Appuntamento alla Libera Università di Bolzano tra il 25 e il 26 gennaio
Energia e clima, l’econometria al servizio della transizione ecologica
Al via il quarto workshop nazionale organizzato dall’Associazione italiana di econometria, in collaborazione col Centro di analisi economica di Rimini
[23 Gennaio 2024]
Si sta per alzare il sipario sul IV workshop italiano di econometria ed economia empirica, organizzato a Bolzano – nella sede della Libera Università – dal 25 al 26 gennaio, dall’Associazione italiana di econometria (Side-Iea) in collaborazione col Centro di analisi economica di Rimini (Rcea).
Due giorni di approfondimenti per fare luce sui progressi metodologici e sulle applicazioni innovative dei metodi econometrici l’analisi del clima e dell’energia.
I due keynote speakers saranno Christiane Baumeister (Università di Notre Dame) e Jennifer Castle (Università di Oxford), ma il workshop sta richiamando a raccolta in Alto Adige decine di esperti da tutto il mondo, con particolare attenzione ai lavori dei giovani ricercatori italiani.
Dagli shock petroliferi ai prezzi delle materie prime, dalle dinamiche climatiche alle previsioni di prezzo sui mercati energetici, il workshop esplorerà i punti d’incontro più rilevanti tra economia e scienze climatiche, suggerendo anche importanti ricadute di policy a livello nazionale ed europeo.
Ad esempio l’economista ambientale dell’Università di Ferrara Massimiilano Mazzanti – membro di lungo corso del think tank redazionale di greenreport, Ecoquadro – illustrerà gli esiti di un nuovo studio sull’applicazione del mercato europeo delle emissioni climalteranti (Eu Ets, Emissions trading system), documentando come il prezzo della CO2 individuato in quest’ambito comporti sì una riduzione nelle emissioni, ma in modo non lineare.
Si tratta di temi non solo dalla grande rilevanza teorica, ma anche con importanti ricadute pratiche data la sempre maggiore importanza che la crisi climatica si sta ritagliando sulle prospettive economiche del Paese.
Basti osservare che probabilmente l’anno appena concluso è stato il più caldo degli ultimi 100mila anni (sicuramente dall’inizio dell’era industriale), e l’Italia si trova tra i Paesi più esposti alla crisi climatica in corso.
Qui il riscaldamento globale corre a velocità quasi tripla rispetto alla media internazionale, con una crescita degli eventi meteo estremi del 22% solo nell’arco degli ultimi 12 mesi, e prospettive potenzialmente catastrofiche nel lungo termine: si stima ad esempio che il Veneto potrebbe perdere il 21% del Pil al 2100, solo a causa dell’innalzamento del mare.
Qui il programma di dettaglio del workshop: https://easychair.org/smart-program/IWEEE2024/