La Cina ha cominciato a incassare la tassa ambientale
La lotta contro l’inquinamento è una delle "tre battaglie difficili" che la Cina deve vincere in 3 anni
[3 Gennaio 2018]
Dal primo gennaio la Cina ha cominciato a percepire la tassa ambientale che, secondo il governo di pechino, dovrebbe contribuire a proteggere meglio l’ambiente e a ridurre gli scarichi inquinanti. L’agenzia ufficiale Xinhua sottolinea che «L’introduzione di questa tassa ha messo fine alle “imposte per gli scarichi inquinanti” che la Cina ha percepito per quasi 40 anni».
Wang Jinnan, a capo dell’Accademia cinese per la pianificazione del ministero della protezione dell’ambiente, spiega che «Si tratta della prima tassa cinese chiaramente concepita per la protezione dell’ambiente che contribuirà a stabilire un sistema fiscale e finanziario “verde” e a incoraggiare il controllo dell’inquinamento e il trattamento degli inquinanti», La Cina ha cominciato a imporre tasse sugli scarichi inquinanti dal 1979, ma Xinhua denuncia che «Alcuni governi locali hanno approfittato delle lacune e hanno esentato qualche impresa da queste tasse, mentre avrebbero potuto apportare delle importanti entrate fiscali, Durante gli anni, i regolamenta tori hanno suggerito di rimpiazzare questo sistema di tassazione con una legge».
Secondo Wang, «Con la legge sulla protezione dell’ambiente, che prende di mira le imprese e le istituzioni pubbliche che scaricano direttamente nella natura degli inquinanti specifici, le imprese dovranno pagare delle tasse per la produzione di rumore, di inquinanti dell’aria e dell’acqua e anche di rifiuti solidi».
Le autorità del governo centrale comunista fisseranno i limiti della tassazione ambientale e autorizzeranno i governi locali a determinare le tasse. La nuova gtassa si applica solo alle imprese alle istituzioni pubbliche a ad altri operatori commerciali e non ai singoli cittadini. Il governo centrale destinerà le entrate prodotte dalla tassa ambientale ai governi locali, per motivarli a partecipare maggiormente alla lotta contro l’inquinamento. Secondo le stime degli analisti, la nuova tassa potrebbe apportare un’entrata annua che va fino a 50 miliardi di yuan (circa 7,68 miliardi di dollari). Ottare contro l’inquinamento
La Conferenza centrale sul lavoro economico organizzata a dicembre ha evidenziato che «Lottare contro l’inquinamento figura tra le “tre battaglie difficili” che la Cina prevede di vincere entro i tre anni a venire».
Una battaglia molto difficile da vincere: da gennaio a novembre 2017 la Cina ha indagato su oltre 35.600 violazioni delle leggi e dei regolamenti sulla protezione dell’ambiente, con un aumento del 102% rispetto al 2016 ed è evidente – anche da quel che scrive accompagnando l’avvio della nuova tassa – che il governo centrale comunista non si fida per niente dei compagni delle amministrazioni locali, spesso accusati di essere corrotti proprio dagli inquinatori.