L’egoismo è nemico dell’innovazione: una lezione dalle comunità rurali del Mozambico
Al contrario la prevalente norma sociale collettivistica di “buon agricoltore” non solo non impedisce di intraprendere soluzioni innovative, ma ha anche un impatto significativo sull'adozione di quelle più radicali
[26 Febbraio 2021]
Lo studio Beyond individualistic behaviour: social norms and innovation adoption in rural Mozambique, realizzato in Mozambico grazie a Seeds e Ftf Inova – un programma di Usaid –, analizza il ruolo delle norme sociali sull’adozione dell’innovazione da parte degli agricoltori nelle comunità agricole rurali dell’Africa sub-sahariana: l’indagine su 300 agricoltori in Mozambico mostra che la norma sociale di “essere un buon agricoltore” è in qualche modo diversa da quella condivisa principalmente nelle economie di mercato sviluppate.
Ciò che emerge in questo studio è una norma sociale collettivistica di un buon agricoltore che è estremamente interessato al benessere sociale della comunità. Inoltre, questa immagine collettivistica non impedisce una percezione sociale positiva del raggiungimento di risultati agricoli migliori della media.
L’analisi indaga dunque i principali motori per l’adozione di elementi “innovativi” da parte degli agricoltori mozambicani, come fertilizzanti, pesticidi ed erbicidi. Una considerazione speciale è dedicata allo studio dell’identità collettivistica del buon agricoltore, e in particolare se questa costituisca o meno un ostacolo all’innovazione.
Il messaggio è che l’informazione, l’apprendimento e altri fattori socioeconomici – come il livello di reddito – spingono gli agricoltori verso innovazioni (di qualsiasi tipo); istruzione, informazione e formazione sono relativamente più rilevanti per creare un ambiente innovativo (trasformare i non innovatori in innovatori).
Analizzando le informazioni sulle varie prospettive – socialmente o auto-orientate – della buona identità di agricoltore, si nota che sia il modo di pensare comunitario sia quello individualistico possono essere correlati con adozioni di innovazione (radicali). Tuttavia, quando la prospettiva individualistica è eccessivamente polarizzata, le correlazioni sono negative: il comportamento innovativo radicale è minato da un’estrema percezione egoistica.
Al contrario, la percezione più prosociale dei buoni agricoltori non costituisce mai un ostacolo all’innovazione radicale. Pertanto, l’idea prosociale di buoni agricoltori che prevale nelle comunità rurali non solo non impedisce agli agricoltori di intraprendere soluzioni innovative, ma ha anche un impatto significativo sull’adozione di quelle più radicali.
Inoltre, questa identità basata sulla comunità di buoni agricoltori è coerente con sentimenti di approvazione ed emulazione nei confronti degli agricoltori con risultati altamente produttivi, quindi la percezione positiva di essere un esempio per gli altri quando i risultati dell’agricoltura sono superiori alla media è positivamente correlata con l’adozione di innovazione radicale. Al contrario, il sentimento negativo di invidia che implica comportamenti di boicottaggio attivo è correlato negativamente con l’adozione di innovazioni radicali.
Mentre le modifiche alla struttura istituzionale e socioeconomica possono migliorare in modo incrementale il comportamento, le politiche e le strategie di sviluppo volte a migliorare le prestazioni attraverso le innovazioni dovrebbero considerare la cultura locale e la struttura sociale.
L’informazione e la formazione sono fondamentali, ed è fondamentale considerare che le prospettive socialmente orientate e basate sulla comunità potrebbero anche essere positivamente correlate con comportamenti innovativi, anche molto radicali.