Il piano urbanistico bioclimatico locale di Parigi

La capitale francese vuole diventare più verde e più inclusiva

[9 Giugno 2023]

Dopo due anni di consultazione dei cittadini, il 6 giugno il Conseil de Paris  ha adottato il suo nuovo Plan local d’urbanisme (PLU) che per la prima volta questo è bioclimatico e che ha l’obiettivo dichiarato di «Definire gli orientamenti della capitale per i prossimi 15 anni, in particolare conciliando le risposte all’emergenza climatica e il miglioramento dell’ambiente di vita dei parigini».

Il PLU è un documento di pianificazione urbanistica strategica e, ome un piano urbanistico generale, comprende gli orientamenti della capitale francese su un orizzonte di dieci-quindici anni. «In pratica – sottolinea l’amministrazione comunale di Parigi – si tratta di ciò che viene consultato prima della costruzione o demolizione di un edificio. Gli obiettivi fondamentali sono migliorare l’ambiente di vita dei parigini, ridurre le disuguaglianze, promuovere la diversità sociale e affermare il ruolo di Paris Métropole all’interno del suo agglomerato».

Quest’anno la Ville de Paris ha rivisto il suo documento urbanistico  in vista dell’adozione di un PLU bioclimatico  e a Paris Métropole  dicono: «2030? E’ già domani! Quindi, Parigi si sta preparando. In un ambiente dove il riscaldamento globale ha ripercussioni concrete sulla vita quotidiana della popolazione, e dove l’alloggio rimane una priorità, Parigi deve già definire la sua visione di quello che sarà tra 10 anni. Questo richiede la revisione delle sue regole urbanistiche, e quindi la creazione di un nuovo documento quadro: il Plan local d’urbanisme bioclimatique. Si tratterà sia di essere una città più sobria che privilegia il rinnovamento e l’edilizia a basse emissioni di carbonio, una città più rispettosa dell’ambiente che preservi la natura e la biodiversità, ma anche una città più adatta al cambiamento climatico, che saprà far fronte in particolare alle ondate di calore. Sul fronte abitativo, Parigi desidera promuovere un modello di città unita e mista dal punto di vista socio-demografico. Sarà inoltre necessario incoraggiare l’attività produttiva e garantire la presenza di attrezzature e servizi il più vicino possibile ai parigini. La Parigi di domani è infine promozione delle identità urbane e del patrimonio architettonico e vegetale».

Il PLU parigino punta a rispondere a due emergenze: climatica e abitativa. Più di due anni di studi e consultazioni pubbliche hanno confermato l’importanza di questa revision urbanistica per rispondere alle due urgenti necessità che la Città di Parigi dovrà affrontare nei prossimi anni: l’adattamento al clima e crisi ambientale, per ospitare tutti i parigini. Il Conseil de Parisha approvato un PLU il cui carattere bioclimatico rimanda a un metodo di progettazione architettonica che «Si basa sul sito e sull’ambiente del progetto per ottenere condizioni ottimali di qualità della vita e comfort, nel rispetto dell’ambiente, della biodiversità e della biosfera. Di fronte all’emergenza climatica e sanitaria è stato apportato un profondo cambiamento al disegno della città e all’urbanistica parigina grazie ai principi del bioclimatismo (…) Il futuro PLU bioclimatico lavorerà per rendere Parigi una città a emissioni zero entro il 2050, incoraggiando edifici a basse emissioni di carbonio, lo sviluppo di energie rinnovabili e un approccio rifiuti zero».

L’obiettivo è quello di raggiungere i 10 m2 di verde per abitante e per questo il PLU bioclimatico prevede di: aumentare le superfici di terreno aperto, luoghi di respiro e freschezza;favorire la vegetazione, la presenza di fauna e flora nonché quella degli spazi aperti; preservare la natura fino al cœur d’îlot e proteggere gli alberi».

Il PLU bioclimatico prevede che in futuro ci saranno: un grande parco metropolitano a nord di Parigi: 15 ettari di spazi verdi da sviluppare per creare una cintura verde di oltre 25 ettari che attraversi il 18° e il 19°arrondissement. 10 parchi nelle oprazioni di gestione urbanistica in connessione con le aree metropolitane a Bercy-Charenton, Messageries, Porte de Montreuil, Porte de la Villette, Chapelle-Charbon, ecc; La protezione di spazi verdi protetti, alberi notevoli, 100.000 alberi lungo le strade e spazi aperti nel territorio. La protezione degli spazi verdi nel territorio su tutti i lotti di oltre 150 m2. La creazione di una zona “Déficit en végétal” nella quale siano compensati e rafforzati gli obiettivi di territorio aperto e compensazione in caso di inevitabile abbattimento di alberi. La protezione delle emergenze vegetati dove viene creata una zona non edificabile intorno alla tangenziale in attesa della sua trasformazione. La massiccia piantumazione di alberi sugli argini della tangenziale. Produzione di energia rinnovabile obbligatoria per tutti i progetti oltre i 1000 m2. L’utilizzo di materiali e processi costruttivi a ridotto impatto di carbonio. Fine dei condizionatori dell’aria individuali e obbligo di allacciamento al servizio pubblico energetico – CPCU e Climespace.

