Tunisia e Libano a lezione di raccolta differenziata in Italia, con Cospe
Il progetto Clima, coordinato dal Comune di Sestri Levante e co-finanziato dall’Ue, vede un partenariato che riunisce Comuni (Mahdia in Tunisia e Bikfaya in Libano), Ong (Arc en Ciel in Libano) ed enti di ricerca (Citet in Tunisia)
[18 Marzo 2022]
Gestione dei rifiuti, economia circolare e sensibilizzazione della cittadinanza sul riciclo e temi analoghi. Questi i temi del confronto tra le delegazioni tunisine e libanesi accompagnate da Cospe in Italia nell’ambito del progetto Clima, per una tre giorni di visita studio nel Paese.
Il comune di Sestri Levante ha accolto la sindaca tunisina di Mahdia, FaizaBoubaker, i rappresentanti del dipartimento Ricerca e cooperazione di Citet, Fadhel M’hiri e Lamia Sahyati, i tecnici dei siti di compostaggio gestiti da Arc-en-ciel, Antoine Mouchati e Jessica Khouri e il direttore del centro di smaltimento rifiuti del comune di Bikfaya, Elie Madi.
Le delegazioni hanno potuto finalmente incontrarsi di persona, dopo gli scambi virtuali, avvenuti nei 2 anni precedenti, con la rete di associazioni e i comuni che fanno parte e promuovono l’approccio “rifiuti zero”.
Il coinvolgimento attivo della cittadinanza nei processi di gestione dei rifiuti comunali è stato oggetto di confronto della prima giornata così come si è discusso sulla centralità della comunicazione per una raccolta differenziata di successo. Attraverso una formazione tenuta dalla cooperativa Erica di Alba, e coadiuvata da esperti del comune di Sestri Levante, sono state analizzate delle storie di successo econdivise le difficoltà che diversi comuni italiani hanno affrontato negli ultimi vent’anni, offrendo un ampio ventaglio di esperienze nel Bel Paese e di esempi di cooperazione internazionale svolti anche tra Tunisia e Libano.
In occasione della seconda giornata, i rappresentanti dei partner italiani, tunisini e libanesi sono stati accolti prima da Rossano Ercolini, Goldman environmental prize (“Nobel alternativo” per l’ambiente consegnato all’epoca da Barack Obama), presso il centro di ricerca rifiuti zero del Comune di Capannori – primo comune in Europa ad aderire alla strategia rifiuti zero – e, subito dopo, dall’assessore all’Ambiente Giordano Del Chiaro in un tour presso la società pubblica Ascit, che gestisce i rifiuti del comune di Capannori e di quelli limitrofi.
In compagnia di Alessio Ciacci, attuale presidente di Ascit, la delegazione ha poi visitato gli impianti in un percorso formativo per comprendere come si lavora in ottica pubblica per la riduzione dei rifiuti e in modo che «la differenziazione dei rifiuti venga quotidianamente percepita come una possibilità di avere risorse e anche di risparmiare sulle spese familiari, sulle bollette, oltre che di contribuire alla cura del territorio e alla salute collettiva», dichiara lo stesso Alessio Ciacci.
Tra gli ultimi appuntamenti, la visita al centro di lombricoltura toscano – tra i più innovativi in Italia – gestito dall’esperto Marco Calcaprina che in passato ha già fornito delle consulenze e delle formazioni per il personale di progetto con l’obiettivo di realizzare un sito pilota di vermicompostaggio pilota in Tunisia. Questa attività, gestita sulla filiera corta, sarà sempre più importante, considerando non solo l’impatto devastante sulle produzioni e sull’ambiente dei fertilizzanti chimici, ma anche i loro prezzi in costante aumento.
«Incontri come quello con la delegazione libanese-tunisina sono importanti e sempre più strategici, considerando che nel Mediterraneo dobbiamo agire necessariamente in sinergia se davvero vogliamo cambiare le cose», ha dichiarato Rossano Ercolini.
Con il progetto Clima, coordinato dal Comune di Sestri Levante e co-finanziato dalla Unione Europea, Cospe – in un partenariato che riunisce Comuni (Mahdia in Tunisia e Bikfaya in Libano), Ong (Arc en Ciel in Libano) ed enti di ricerca (Citet in Tunisia) – punta infatti a promuovere e rafforzare eccellenze ed esperienze pilota di gestione della componente organica dei rifiuti tra Paesi delle sponda sud e nord del Mediterraneo.
La visita studio è stata un’eccellente occasione per tutti i partner di progetto per conoscere aspetti teorici e pratici di eccellenze italiane, ma allo stesso tempo ha permesso di toccare con mano le difficoltà e gli ostacoli del tortuoso percorso verso l’orizzonte rifiuti zero.
In Tunisia e in Libano il progetto Clima sta sostenendo l’inizio di questo percorso, puntando a nuove pratiche di governo del territorio e di economia diffusa che costruiscano su innovazione e riduzione dei rifiuti alla fonte, oltre che sulla valorizzazione delle materie prime seconde derivanti dalla differenziazione. Su questo anche la cooperazione internazionale può aiutare ad alimentare scambio di storie di successo, di pratiche innovative e di percorsi di incidenza politica locali, nazionali e regionali (mediterranei) che possano modificare il quadro normativo e renderlo realmente più in linea con le necessità e le velocità della transizione ecologica.