Coronavirus, Iran: «Vicini al farmaco, test clinici in corso»
Intanto il governo di Teheran fornisce Internet gratis e aumenta gli stipendi per far stare a casa la gente
[9 Marzo 2020]
A sentire Pars Today Italian, il rimedio al Coronavirus potrebbe venire dal Paese chw più è stato accusato dai media occidentali di non aver saputo gestire l’emergenza a causa del suo sistema sanitario inefficiente,
In effetti, quella che raccontano oggi i media iraniani e tutt’altra storia: «Due diversi gruppi di scienziati iraniani avrebbero messo a punto un farmaco di base vegetale che ha mostrato ottimi risultati nella cura del coronavirus; i test clinici del farmaco sono iniziati il 5 marzo scorso e dureranno per due settimane, e nel caso di conferme positive, la produzione di massa verrà avviata. L’Iran sarebbe dunque vicino al farmaco e sicuramente ad una scoperta di importanza mondiale. Un qualcosa che renderebbe di dominio pubblico l’eccellenza iraniana nel settore della medicina, oggi noto solo agli esperti del settore».
Pars Today, riprendendo l’agenzia ufficiale Irna, spiega che «Il prodotto è di una società farmaceutica iraniana privata, del tipo technology-based, formata cioè sulla base di brevetti registrati dai fondatori; negli ultimi anni, il governo iraniano ha favorito la nascita di una moltitudine di queste società, formate soprattutto da giovani accademici».
Irna sottolinea che «La notizia è stata resa nota oggi dal portavoce del comitato scientifico nazionale dell’Iran per il Covid-19, Mostafa Ghaneì, che ha ricordato che i ricercatori iraniani, hanno già messo a punto i kit per l’identificazione del coronavirus nei pazienti, visto che la versione internazionale dei kit arriva in Iran col contagocce, per via delle sanzioni internazionali». Ghaneì ha aggiunto che «Prosegue il lavoro pure su un altro farmaco che non è in grado di guarire il Covid-19, ma ha una forte azione contro il virus e può aiutare soprattutto gli ammalati con sintomi meno gravi ad una più veloce guarigione».
L’Iran, che ha sempre respinto le critiche di inefficienza provenienti anche dalla stampa italiane definendole fake news si prende così una rivincita e Pars Today ricorda che «Nei giorni scorsi il rappresentante dell’Oms, Richard Brennan, che ha visitato strutture sanitarie in diverse città iraniane ed ha esaminato le iniziative del governo per la lotta al coronavirus, ha elogiato il governo iraniano ricordando che le altre nazioni dovranno utilizzare l’esperienza maturata dall’Iran nella lotta contro il virus».
Ma la situazione in Iran resta pericolosa e il ministro delle telecomunicazioni iraniano Mohammad Javad Azarì Jahromì ha annunciato che «Le società fornitrici di internet in Iran, regaleranno per il capodanno persiano Nowruz (21 marzo), 100 Gigabytes di internet gratis ai clienti, per aiutarli a rimanere a casa e non uscire, visto l’allarme del coronavirus».
Le agenzie iraniane sottolineano che «Si tratta di tutta una serie di azioni a favore della popolazione da parte del governo, per aiutarla a rimanere a casa. Il governo iraniano ha ordinato alle banche di dare due mesi di tempo a tutti coloro che hanno un mutuo, e non richiedere il pagamento delle rate. Per diverse categorie di impiegati, come lo staff del ministero della sanità e gli insegnanti, gli stipendi sono stati incrementati; inoltre, la tv nazionale IRIB ha cercato di cambiare la propria programmazione per poter intrattenere la gente, soprattutto le sere. Il canale Amoozesh della tv nazionale, invece, ha iniziato l’insegnamento delle lezioni dei libri di scuola dei diversi anni scolastici».
Le iniziative però non si limitano al governo o alla tv nazionale; gli insegnanti iraniani delle scuole d’obbligo hanno iniziato a registrare le lezioni e a inviare i video agli alunni riuniti in gruppi formati su Whatsapp e Telegram, mentre per organizzare le lezioni i docenti dei licei e delle università, utilizzano soprattutto la sezione LIVE di Instagram.