Il PLU bioclimatico sistematizzerà l’uso dei tetti verdi applicando un “tasso di vegetazione” minimo degli edifici. Saranno previsti incentivi per lo sviluppo di tetti biosolari e dovrebbero consentire lo sviluppo dell’agricoltura urbana. Si tratterà anche di rendere agibili i terrazzi (nuove costruzioni, ampliamenti, ristrutturazioni pesanti).

Ma il PLU bioclimatico punta anche a «Consentire a tutti di trovare un alloggio promuovendo l’ospitalità, la solidarietà, la diversità dei quartieri e l’uguaglianza sociale. L’obiettivo è raggiungere il 40% di alloggi pubblici a Parigi entro il 2035, di cui il 30% di alloggi sociali e il 10% di alloggi a prezzi accessibili. Gli effetti delle future regole riguarderanno quindi il numero di unità abitative disponibili, la diversità dei gruppi beneficiari e il prezzo di mercato, in particolare nei settori deficitari».

Per  il PLU bioclimatico, la Parigi di domani avrà: un’accelerazione del riequilibrio ovest-est in tema di housing sociale. Obblighi per il mix funzionale, ovvero qualsiasi progetto di oltre 5.000 m2 deve dedicare il 10% della sua superficie alla creazione di alloggi. La creazione di una zona di accelerazione della solidarietà, nei settori con un iper-deficit di edilizia popolare per favorire la creazione di alloggi sociali in questi quartieri. 1.000 siti riservati all’edilizia sociale, anche in centinaia di edifici per uffici. La fine della costruzione di uffici nell’Ovest e nel Triangle d’or  per mettere quelle aree al servizio dell’edilizia abitativa, con l’eliminazione del potenziale ampliamento del 10% delle aree di attività economica comprese nell’attuale PLU. Lo sviluppo del bail réel solidaire (BRS – contratto di locazione solidale reale)  per alloggi a prezzi accessibili. La fine della demolizione; il recupero diventa la nuova normalità. Finanziamento del risanamento termico e dell’inverdimento dei condomini grazie alle sopraelevazioni autorizzate solo per realizzare abitazioni. Il miglioramento delle abitazioni grazie agli incentivi a realizzare abitazioni verdi o con spazi esterni. L’utilizzo di materiali e processi costruttivi a ridotto impatto di carbonio. Ridurre la quota di calcestruzzo.

L’altra politica alla base del Pli è quella della «Solidarietà e prossimità: verso la città del quarto d’ora! Le emergenze climatiche e le esigenze abitative devono conciliarsi con l’obiettivo di avere una città il più possibile vicina agli abitanti. È la città del quarto d’ora! Questo dovrà migliorare l’ambiente di vita degli abitanti, offrendo loro una base di servizi, attrezzature, negozi locali, rispondendo alle esigenze di sviluppo produttivo locale e limitando gli spostamenti inquinanti. Si tratterà anche di aumentare lo spazio dedicato alla mobilità attiva, presidiando la creazione di parcheggi e aumentando le aree destinate alle biciclette».

Il PLU mira anche a tutelare i negozi locali e l’impiego di attrezzature vicino ai residenti, ad esempio rafforzando l’offerta di attrezzature sanitarie, come priorità nei quartieri disagiati in occasione di qualsiasi progetto, e per creare servizi locali per gli anziani.

Con il futuro PLU bioclimatico, la Parigi di domani favorirà: Laccelerazione dell’implementazione di Foncière commerces per facilitare l’insediamento di imprese nella nuova economia locale (culturale, alimentare, logistica urbana con 50 nuovi siti, SSE con la triplicazione dei locali dedicati). Combattere l’economia predatoria attraverso la messa al bando dei dark stores  delle dark kitchens. Il divieto di trasformazione di locali commerciali e uffici in alloggi turistici arredati. Centinaia di edifici segnalati, di concerto con i sindaci degli arrondissement, per farli diventare alloggi sociali e strutture territoriali, tra cui 25 strutture culturali e 46 strutture giovanili e sportive. 90 nuovi centri sanitari e autorizzazione ai medici per insediarsi in locali commerciali. La creazione di una cintura verde e sportiva attorno alla tangenziale nei quartieri popolari.

Nonostante il suo eccezionale patrimonio, Parigi è una città in movimento. Sarà data priorità alla trasformazione favorendo la sobrietà delle strutture, lo sviluppo della multifunzionalità e della reversibilità e integrando più finemente le condizioni specifiche di attuazione dei progetti. La Città ha già avviato questo processo con il suo Manifeste pour la beauté de Paris.

Concludendo, con il PLU bioclimatico, Parigi avrà: Un metodo di rivegetazione che pone il pedone al centro dei progetti (strade alle scuole, trasformazione dei parcheggi), generalizzato a tutti i progetti urbani. La creazione di una zona non edificabile intorno alla tangenziale per accelerarne la trasformazione in viale urbano. Raddoppio della superficie dei locali per biciclette. Spazi pubblici recuperati – quais della Senna, promenade urbana e tutti gli assi sotto la metropolitana aerea, le piazze – registrati come spazi verdi. Tutela del patrimonio e pedonalizzazione della collina di Montmartre, su proposta degli abitanti del quartiere. Edifici accessibili per tutte le nuove costruzioni e rifacimenti.