Università di Ferrara, la guida del dipartimento di Economia va all’economista ambientale Massimiliano Mazzanti

«Per affrontare le sfide poste dalle strategie europee sul cambiamento climatico, economia circolare, robotizzazione e digitalizzazione serve un ingente investimento formativo e di ricerca»

[13 Ottobre 2021]

La transizione ecologica potrà dirsi compiuta quando non sarà più necessario distinguere tra teoria economica mainstream ed economia ambientale (o ecologica), perché avremo finalmente riconosciuto che non c’è economia senza ambiente. All’Università di Ferrara quel momento è un po’ più vicino, con l’elezione di Massimiliano Mazzanti a direttore del dipartimento di Economia e management.

Ordinario di Politica economica, Mazzanti – che da molti anni milita all’interno del think tank di greenreport, Ecoquadro – entrerà in carica come direttore il 1 novembre, dopo un’intera carriera accademica dedicata a indagare come rendere più sostenibili i nostri modelli di sviluppo.

Con oltre 100 articoli pubblicati su riviste internazionali e più di 8mila citazioni, Mazzanti è stato presidente dell’Associazione italiana degli economisti ambientali (Iaere) nel 2016-17 e vanta una solida esperienza in campo internazionale annoverando collaborazioni in vari progetti con Banca mondiale, Unido e Ocse; è inoltre referente dell’Unife nella rete Inno4sd – creata dal progetto H2020 Green.EU 2014-19 – e guiderà l’unità Unife – Seeds nel nuovo topic centre 2022-26 su circular economy & resource use dell’Agenzia europea dell’ambiente.

Proprio il Centro interuniversitario Seeds – che ha fondato e diretto – rappresenta uno dei fiori all’occhiello tra le esperienze portate avanti da Mazzanti, essendo uno dei rari e solidi network in grado unire gli sforzi dei ricercatori di tutta Italia (sono ormai 8 gli Atenei coinvolti) attivi trasversalmente sui temi propri dello sviluppo sostenibile. Un’expertise che ha messo al servizio anche come direttore di Cercis, il nuovo Centro di ricerca su economia circolare, innovazione e Pmi, creato nell’ambito del Progetto dipartimenti di eccellenza 2018-22.

«Per affrontare le sfide poste dalle strategie europee sul cambiamento climatico, economia circolare, robotizzazione e digitalizzazione serve un ingente investimento formativo e di ricerca – commenta a caldo Mazzanti, che a questi temi ha dedicato l’ultimo editoriale firmato per greenreport –, soprattutto per unire veramente il Green deal alla ‘transizione giusta’ (‘non perdere nessuno per strada’). Il decennio 2020-2030 è veramente cruciale per cambiare il paese attraverso un new deal di formazione: ridurre la dispersione scolastica nel sistema, aumentare gli studenti universitari, incrementare i fondi per tutta l’alta formazione. Le risorse sono oggi disponibili grazie agli investimenti europei, nazionali e regionali. Il dipartimento di Economia e management – conclude il direttore in pectore – vuole essere un attore, sviluppando progetti con l’Ateneo, di fronte a sfide che necessitano la costruzione di reti istituzionali a vari livelli, su tematiche interdisciplinari quali big data e cambiamento climatico».