Da Euclipa la guida #nudgeforclimate
Nudge, una spinta gentile per cambiare i nostri comportamenti anziché il clima
La sfida ambientale richiede cambiamenti di pensiero e comportamentali epocali: una migliore architettura delle scelte può aiutarci a traguardarli
[9 Agosto 2022]
Euclipa, la community degli ambasciatori italiani del Patto europeo per il clima, ha elaborato una guida per contribuire a coinvolgere la società civile nella promozione attiva di comportamenti e politiche a favore del clima, con un’azione rivolta specificamente alle scuole.
#nudgeforclimate è una guida all’applicazione di nudge, cioè di spinte gentili, che possono essere applicate da studenti, insegnanti, personale della scuola per cambiare alcuni piccoli o grandi comportamenti che possono avere un impatto decisivo nel contrastare il cambiamento climatico.
L’approccio basato sui nudge nasce nel contesto scientifico dell’economia comportamentale col lavoro degli scienziati Richard Thaler (premio Nobel per l’Economia nel 2017) e Cass R. Sunstein. Si tratta di un approccio volto a incentivare il cambiamento di comportamenti agendo su elementi di contesto – per questo si parla di “architettura delle scelte”–, ha guadagnato popolarità in fretta e viene oggi usato da sempre più amministrazioni e governi per “spingere” i cittadini a scegliere una via verso il benessere collettivo.
In particolare, l’approccio nudge può avere un effetto moltiplicatore per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda Onu 2030. In che modo? Per capirlo meglio riportiamo di seguito uno stralcio della guida Euclipa, disponibile integralmente (e gratuitamente) qui.
I nudge o, tradotto in italiano, “spinte gentili” sono degli interventi volti a cambiare il comportamento delle persone per migliorare il loro benessere o il benessere sociale senza alterare le loro opzioni di scelta. I nudge nascono dalla constatazione che, sebbene razionalmente dovremmo scegliere l’opzione preferita tra quelle disponibili, in realtà le nostre decisioni sono spesso frutto di pulsioni emotive e altri fattori che ci allontanano dalla scelta migliore. I buoni propositi sul perdere peso o smettere di fumare che facciamo a inizio anno senza poi riuscire veramente a portarli a termine, o il piano di fare regolarmente i compiti estivi durante le vacanze salvo poi trovarci a dover fare tutto nelle ultime settimane, sono esempi molto comuni che evidenziano questo tipo di comportamento.
I nudge ci aiutano a superare queste piccole irrazionalità e ci spingono ad adottare il miglior comportamento per noi e per la collettività aiutandoci al contempo a comprendere ed accettare, grazie ad un nuovo approccio di pensiero, più sistemico, le motivazioni alla base della necessità di tali comportamenti. Riprendendo la definizione proposta da Thaler e Sunstein, un nudge è “qualsiasi aspetto dell’architettura delle scelte che altera il comportamento delle persone in modo prevedibile, senza proibire alcuna opzione o modificare in modo significativo i loro incentivi economici” (Thaler e Sunstein, 2009).
La sfida ambientale richiede cambiamenti di pensiero e comportamentali epocali per raggiungere il contenimento della temperatura terrestre sotto i 2 gradi centigradi come prevede l’Accordo di Parigi. La scuola come luogo dove si formano e strutturano i comportamenti sociali è un luogo perfetto per l’ideazione, la costruzione e l’utilizzo dei nudge per raggiungere questi obiettivi. Esistono vari tipi di nudge differenti a seconda del contesto e soprattutto dell’aspetto psicologico sul quale si va ad agire. Di seguito elenchiamo alcune tipologie di nudge che si sono rivelate efficaci nel cambiamento dei comportamenti e che possono essere prese come spunto per il disegno dei nudge a scuola.
Norme sociali
Gli umani sono una specie sociale per eccellenza. Moltissime delle azioni che facciamo dipendono direttamente da quello che fanno le altre persone. Molte ricerche hanno dimostrato che è più probabile che una persona faccia un’azione se sa che il suo gruppo di riferimento si comporta nello stesso modo. Per esempio, in un famoso esperimento che riguarda il consumo di energia elettrica, con la bolletta veniva inviato ai clienti il paragone tra i propri consumi e i consumi dei propri vicini, indicando con un emoticon sorridente se il cliente aveva consumato meno dei vicini e con un emoticon triste se aveva consumato di più. La ricerca ha dimostrato che coloro che avevano consumato di più riducevano i loro consumi dopo aver ricevuto il messaggio in bolletta.
Quindi, un buon architetto delle scelte per generare un cambiamento comportamentale fornisce informazione riguardo al comportamento virtuoso degli altri.
