I Māori hanno scoperto l’Antartide 1.300 anni prima degli europei?

Storie orali e altri documenti tradizionali ignorati dagli studiosi occidentali: i Maori erano in Antartide già nel VII Secolo

[15 Giugno 2021]

Negli ultimi 200 anni, a raccontare la “scoperta” dell’Antartide sono stati soprattutto esploratori europei, prevalentemente maschi. Ma lo studio “A short scan of Māori journeys to Antarctica”, pubblicato sul  Journal of the Royal Society of New Zealand  dai ricercatori di Manaaki Whenua – Landcare Research e Te Rūnanga o Ngāi Tahu ha esaminato il legame dei Māori – il popolo che per primo ha colonizzato la Nuova Zelanda –  con l’Antartide per documentare e comprendere meglio i contributi e le prospettive dei gruppi etnici sottorappresentati e che non compaiono nelle attuali narrazioni su un mondo che sembra fosse sconosciuto prima dell’arrivo degli europei.

Per realizzare questo progetto, i ricercatori Māori-neozelandesi hanno setacciato la letteratura e l’hanno integrata con storie orali per fornire una cronologia della presenza Maori e delle delle narrazioni e delle esplorazione antartiche. I viaggi Māori (e polinesiani) nel profondo sud dell’Oceano Pacifico sono cominciati molto tempo prima della colonizzazione europea dell’Oceania, forse fin dal VII secolo e, secondo i ricercatori «Questo lavoro mette in luce la tradizione dell’esplorazione antartica Māori e il contributo neozelandese all’impresa nel Mare di Ross è continuato nel futuro. La nostra esplorazione inizia a costruire un quadro più ricco e inclusivo del rapporto dell’Antartide con l’umanità e costruisce una piattaforma in base alla quale possono essere promossi colloqui molto più ampi sulle relazioni della Nuova Zelanda con l’Antartide».

La responsabile del progetto e principale autrice dello studio, Priscilla Wehi.di Manaaki Whenua – Landcare Research, spiega: «Abbiamo scoperto che la connessione con l’Antartide e le sue acque si è verificata per secoli,  sin dal primo viaggio tradizionale e in seguito attraverso la partecipazione a viaggi ed esplorazioni guidati dall’Europa, la ricerca scientifica contemporanea, la pesca e altro».

Le storie sull’arrivo dei Māori nel continente ghiacciato risalgono addirittura a 1.320 anni fa: « Abbiamo scoperto che le narrazioni polinesiane di viaggi tra le isole includono il viaggio nelle acque antartiche di Hui Te Rangiora (noto anche come ?i Te Rangiora) e del suo equipaggio sulla nave Te Ivi o Atea, avvenuto probabilmente all’inizio del VII secolo. Queste navigazioni riuscite sono ampiamente riconosciute e i navigatori Māori vengono descritti mentre attraversano il Pacifico proprio come gli esploratori occidentali potrebbero fare in un lago. In alcune narrazioni, Hui Te Rangiora e il suo equipaggio hanno continuato verso sud. Molto a sud. Così facendo, probabilmente hanno posato lo sguardo sulle acque antartiche e forse sul continente».

Altre prove raccolte includono incisioni Māori, che raffigurano sia i viaggiatori che le conoscenze sulla  navigazione e astronomiche. «Inoltre – ricorda la Wehi – un “pou whakairo” (tradotto come palo scolpito), rappresenta Tamarereti come protettore degli oceani del sud si trova sulla punta più meridionale dell’Isola del Sud della Nuova Zelanda a Bluff. Anche i Ngāi Tahu, un grande gruppo tribale dell’Isola del Sud, e altri gruppi tribali o iwi, custodiscono altri giacimenti  orali di conoscenza in relazione a questi primi esploratori e viaggiatori. Anche queste narrazioni Māori sulle connessioni con l’Antartico non si limitavano a questi primi viaggi. Piuttosto, è stato dimostrato che il viaggio e la spedizione sono continuati fino ai giorni nostri, ma viene raramente riconosciuto o evidenziato- Spero che questa ricerca aprirà la strada per garantire l’inclusione dei Maori nelle future relazioni con l’Antartide».

La partecipazione dei Māori ai viaggi e alle spedizioni antartiche è continuata fino ai giorni nostri. I ricercatori sottolineano che «E’ importante che vengano intraprese più ricerche per colmare le lacune nella conoscenza e garantire l’inclusione dei Māori nelle future relazioni con l’Antartide». E’ probabile che ulteriori prove dell’esplorazione Māori diventino di pubblico dominio in futuro, dato che i ricercatori tribali stanno collaborando con le iwi per condividere queste narrazioni, mentre intanto la leadership dei Maori nella ricerca antartica diventa più visibile, inclusa quella dei Kāhui Māori nella piattaforma scientifica antartica.

La Wehi conclude: «Tenere conto delle responsabilità nei confronti dei gruppi sottorappresentati, e in particolare dei Māori come partner del Trattato, è importante sia per i programmi contemporanei e futuri di ricerca antartica, sia per l’esplorazione futura e per gli obblighi della Nuova Zelanda all’interno del Sistema del Trattato Antartico. Far crescere più scienziati antartici Māori e incorporare le prospettive Maori aggiungerà profondità ai programmi di ricerca della Nuova Zelanda e, in definitiva, alla protezione e alla gestione dell’Antartide».