Però, intellettuali hanno appoggiato anche ideologie pericolose e regimi tirannici e molte persone intelligenti hanno creduto a idee che sono assolutamente stupide

Le persone di sinistra sono più intelligenti? Secondo uno studio statunitense sì

Ma l’intelligenza è solo un pezzo del puzzle per spiegare la preferenza per le idee di sinistra o di destra

[23 Aprile 2024]

Una delle accuse ricorrenti che fa la destra a chi vota e milita a sinistra è quella di credersi più intelligenti, di sapere più cose dell’elettore di destra e lo studio Predicting political beliefs with polygenic scores for cognitive performance and educational attainment”, che sarà pubblicato nel numero di maggio-giugno di Intelligence da Tobias Edwards, Alexandros Giannelis, Emily Willoughby  e James Lee del Department of psychology dell’università del Minnesota -Twin Cities, conferma che quel che la destra presenta – anche in queste ote in Italia – come un pregiudizio della sinistra in realtà potrebbe avere un solido fondamento scientifico,

I ricercatori statunitensi ricordano che «L’intelligenza è correlata a una serie di convinzioni politiche di sinistra e liberal. Questo  potrebbe suggerire che l’intelligenza alteri direttamente le nostre opinioni politiche. In alternativa, l’associazione può essere confusa o mediata da fattori socioeconomici e ambientali».

Gli psicologi dell’università del Minnesota hanno studiato l’effetto dell’intelligenza all’interno di un campione di oltre 300 famiglie biologiche e adottive, utilizzando sia il Quoziente di Intelligenza (QI) misurato che i punteggi poligenici – un punteggio ottenuto dopo un’analisi genomica che permette di prevedere la predisposizione genetica stimata di un individuo per una determinata caratteristica, in questo caso l’intelligenza – per le prestazioni cognitive e il livello di istruzione e dicono che «Abbiamo scoperto che sia il QI che i punteggi poligenici predicevano in modo significativo tutte e 6 le nostre scale politiche. I punteggi poligenici prevedevano il progressismo sociale e un minore autoritarismo all’interno delle famiglie. L’intelligenza è stata in grado di prevedere in modo significativo il progressismo sociale e un minore autoritarismo all’interno delle famiglie, anche dopo aver controllato le variabili socioeconomiche. I nostri risultati possono fornire la più forte inferenza causale fino ad oggi di intelligenza che influenza direttamente le convinzioni politiche».

I ricercatori rivelano che «Punteggi elevati di QI così come alcuni marcatori genetici chiave associati all’intelligenza hanno un impatto significativo sulle affiliazioni politiche» , arrivando a concludere che «L’intelligenza è correlata con una varietà di convinzioni politiche di sinistra».

Il team di ricercatori si è basato sulle informazioni ottenute da un database di fratelli e sorelle biologici o adottati cresciuti nella stessa famiglia e che quindi in condizioni simili (educazione genitoriale e scolastica, ecc.) questo ha permesso loro di identificare le differenze tra questi fratelli legate non al loro ambiente, ma a predisposizioni genetiche e hanno così potuto analizzare i dati relativi a più di 200 famiglie (82 coppie di fratelli biologici, 96 adottati e 35 che adottati-biologici) per i quali erano disponibili sia i risultati dei test del QI che il loro genoma sequenziato.

E’ così che gli scienziati hanno individuato un chiaro legame tra intelligenza e posizioni più di sinistra sia tra fratelli e sorelle biologici che adottivi ed Edwards conferma: «Abbiamo accertato che il QI e i marcatori genetici dell’intelligenza, conosciuti come punteggio poligenico possono aiutare a prevedere quale dei due fratelli tenderà ad essere più di sinistra. Sono fratelli e sorelle con la stessa educazione e cresciuti sotto lo stesso tetto. Ciò implica che l’intelligenza è associata alle convinzioni politiche non solo a causa dell’ambiente o dell’educazione, ma piuttosto perché le variazioni genetiche alla base dell’intelligenza potrebbero svolgere un ruolo nell’influenzare le nostre differenze politiche. Perché è così? Non lo so».

Per valutare le opinioni politiche all’interno di queste famiglie, i ricercatori si sono basati su diversi aspetti legati all’ideologia politica e basandosi su questo, sono stati poi in grado di stabilire che «Gli individui con marcatori di intelligenza più elevati erano più socialmente inclini a sinistra e meno autoritari».

Ma i ricercatori statunitensi si guardano bene dal considerare l’intelligenza come l’unica variabile che può influenzare gli ideali e il voto per una forza politica e ci ricordano anche che «Le opinioni politiche sono una costruzione complessa che appartiene a un contesto storico preciso».

