I Neanderthal cuocevano il pane e aromatizzavano il cibo?

Scoperto in Iraq il forno più antico del mondo. I Neanderthal e i primi Homo sapiens avevano già una cultura culinaria

[1 Dicembre 2022]

Lo studio “Cooking in caves: Palaeolithic carbonised plant food remains from Franchthi and Shanidar”, pubblicato su Antiquity da un team di ricercatori britannici illustra la scoperta Shanidar, in Iraq, di resti di cibo risalenti a 70.000 anni fa «Che indicano che i nostri antenati aromatizzavano il loro cibo in modi molto più sofisticati di quanto si pensasse in precedenza».

Il focolare – trovato a poco più di un metro da un’abitazione di Neanderthal scoperta recentemente  e che è stata chiamata Shanidar Z – è delle dimensioni di una grande griglia per barbecue  e conteneva ancora frammenti di gusci di noci e semi di piante selvatiche che, secondo i ricercatori, «Indicano che queste prime persone erano alla ricerca di sapori per il loro cibo».

Il “forno” è uno dei tanti scoperti nelle grotte di Shanidar , uno dei quali aveva delle piccole rientranze lasciate da un treppiede da mettere sopra il fuoco.

Il team di ricerca britannico evidenzia che «I campioni di cibo carbonizzato indicano una dieta sorprendentemente diversificata, tra cui noci ed erbe selvatiche che erano spesso combinate con legumi come lenticchie e senape selvatica, smentendo l’immagine di rosicchiatori di ossa dei popoli preistorici».

Uno degli autori dello studio, Chris Hunt, del Research Centre in Evolutionary Anthropology and Palaeoecology della Liverpool John Moores University,  aggiunge che «Il vecchio stereotipo è che i Neanderthal fossero meno intelligenti degli umani moderni e che avessero una dieta prevalentemente a base di carne. I nostri risultati sono la prima vera indicazione di una cucina complessa – e quindi della cultura del cibo – tra i Neanderthal e anche tra i primi uomini moderni, molto prima dell’agricoltura e dei ristoranti di alta cucina.   I focolari di Shanidar erano la loro cucina e i campioni che abbiamo scavato intorno a loro indicano che queste persone sapevano come lavorare e cucinare non solo la carne, ma anche come estrarre un gustoso nutrimento da cereali selvatici, noci e semi».

Lo studio rivela anche alcuni dei trucchi culinari usati dai primi chef moderni umani e di Neanderthal per rendere i loro pasti più gustosi: «Le indagini sulla dieta dei Neanderthal dal loro calcolo dentale avevano indicato che la loro dieta a Shanidar era varia e stavano cucinando cereali selvatici, ma fino ad ora la scienza non aveva un’idea chiara di come fossero effettivamente i loro cibi cotti – spiegano alla Liverpool John Moores University – I semi che includevano nelle loro ricette dimostrano che hanno scelto di aromatizzare quelle che erano probabilmente le prime forme di focaccia e che sceglievano sapori amari. Quindi mangiavano per divertimento oltre che per nutrirsi!».

Il principale autore dello studio, Ceren Kabukcu, del Department of Archaeology, Classics and Egyptology  dell’Università di Liverpool, ha utilizzato un microscopio elettronico a scansione per analizzare i resti di cibo carbonizzato su scala micrometrica.

Oltre ai campioni di Shanidar, resti di cibo simile al pane sono stati trovati nella grotta di Franchthi, in Grecia. I frammenti di cibo carbonizzato della grotta di Franchthi sono i primi del loro genere scoperti in Europa e provengono da un accampamento di cacciatori-raccoglitori risalente a circa 12.000 anni fa. Quelli della grotta di Shanidar sono i primi nel sud-ovest asiatico e sono stati trovati in strati di Neanderthal e Homo Sapiens  datati rispettivamente a 70 e 40 mila anni fa.

Kabukcu ha sottolineato che «Il nostro lavoro dimostra in modo definitivo la grande antichità degli alimenti vegetali che coinvolgono più di un ingrediente e vengono elaborati con più fasi di preparazione».

Il team è stato persino in grado di identificare alcune delle tecniche utilizzate per preparare questo alimento per renderlo più appetibile e spiegano che «I legumi, l’ingrediente più comune identificato, hanno un sapore naturalmente amaro a causa dei tannini e degli alcaloidi nei tegumenti del seme. Tuttavia, gli chef paleolitici intelligenti hanno utilizzato una serie di trucchi per ridurre la quantità di questi composti dal sapore aspro nel loro cibo». Kabukcu spiega che «La loro preparazione attraverso l’ammollo e la lisciviazione seguita da pestatura o macinazione grossolana avrebbe eliminato gran parte del sapore amaro».

Un deposito di cibo trovato nella grotta di Franchthi consiste in un cibo simile al pane ottenuto macinando i semi in una farina finissima. Tuttavia, né i Neanderthal né i primi cuochi Homo sapiens  rimuovevano l’intero rivestimento del seme. Un procedimento noto come decorticazione ed è comune nell’agricoltura moderna e che elimina quasi completamente i composti amari. Il fatto che i popoli paleolitici non decorticassero suggerisce che volessero ridurre ma non eliminare il naturale sapore amaro dei legumi nei loro pasti. Kabukcu ribadisce che «Questo indica la complessità cognitiva e lo sviluppo di culture culinarie in cui i sapori erano significativi fin dall’inizio».

Hunt conclude: «La cucina era sicuramente nella grotta, su questi focolari. Ma avranno anche cucinato su focolari simili quando si accampavano fuori dalla grotta. Sembra che si spostassero in gruppi familiari estesi di 10-15 persone, seguendo le mandrie di animali al pascolo dalle pianure centrali dell’Iraq, dove passavano l’inverno, nello Zagros intorno a Shanidar in primavera, poi più in alto sulle montagne in estate prima di ritornare in pianura via Shanidar in autunno. Durante questi viaggi, le grotte erano comode soste».