Scuola e sostenibilità, la proposta peripatetica del Wwf ai tempi del Covid-19
Le 50 idee del Wwf al centro del rilancio del Paese
[3 Giugno 2020]
Favorire la outdoor education in contatto con la natura. E’ una delle proposte per la scuola che Wwf ha inviato al governo, e in tutto sono 50 idee, per far sì che la sostenibilià ambientale, la decarbonizzazione e l’economia circolare siano al centro del Piano di rilancio del Paese, che verrà definito a settembre di quest’anno, così come annunciato dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri. Gli interventi per migliorare l’innovazione, l’efficienza e l’efficacia del nostro sistema economico e produttivo non possono che essere coerenti e conseguenti con le scelte del Green Deal dell’Ue: scelte che qualificano e costituiscono la sfida competitiva dell’Italia per garantire un futuro anche su scala globale in tutti i settori di intervento.
Le straordinarie risorse pubbliche in campo per il rilancio dell’Italia e dell’Europa, costituiscono per il Wwf un’occasione imperdibile, per dare subito concretezza a nuove politiche e strumenti di sostenibilità ambientale e sociale.
Per quanto riguarda la scuola, assai bistrattata per conto di greenreport a seguito dell’emergenza Covid-19, la proposta dell’associazione ambientalista è non solo condivisibile, ma pure piuttosto attuabile stante le prospettive attuali di riaperture non in totale presenza per settembre. Una sorta di scuola peripatetica di aristoteliana memoria e “in coerenza con i numerosi protocolli d’intesa sottoscritti dal Ministero per l’Istruzione con altri dicasteri, istituzioni e organizzazioni nazionali e internazionali, enti, associazioni di settore sui temi dell’educazione ambientale, alla sostenibilità, al patrimonio culturale, alla cittadinanza globale”. La richiesta è che tutto questo “assuma centralità nei programmi educativi e nelle attività formative il rapporto e il contatto con la natura per favorire attività conoscitive ed esperienziali che abbiano una valenza positiva anche per lo sviluppo fisico e cognitivo e il benessere dei bambini e delle bambine e delle generazioni più giovani, concentrate per la maggior parte nelle città. In coerenza con questi obiettivi e con la Strategia UNECE (definita in occasione dello High-level meeting dei Ministeri dell’Ambiente e dell’Educazione – Vilnius, 17-18 March 2005), si deve opportunamente supportare la formazione del personale docente, al fine di integrare l’educazione formale con quella non formale fatta nelle aree verdi e/o protette e facilitare, più in generale, le attività di outdoor education”.
Il Panda spiega che “l’Italia deve dotarsi di una Strategia Nazionale di Educazione allo Sviluppo Sostenibile e promuovere progetti educativi e formativi (supportando il Piano nazionale per la formazione dei docenti elaborato dal Miur e reso pubblico a ottobre 2016) rivolti a tutte le componenti del mondo della scuola: studenti, insegnanti, famiglie”. Ottimo che abbia inserito le famiglie, e non solo gli studenti, perché come dice sempre il Wwf “l’educazione è una condizione necessaria, anche se non l’unica, per rendere le persone capaci delle scelte necessarie alla costruzione di un mondo che verrà migliore rispetto a quello che ha preceduto la crisi del Covid19”.
“L’obiettivo dell’Educazione per lo Sviluppo Sostenibile – continua l’associazione – è aiutare le persone a capire meglio il mondo in cui vivono, cogliendo la complessità e l’interconnessione di problemi sociali economici e ambientali che minacciano il nostro futuro comune, e a prendere decisioni e comportarsi in modo culturalmente adeguato e localmente significativo per risolvere i problemi che minacciano il nostro futuro comune”.
Questo obiettivo dell’educazione è ribadito dal Target 4.7 dell’Agenda 2030: “Entro il 2030, assicurarsi che tutti gli studenti acquisiscano le conoscenze e le competenze necessarie per promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso, tra l’altro, l’educazione per lo sviluppo sostenibile.” E dunque quale miglior cosa di riprendere la scuola a settembre con lezioni nei parchi, oltre a quelle ovviamente altrettanto necessarie in presenza in aula?