Pledges
È stato dimostrato che se le persone rivelano pubblicamente le loro intenzioni riguardo a un comportamento, sarà molto più probabile che effettivamente adottino poi quel comportamento anche se non fosse prevista nessuna punizione o ricompensa. Uno studio ha dimostrato che chiedere a un campione di persone se avessero intenzione di comprare una bicicletta ha fatto aumentare le percentuali di acquisto del 35%. Altre ricerche dimostrano come il potere delle intenzioni è ancora più forte se l’intenzione viene espressa pubblicamente.
Un buon architetto delle scelte chiede quanti vogliano mettere in atto un comportamento virtuoso e magari fa dichiarare le proprie intenzioni in pubblico.
Commitment
Come per il caso delle diete dimagranti, siamo più bravi a pianificare di resistere alla tentazione se essa avviene nel futuro piuttosto che nel presente. Pensate all’esempio di Ulisse e le Sirene. Ulisse sa che non saprà resistere al canto delle Sirene, allora si fa incatenare all’albero della nave e ordina ai suoi compagni di non slegarlo anche se lui ordinerà il contrario. Questo dimostra che quando siamo in uno stato emotivo “caldo” (tentazione, gola, eccitazione) facciamo cose diverse da quelle che avremmo voluto fare nel nostro stato “freddo”. Per evitare ciò si possono pensare dei meccanismi che limitino il potere di scelta nello stato “caldo”. Un esempio che riguarda la gestione delle spese sono i tetti di spesa che possiamo mettere sulle nostre carte di credito per limitare gli acquisti compulsivi.
Un buon architetto delle scelte può prevedere un sistema dove le persone possono auto-disciplinarsi mettendo dei limiti per i loro comportamenti futuri.
Feedback
In molti casi le nostre scelte hanno dei benefici diretti e dei costi invisibili. Le scelte che danneggiano l’ambiente sono un esempio eclatante: per noi è molto semplice capire il beneficio immediato di prendere la macchina invece che la bicicletta ma non sappiamo quantificare l’impatto che la nostra azione ha sull’ambiente.
Un buon architetto delle scelte può implementare dei meccanismi motivazionali che, a livello dell’ecosistema di riferimento, possano spingere verso comportamenti più virtuosi, identificando al contempo le leve decisionali per le azioni di cambiamento e gli aspetti per misurarne gli impatti, in termini di costi e benefici, nel tempo.
Gamification
La maggior parte delle nostre scelte avviene in modo automatico. Prendiamo decisioni dettate dall’abitudine e non riflettiamo o poniamo attenzione sulle caratteristiche della scelta. Questo avviene perché il nostro cervello è un sistema che cerca il più possibile di risparmiare energia e le scelte automatiche ne consumano molto meno rispetto alle scelte ponderate. Un modo per accrescere l’attenzione e far sì che le scelte siano riflettute senza il bisogno di impegnare le nostre menti in ragionamenti complicati è quello di inserire elementi di gioco nell’architettura delle scelte. Un esempio famoso è l’iniziativa dell’aeroporto di Amsterdam (poi replicata in vari aeroporti e stazioni) di disegnare una mosca all’interno dei WC degli uomini. Il disegno della mosca ha ridotto i costi di pulizie notevolmente perché il gioco di cercare di “colpire” la mosca spingeva gli utenti dei bagni a prendere meglio la mira.
Un buon architetto delle scelte può ideare giochi che coinvolgano le persone facendole riflettere sulle scelte migliori per la collettività.
Default
Un default è un’opzione che viene implementata automaticamente se il decisore non esprime una decisione. Per esempio, si pensi agli abbonamenti di prova dei canali tv a pagamento (Amazon Prime, Netflix etc.); dopo il mese di prova automaticamente cominciamo a pagare l’iscrizione mensile (default) a meno che non ci ricordiamo di disdire l’abbonamento. Decenni di ricerche hanno testimoniato come le persone tendono a non cambiare i default nonostante preferiscano l’opzione non di default. Esempi di questo tipo si osservano per esempio nell’ambito della donazione organi, dove tra il 70% e l’80% della popolazione dichiara di essere favorevole alla donazione, ma una percentuale molto più bassa cambia il default da “non donazione” a “donazione”. Alcuni Paesi spinti da queste evidenze empiriche hanno spostato la donazione come azione di default.
Dato che nella maggior parte delle scelte un default c’è sempre, un buon architetto delle scelte seleziona come default l’opzione preferibile per il benessere sociale.
Questo testo è tratto da Euclipa Italy (2022) Community degli ambasciatori italiani per il patto per il clima EU, #Nudgeforclimate, Istruzioni per l’applicazione di nudge a scuola per la lotta contro il per l’applicazione di nudge a scuola per la lotta contro il cambiamento climatico