L’ordine esecutivo potrebbe rendere più facile licenziare alcuni ricercatori delle Agenzie Usa e assumerne altri per motivi politici
L’ultima (speriamo) di Trump: licenziare gli scienziati che non la pensano come lui
Nature: l’ultimo atto della guerra quadriennale di Trump alla scienza
[3 Novembre 2020]
Ieri, alla vigilia delle attese elezioni che stanotte (forse) decideranno il destino degli Usa e del mondo, il presidente uscente statunitense Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che, come scrive Nature, che ha reso immediatamente nota la cosa, «ha seminato confusione e paura tra gli scienziati governativi nel Paese».
In realtà, l’ordinanza di Trump, annunciata dalla Casa Bianca il 21 ottobre, crea una nuova categoria per i lavoratori governativi – come gli scienziati – che rende più facile licenziare le persone che hanno questi incarichi. I ricercatori temono che questo sia l’ennesimo attacco di quella che Nature chiama «una guerra quadriennale alla scienza condotta dall’amministrazione Trump».
Chiedendo di restare anonimo, uno scienziato senior dell’Environmental protection agency (Epa) ha detto alla prestigiosa rivista scientifica: «L’ho letto un paio di volte ed è piuttosto spaventoso. L’ampiezza dell’ordine desta particolare preoccupazione. Sembra rendere più facile sbarazzarsi di persone che non seguono la “giusta” linea politica».
Secondo l’ordine, i lavoratori da selezionare per la nuova categoria sono quelli che ricoprono ruoli di «confidenziali, di determinazione delle politiche, di definizione delle politiche o di difesa delle politiche». Questo potrebbe comprendere gli scienziati che aiutano a elaborare le politiche federali Usa su questioni come la regolamentazione ambientale. Non è ancora chiaro quali lavoratori verrebbero inseriti in questa categoria, ma ai leader delle Agenzie federali sono stati concessi 90 giorni per creare un elenco preliminare di incarichi che potrebbero essere interessati e che dovrebbe quindi essere presentato solo un giorno prima del nuovo giuramento di Trump come presidente Usa, se dovesse essere rieletto stanotte. Mentre se vincesse l’ex vicepresidente democratico Joe Biden potrebbe stracciare l’ordine esecutivo di Trump.
Secondo Lisa Manheim, una costituzionalista ed esperta di poteri presidenziali della University of Washington School of Law di Seattle, «Quello a cui stiamo assistendo è un residente che getta le basi per un cambiamento piuttosto drammatico».
Negli Usa, la maggior parte dei dipendenti pubblici governativi, compresi gli scienziati, vengono assunti scegliendo tra un pool competitivo e di solito non si guarda alla loro inclinazione politica e i loro diritti sono ben protetti dalla legge statunitense. La nuova categoria di lavoratori non offrirebbe le stesse tutele e consentirebbe l’assunzione di candidati che non devono competere con altri candidati qualificati.
L’amministrazione Trump ha descritto l’ordine esecutivo come un modo per licenziare i dipendenti “vagabondi”, ma gli scienziati delle Agenzie federali mettono in dubbio questa motivazione “populistica”: «Questa è una falsa pista, o una scusa dell’amministrazione per inserire hack politici nell’agenzia», ha detto a Nature un anonimo biologo marino della National oceanic and atmospheric administration (Noaa) Jacqueline Simon, direttrice delle politiche pubbliche dell’American Federation of Government Employees, un sindacato che rappresenta 700.000 lavoratori governativi Usa, aggiunge che «L’ordine non indica quante persone saranno colpite, ma stimiamo che potrebbe arrivare a centinaia di migliaia degli attuali dipendenti federali, inclusi scienziati, avvocati, statistici ed esperti tecnici che aiutano a redigere regolamenti all’interno delle agenzie statunitensi».
Il governo degli Stati Uniti impiega circa due milioni di persone che sono il bersaglio preferito della destra neoliberista e populista repubblicana, anche se tra loro, naturalmente non mancano certo i dipendenti pubblici repubblicani.
Per entrare in vigore, l’ultima trovata di Trump dovrà affrontare diverse contestazioni legali, come quella della National Treasury Employees Union, che rappresenta 150.000 dipendenti in 33 agenzie, ha citato in giudizio il governo contro l’ordine esecutivo, sostenendo che «La Casa Bianca non ha giustificato la necessità di un tale cambiamento».
Se messo in atto, l’ordine colpirebbe sicuramente gli scienziati civil servants coinvolti nel processo decisionale. Tim Whitehouse, direttore esecutivo di Public Employees for Environmental Responsibility, un’organizzazione che fornisce supporto legale agli informatori del governo, dice che «Secondo l’ordine, gli scienziati potrebbero non partecipare liberamente alla creazione di politiche per paura di perdere il lavoro. Quando le agenzie redigono le politiche, esperti interni discutono e contestano le regole proposte per garantire che le decisioni siano basate su prove»
La Simon è convinta che «Se Donald Trump vuole lasciare il ramo esecutivo in uno stato di caos, questo è un modo brillante per farlo» e che tra le agenzie più colpite dall’ultima ordinanza di Trump dovrebbe esserci la Noaa che monitora il clima, gestisce la pesca, tiene il bollettino dei cicloni e delle tempeste e pubblica previsioni meteorologiche e che è stata una spina nel fianco per la gang negazionista climatica di Trump alla Casa Bianza. Ma anche l’EPA, che Trump è riuscita ad addmesticare meglio con una brutale politica di licenziamenti punitivi, e il Bureau of Land Management, che regolamenta l’utilizzo del suolo da parte dell’industria petrolifera e del gas e che è già piena zeppa di lobbisti delle imprese fossili. «
La Casa Bianca e l’Epa non hanno risposto alle richieste di Nature di commentare l’ordine esecutivo, ma un portavoce del Dipartimento del commercio, dal quale dipende la Noaa, ha detto che «L’agenzia rispetterà la richiesta dell’ordine esecutivo entro il termine previsto».
Thomas Burke, uno scienziato della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health che è stato consigliere scientifico dell’’Epa durante l’amministrazione dell’ex presidente Barack Obama, fa notare che «Applicato nel “modo sbagliato”, l’ordine potrebbe essere un colpo devastante all’indipendenza della scienza in tutto il governo federale» e Whitehouse conclude: «Questa è solo un’altra bomba lanciata contro il servizio civile e lanciata contro il governo».