italia sia già oggi la nazione leader in Europa per l’applicazione dei principi dell’economia circolare al settore dei rifiuti (con un tasso di circolarità pari a circa il 50%), i nuovi Target definiti al 2035 determinano comunque la necessità di nuove infrastrutture e del revamping di parte di quelle esistenti al fine di non perdere l’attuale capacità. Ne deriva l’obiettivo di realizzare un sistema adeguato, pianificando una serie di realizzazioni infrastrutturali nei prossimi 15 anni per complessivi 10 miliardi di Euro in tutto il ciclo dei rifiuti e del recupero di materia ed energia da risorse marginali».