Nuovo standard globale per la gestione delle scorie minerarie

Dopo il disastro di Brumadinho, si punta a migliorare la sicurezza degli impianti degli sterili dell'industria mineraria

[7 Agosto 2020]

L’United Nations environment programme (Unep), ha presentato il  Global Industry Standard on Tailings Management (lo Standard) che stabilisce il primo standard globale per la gestione delle scorie minerarie – gli  sterili  – che può essere applicato agli impianti minerari esistenti e futuri, ovunque si trovino e chiunque li gestisca.

L’Unep spiega che «Rafforzando le attuali pratiche nel settore minerario integrando considerazioni sociali, ambientali, economiche e le tecniche locali, lo standard copre l’intero ciclo di vita delle strutture di sterilizzazione: dalla selezione del sito alla progettazione e costruzione, passando attraverso la gestione e il monitoraggio, alla chiusura e alla post-chiusura. Con un’ambizione di arrivare al danno zero per le persone e l’ambiente, lo standard innalza significativamente l’asticella per il settore per raggiungere risultati sociali, ambientali e tecnici forti. Aumenta la responsabilità ai massimi livelli organizzativi e aggiunge nuovi requisiti per il controllo indipendente. Lo Standard stabilisce inoltre chiare aspettative in merito ai requisiti globali di trasparenza e informativa, contribuendo a migliorare la comprensione da parte delle parti interessate».

Lo standard, sviluppato attraverso il Global Tailings Review (GTR), convocato nel marzo 2019 da Unep,  Principles for Responsible Investment (Pri) e International Council on Mining and Metals ( Icmm) a seguito del disastro minerario causato dal crollo delle vasche degli sterili a Brumadinho, in Brasile, il 25 gennaio 2019.

I co-organizzatori di quell’iniziativa hanno approvato il nuovo standard  ne chiedono «L’implementazione ampia ed efficace in tutto il settore». L’Unep sosterrà i governi che vogliono basarsi su questo standard e integrarlo nelle loro legislazioni e politiche nazionali o statali. Il Pri, che rappresenta 103,4 trilioni di dollari in asset gestiti, si occuperà di degli investimenti per supportare tutte le compagnie minerarie nell’attuazione dello standard. Le imprese dell’Icmm implementeranno lo Standard, impegnandosi ad aderire e ad adeguarsi alle valutazioni indipendenti.

Lo Standard copre 6 argomenti chiave: comunità colpite; base di conoscenza integrata; progettazione, costruzione, gestione e monitoraggio degli impianti per gli sterili; gestione e governance; risposta alle emergenze e recupero a lungo termine; divulgazione pubblica e accesso alle informazioni. Questi argomenti vengono declinati in 15 principi e 77 requisiti verificabili e specifici ai quali gli operatori devono aderire.

Lo standard è supportato da due documenti di accompagnamento, pubblicati in modo indipendente dal presidente del GTR: un approfondito compendio di documenti che esplorano varie questioni operative e di governance relative agli sterili e una relazione sul feedback della consultazione pubblica.

Il GTR è stato presieduto da Bruno Oberle con il supporto di un team multidisciplinare di esperti e con il contributo di un team consultivo multi-stakeholder. Ha comportato un’ampia consultazione pubblica con le comunità interessate, i rappresentanti dei governi, gli investitori, le organizzazioni multilaterali e gli stakeholders   dell’industria mineraria ed è basato sulle buone pratiche esistenti e sui risultati dei precedenti disastri negli impianti per gli sterili.

Oberle ha detto che «E’ con grande piacere che presento il Global Industry Standard on Tailings Management, che stabilisce un precedente per la gestione sicura degli impianti di sterilizzazione, verso l’obiettivo danni zero. Il catastrofico crollo della diga nella miniera di Vale Córrego de Feijão a Brumadinho è stata una tragedia umana e ambientale che ha richiesto un’azione decisiva e appropriata per migliorare la sicurezza e rafforzare la governance delle strutture per gli sterili in tutto il mondo. Sono particolarmente lieto di consegnare un documento che riflette e affronta la complessità e la natura multidisciplinare della gestione degli sterili. E’ stato un privilegio guidare questo lavoro e ora invito tutte le società minerarie, i governi e gli investitori a utilizzare lo Standard e a continuare a lavorare insieme per migliorare la sicurezza degli impianti di sterilizzazione a livello globale. La mia speranza è che lo Standard sia supportato da un ente indipendente in grado di mantenerne la qualità e di perfezionare e rafforzare ulteriormente lo Standard nel tempo».

