Una spiaggia europea è pulita solo se contiene meno di 20 rifiuti ogni 100 metri

Ispra un traguardo difficile ma non impossibile per l’Italia dove si raggiungono i 559 rifiuti ogni 100 metri

[29 Settembre 2020]

Recentemente, la Commissione europea ha definito il target per  considerare una spiaggia in buono stato ambientale: meno di 20 rifiuti marini ogni 100 metri lineari di costa.

Un traguardo ambizioso soprattutto per i Paesi europei del Mediterraneo dove le concentrazioni di rifiuti spiaggiati risultano molto più elevate rispetto a quelle di altri mari europei: Mediterraneo: 274 oggetti/100 m; Mar Baltico: 40 oggetti/100 m; Mar Nero: 104 oggetti/100 m.

Secondo l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), l’Italia è lontanissima dall’obiettivo Ue: «I valori mediani nelle tre sottoregioni sono pari a 559 oggetti/100m nel Mar Adriatico, 421 oggetti/100m nel Mediterraneo occidentale e 271 oggetti/100 m nel Mar Ionio e Mediterraneo centrale». La recente indagine Beach Litter di Legambiente ha tri ovato dati ancora peggiori: 654 rifiuti per ogni 100 metri di costa nelle 43 spiagge monitorate in tutta Italia, con 28.137 rifiuti censiti in un’area di 189.000 m2

Ispra spiega che per stabilire il valore soglia Ue «gli esperti hanno analizzato il primo set di dati disponibile a livello europeo sui rifiuti rinvenuti lungo le spiagge del continente, riferito al periodo 2015-2016 e derivante dai programmi nazionali di monitoraggio realizzati seguendo metodologie condivise. Sono stati effettuati nel periodo di riferimento, in tutta Europa, 3069 rilevamenti da 331 diverse spiagge».

In Italia sono state monitorate 64 spiagge dalle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente grazie a un finanziamento del ministero dell’ambiente  i dati così raccolti, elaborati da Ispra e condivisi con gli altri Paesi europei, sono stati utilizzati gruppo tecnico comunitario sui rifiuti marini per definire il valore soglia di 20 rifiuti per 100 m di lunghezza della spiaggia «corrisponde al 15° percentile dell’insieme dei dati dell’Ue ed è un valore sufficientemente precauzionale, nonché un traguardo difficile, ma non impossibile da raggiungere con l’adozione di misure sostanziali e prolungate».

All’Ispra fanno notare che «L’aver stabilito un valore soglia europeo per le spiagge pulite rappresenta un passo importante poiché apre la strada alla definizione di altri target di riferimento come quello sui rifiuti del fondale marino, sulla microplastica e sull’impatto dei rifiuti sugli organismi marini. Le attività di monitoraggio condotte nell’ambito della Direttiva Quadro europea sulla Strategia per l’Ambiente Marino di cui il MATTM è autorità competente con il supporto tecnico-scientifico di Ispra, consentiranno di verificare l’efficacia delle misure nell’abbattimento del quantitativo dei rifiuti nei nostri mari e lungo le nostre spiagge a potranno fornire indicazioni sui tempi necessari per il raggiungimento dell’obiettivo comunitario da parte dell’Italia».