Copernicus: le emissioni vulcaniche di SO2 dall’Islanda raggiungeranno l’Europa continentale
Le emissioni di SO2 ammontano a circa 10 kilotonnellate ad altitudini comprese tra la superficie e 4 km
[21 Marzo 2024]
Dal 17 marzo è ripresa la gigantesca eruzione vulcanica nella penisola di Reykjanes, in Islanda, la più grande delle 4 susseguitesi da dicembre 2023. L’eruzione ha emesso grandi quantità di SO 2 insieme al lento flusso di lava. Nella regione è stato dichiarato lo stato di emergenza, ma secondo l’Ufficio meteorologico islandese (IMO), le lente colate laviche hanno risparmiato la città di Grindavik, evacuata come misura preventiva. Evacuate anche la famosa attrazione turistica della Laguna Blu e la zona di Svarstengi. Si stima che la lava copra 5,85 km2 e secondo le autorità locali il livello di pericolo rimane molto elevato, anche se per l’IMO l’attività vulcanica è “stabile. In questa occasione l’eruzione è avvenuta senza chiari segnali premonitori come terremoti.
Il Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS) ha seguito il pennacchio di anidride solforosa (SO2) emesso dall’eruzione durante il suo trasporto verso l’Europa. Secondo Santiago Arellano, capo unità di Geoscienze e telerilevamento, spazio, terra e ambiente alla Chalmers tekniska högskola svedese, «Le osservazioni preliminari da terra hanno rilevato solo la fase di decadimento dell’emissione, dato che la parte più intensa dell’eruzione ha avuto luogo nella notte del 17 marzo». Per l’IMO, le emissioni di SO2 ammontano a circa 10 kilotonnellate ad altitudini comprese tra la superficie e 4 km.
Le previsioni CAMS sulla composizione dell’atmosfera, basate sull’assimilazione delle osservazioni satellitari, includono informazioni sulla quantità di SO2 nell’atmosfera, di cui le eruzioni vulcaniche possono essere una fonte significativa. Le previsioni fatte per l’Islanda dopo l’eruzione mostrano «Pennacchi con un aumento del carico totale della colonna (fino a 10 unità Dobson), che si muovono verso est dall’Atlantico settentrionale attraverso l’Irlanda e il Regno Unito, raggiungendo la Scandinavia mercoledì, attraversando il Baltico e raggiungendo gli Stati baltici, la Polonia e la Russia nordoccidentale venerdì».
Mark Parrington, senior scientist CAMS, ha commentato: «Le precedenti eruzioni non avevano prodotto molto in termini di emissioni di SO2 che potevano essere osservate e assimilate nel nostro sistema. La quantità di SO2 emessa questa volta è stata molto chiara nelle osservazioni e stiamo monitorando attentamente il pennacchio mentre viene trasportato sull’Europa settentrionale, anche se non prevediamo alcun impatto sulla qualità dell’aria in superficie o sul clima».
Le previsioni CAMS sul SO2, inizializzate a partire dalle osservazioni satellitari assimilate e ipotizzando un’altezza di iniezione iniziale di circa 5 km, prevedono il trasporto del pennacchio nei 5 giorni successivi sulla base del Sistema Integrato di Previsione (IFS – Integrated Forecasting System) del Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Raggio (ECMWF). Le previsioni vengono inizializzate ogni 12 ore sulla base di nuove osservazioni. ECMWF implementa il CAMS per conto dell’Unione Europea. Le previsioni CAMS mostrano la presenza di SO2 gassoso nell’atmosfera, ma non forniscono informazioni sulle ceneri vulcaniche, che sono di competenza dei Volcanic Ash Advisory Centres (VAAC).
Il direttore del CAMS, Laurence Rouil, ha concluso: «Le eruzioni vulcaniche e il rilascio di grandi quantità di composti di zolfo possono influenzare non solo la qualità dell’aria nella regione direttamente interessata, ma anche i processi globali, come la concentrazione di ozono nella stratosfera. Gli impatti delle eruzioni vulcaniche in Islanda sull’atmosfera non sono ancora stati così gravi, ma è importante continuare a monitorare l’evoluzione della situazione».