Ligia Noronha, direttrice della Divisione economia dell’Unep, ha sottolineatio che «L’approccio degli impianti di estrazione mineraria deve mettere la sicurezza al primo posto, rendendo la sicurezza ambientale e umana una priorità nelle azioni di gestione e nelle operazioni sul terreno. Il Global Industry Standard on Tailings Management è un’importante pietra miliare verso l’ambizione danni zero alle persone e all’ambiente dagli impianti per gli sterili. Il suo impatto dipenderà dalla sua diffusione e l’Unep continuerà a partecipare al suo avvio. Siamo incoraggiati dal ruolo svolto e dagli impegni presi dall’Icmm sull’implementazione dello Standard e chiediamo al resto dell’industria mineraria e a coloro che finanziano e investono nel settore minerario di assumere un impegno simile. Al fine di mantenere l’integrità dello standard, è fondamentale che un’organizzazione non industriale identifichi e persegua il modello di attuazione più efficace con la costituzione di un’entità indipendente. A tal fine, l’Unep continuerà a dialogare con altre parti interessate interessate per esplorare potenziali soluzioni».

A nome del Pri, Adam Matthews, direttore Ethics & Engagement dell’Investment Team del Church of England Pensions Board, ha ricordato che «Per decenni le persone hanno chiesto uno standard globale che potesse indirizzare le buone pratiche. E’ tragico che ci sia voluto il disastro di Brumadinho per realizzarlo, ma abbiamo messo insieme una partnership unica per affrontare una sfida sistemica che è di fronte al settore minerario e ora siamo altrettanto impegnati a rendere questa pratica comune in tutte le operazioni. Per la prima volta disponiamo di uno standard globale che va oltre le migliori pratiche esistenti e stabilisce lo standard più completo con il quale  gli investitori riterranno responsabili le aziende per la sua implementazione. Non vedo l’ora di lavorare con tutte le parti per creare un ente indipendente che supervisionerà l’implementazione dello Standard».

Sempre per il Pri, John Howchin,  segretario  generale del Council on Ethics della Swedish National Pension ha aggiunto: «A gennaio 2019 abbiamo chiesto che ci fosse un nuovo standard di settore che indicasse le migliori pratiche per affrontare il rischio di un guasto a un impianto per gli sterili e ci è stato assicurato dal gruppo di esperti indipendenti della Global Tailings Review che se questo standard fosse stato in vigore, il disastro di Brumadinho non sarebbe avvenuto. Ci aspettiamo che tutte le compagnie minerarie rispettino questo quadro e gli investitori responsabili che cercano di affrontare i rischi di crollo degli sterili ora hanno la responsabilità di portarlo ad attuazione, incorporando lo Standard nella gestione e nelle strategie di proprietà attiva».

L’amministratore delegato dell’Icmm, Tom Butler,  accetta la sfida: «L’Icmm e i suoi membri – che rappresentano circa un terzo del settore globale – hanno preso un impegno incrollabile per una gestione più sicura delle scorie. Il Consiglio dell’Icmm accoglie con favore il nuovo Global Industry Standard on Tailings Management come un significativo passo avanti nel raggiungimento di questo impegno. Attraverso l’efficace implementazione di questo standard, i membri dell’Icmm stabiliranno che tutte le compagnie minerarie lavorino insieme per rendere più sicuri tutti gli impianti degli sterili. Lo Standard sarà integrato negli impegni esistenti dei membri dell’Icmm, che includono la garanzia e la convalida di parti terze, e siamo in procinto di sviluppare una guida di supporto. I membri si sono impegnati  fare in modo che tutte le strutture con conseguenze potenzialmente “Estreme” o “Molto alte” saranno conformi allo Standard entro 3 anni da oggi e tutte le altre strutture entro 5 anni».