Dalle Colline metallifere toscane nuovi orizzonti per la ricerca delle materie prime critiche

Nella miniera esaurita di Montecatini Val di Cecina sono presenti selenio, tellurio, oro e argento con concentrazioni fino a 100.000 volte i valori medi della crosta terrestre

[27 Marzo 2024]

Il nuovo studio The Ophiolite-Hosted Cu-Zn VMS Deposits of Tuscany (Italy), pubblicato dai ricercatori dell’Istituto di geoscienze e georisorse del Cnr e concentrato nell’area delle Colline metallifere, apre nuovi orizzonti nell’esplorazione di quei metalli considerati critici per la transizione energetica.

Nella miniera di rame ormai esaurita presente nel Comune geotermico di Montecatini Val di Cecina (Pisa), i ricercatori hanno infatti scoperto la presenza di selenio, tellurio e metalli preziosi, con concentrazioni ben oltre la media terrestre.

I minerali, estratti anche nelle altre piccole miniere della zona toscana, oltre al rame contengono una notevole quantità di selenio, tellurio, oro e argento, con concentrazioni fino a 100.000 volte i valori medi della crosta terrestre.

Lo studio ha scoperto che i giacimenti cupriferi toscani (denominati Vms, acronimo di volcanogenic massive sulfide deposits) si formarono nel Giurassico in corrispondenza di una dorsale oceanica che, prima della formazione delle Alpi e degli Appennini, separava la placca tettonica europea da quella africana.

Successivamente, le dislocazioni tettoniche che li hanno posizionati lungo la catena appenninica ne hanno determinato una forte dispersione, portando le porzioni più profonde in prossimità della superficie.

Il giacimento di Montecatini Val di Cecina è stato scoperto a metà del 1800, permettendo lo sviluppo di una tra le imprese minerarie più remunerative in Europa: da questa esperienza nacque la Montecatini s.p.a., la più grande azienda mineraria e chimica italiana, che poi si trasformò in Montedison.

Questi giacimenti permettono di analizzare e comprendere i processi idrotermali che avvengono nella parte meno accessibile dei sistemi oceanici, raggiungibile solo attraverso costose perforazioni.

Lo studio dei Vms toscani, sebbene siano molto piccoli o già esauriti, può dunque fornire informazioni molto utili per alimentare la transizione energetica dei minerali di cui ha bisogno.

Nell’ambito di questo percorso, la scorsa settimana il Consiglio dell’Ue ha approvato definitivamente la nuova legge sulle materie prime critiche (Crma), e anche un’ampia coalizione di associazioni ambientaliste sostiene la necessità di fondare la transizione ecologica continentale su una maggiore autosufficienza in termini di risorse.

Un approccio che potrebbe trovare adesso nuova linfa grazie alle scoperte condotte dal Cnr nelle Colline metallifere, che si aggiungono alle interessanti prospettive per l’estrazione sostenibile di litio dai fluidi geotermici.