Gli ambientalisti uniti contro il nuovo progetto per la pista da bob per le Olimpiadi di Cortina

Lo stesso Comitato olimpico internazionale aveva indicato la soluzione: utilizzare un impianto anche all’estero purché già funzionante

[24 Gennaio 2024]

Dopo due gare d’appalto andate deserte, nei giorni scorsi è stata avanzata una sola offerta per realizzare la nuova pista da bob, skeleton e slittino (Sliding Center) di Cortina d’Ampezzo da realizzare – in sostituzione di quella storica oramai abbattuta – per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina del 2026.

I presidenti nazionali delle associazioni di protezione ambientale Club alpino italiano, Federazione pro natura, Italia nostra, Legambiente, Lipu, Mountain wilderness, Touring club italiano e Wwf Italia, hanno così inviato una lettera al presidente del Comitato olimpico internazionale (Cio), Thomas Bach, in cui ribadiscono i motivi della propria opposizione alla nuova pista.

Del resto lo scorso autunno lo stesso Bach aveva indicato la soluzione: utilizzare un impianto anche all’estero purché già funzionante. La reazione governativa ha portato invece al ridimensionamento del nuovo progetto, rispetto al precedente, con la previsione di un anticipo contrattuale del 30%, l’eliminazione di varie opere e nello stesso tempo la conferma del costo base (circa 81,6 milioni di euro).

Gli ambientalisti evidenziano però che il nuovo progetto «è privo di ogni valutazione ambientale», mette a «forte rischio la sicurezza degli atleti e del pubblico» per le strettissime tempistiche di consegna richieste, elimina quegli elementi che nel precedente progetto avrebbero mitigato parzialmente l’impatto sul paesaggio, manca un piano per il futuro (il costo annuale dell’impianto a regime è stimato oltre 1,2 mln di euro), l’impianto non è assolutamente giustificabile sul piano dell’utilità e della redditività (in Italia i praticanti ufficiali delle tre discipline interessate sono solo 59).

Alla luce di tutto ciò, gli ambientalisti confermano l’assoluta contrarietà alla realizzazione del nuovo progetto e assicurano il loro impegno a seguire costantemente e da vicino l’evolversi della situazione e a intervenire con ogni mezzo legittimo in caso di violazione di norme che tutelano l’ambiente e la sicurezza.