Edwards ricorda ancora Edwards in un’intervista a PsyPost, «Negli ultimi settant’anni, gli psicologi hanno riportato correlazioni tra intelligenza e convinzioni politiche in oltre un centinaio di pubblicazioni. Nonostante il grande interesse per l’argomento, abbiamo poca conoscenza del motivo per cui esiste questo collegamento, per non parlare del fatto che possa essere causale. Come dice il vecchio cliché; la correlazione non è necessariamente causalità. Sono curioso di andare a fondo del perché esiste questa misteriosa correlazione»-

I ricercatori hanno valutato 6 diversi aspetti legati all’ideologia politica: autoritarismo, egualitarismo, liberalismo sociale, conservatorismo fiscale e religiosità. Sia il QI che i punteggi poligenici hanno predetto in modo significativo tutti e 6 questi aspetti politici.

Edwards spiega ancora: «Abbiamo riscontrato che l’intelligence è in grado di prevedere negativamente il conservatorismo fiscale, mentre le ricerche passate hanno generalmente riscontrato il risultato opposto. Il nostro campione era composto da americani, interrogati sulle loro opinioni politiche intorno al 2017, suggerendo che il rapporto tra intelligenza e convinzioni politiche potrebbe essere cambiato nel tempo. Questa sorpresa evidenzia un punto importante; non esiste alcuna legge che dica che le persone intelligenti debbano sempre sostenere particolari convinzioni o ideologie. Il modo in cui la nostra intelligenza influenza le nostre convinzioni dipende probabilmente dal nostro ambiente e dalla nostra cultura. Guardando indietro nel corso della storia, possiamo vedere che individui intelligenti sono stati attratti da ogni sorta di idee diverse e spesso contraddittorie. Gli intellettuali hanno flirtato e sono stati sedotti da ideologie pericolose e regimi tirannici. Molte persone intelligenti hanno creduto a idee che sono assolutamente stupide. Per questo motivo George Orwell dubitava che l’intelligenza dei partigiani potesse essere una guida per la qualità delle loro convinzioni, dichiarando che “Bisogna appartenere all’intellighenzia per credere a cose del genere: nessun uomo comune potrebbe essere così sciocco”. Come per ogni studio, ci sono da considerare alcune limitazioni, come il potenziale confondimento genetico. I nostri punteggi poligenici per le prestazioni cognitive (intelligenza) e i risultati scolastici derivano da genome-wide association studies (GWAS) che stimano le correlazioni tra varianti genetiche (SNP) e caratteristiche di intelligenza e istruzione. Alcune di queste varianti genetiche correlate potrebbero non essere causa di intelligenza. Sebbene i fratelli con punteggi poligenici più alti tendano ad essere più progressisti, le varianti genetiche possono influenzare le convinzioni politiche attraverso percorsi diversi dall’intelligenza. Il lavoro futuro dovrebbe rivedere i nostri risultati una volta apportati miglioramenti alla metodologia GWAS».

Quel che però sembra evidente è che i risultati del nuovo studio fanno nuova luce sulla relazione tra intelligenza e atteggiamenti politici, anche se i ricercatori sottolineano che «L’intelligenza è solo uno dei tanti fattori che influenzano le convinzioni politiche» e mettono in guardia dal trarre implicazioni sul merito delle ideologie politiche basate sull’intelligenza dei loro aderenti.

Edwards conclude: «E’ molto forte la tentazione di trarre conclusioni sulla veridicità di un’ideologia basandosi sull’intelligenza dei suoi sostenitori. Ma questo sarebbe un errore. Ci sono state persone straordinariamente intelligenti sia a sinistra che a destra, da Oppenheimer a von Neumann. Questi e molti altri esempi dimostrano che non c’è motivo per cui dobbiamo presumere che un’ideologia sia più intelligente di un’altra, anche se le persone intelligenti sembrano più propense ad allinearsi con una convinzione o con un’altra. Dal nostro studio non possiamo dire che le convinzioni delle persone con un alto QI ci dicano cosa è giusto credere, ma piuttosto solo ciò che le persone intelligenti scelgono di credere. In passato, le persone, sia intelligenti che ottuse, erano ferocemente divise su questioni politiche che oggi sembrano ridicole, come il diritto divino dei re, o l’abito corretto del clero. La storia vista con il senno di poi dovrebbe renderci umili e meno netti nelle nostre convinzioni e insegnarci a essere tolleranti verso coloro con i quali non siamo d’accordo, indipendentemente dalla loro intelligenza o da qualsiasi altro tratto psicologico che li predispone a punti di vista particolari».