Legambiente a Confindustria Ceramica: «La conversione ecologica non si compie con nuove autostrade e nucleare»
Le esternazioni del presidente di Confidustria Ceramica al Cersaie a sostegno della bretella Campogalliano-Sassuolo e del nucleare
[29 Settembre 2021]
Per Legambiente Emila Romagna «Non mancano le forti contraddizioni all’evento inaugurale del Cersaie, il Salone internazionale della Ceramica in corso alla Fiera di Bologna. Il convegno, che si è svolto lunedì, aveva l’obiettivo di parlare di sostenibilità e transizione energetica nell’ambito del comparto ceramico ma – da quanto si legge sulla stampa – il dibattito ha toccato temi come le grandi opere e l’energia da centrali nucleari, ben lontane dal Grean Deal e dalle necessità ambientali di oggi».
Sul fronte delle infrastrutture il presidente di Confindustria Ceramica Giovanni Savorani ha rilanciato per l’ennesima volta l’azione di lobby a favore della bretella Campogalliano-Sassuolo, «Un progetto autostradale vecchio di decenni e oggetto di critiche da più parti per la sostanziale inutilità e dannosità», denuncia Legambiente.
Invece Salvirani, spalleggiato da gran parte della politica e della stampa regionale, si è detto scandalizzato per il fatto che «Nostante l’iter della Sassuolo-Campogalliano sia concluso i lavori non comincino. Ci dicono che l’Italia riparte con le infrastrutture, ma noi siamo preoccupati perché in Italia il problema delle infrastrutture è una mina vagante. Se in 20 anni non riescono a far aprire i cantieri per la Bretella Campogalliano-Sassuolo che deve collegare il più importante centro produttivo della ceramica con l’autostrada, come faremo a realizzare il Pnrr in cinque anni?»
Poi Savorani ha detto la sua sui costi della transizione ecologica: «E’ sacrosanto puntare a ridurre le emissioni di CO2, ma dobbiamo fare attenzione a non perdere posti di lavoro e a crescere per rimanere competitivi. Si stabiliscono tagli drastici alle emissioni senza però agganciarle a soluzioni energetiche alternative». E il ministro dello sviluppo economico Giorgetti gli ha fatto subito da spalla buttando la palla all’estero: «Siamo la seconda manifattura d’Europa. Se vogliamo che la nostra industria rimanga viva dobbiamo pretendere che anche Cina e Stati Uniti facciano la loro parte».
Durissima la risposta di Legambiente Emilia Romagna: «Inutile continuare a pensare a nuove autostrade se si vuole davvero percorrere la strada della transizione ecologica, la bretella esiste già oggi, in forma di superstrada gratuita che collega il distretto con Modena: voler realizzare una nuova autostrada, per di più nella fascia fluviale del Secchia, significa non aver capito nulla del dibattito politico e scientifico degli ultimi anni».
Per Legambiente «Preoccupante e completamente fuori luogo è poi la riflessione di Savorani sulle fonti di energia “pulite”, quando sostiene che si debba ragionare di quelle “scartate finora ma molto più sicure, non escluso il nucleare”. Come sia possibile insistere sull’energia nucleare, quando gli stessi esperti sostengono che non è ancora stato raggiunto il livello tecnologico adeguato per la cosiddetta ‘quarta generazione’, è un mistero».
Il Cigno Verde emiliano-romagnolo conclude: «Sarebbe invece auspicabile che Confindustria Ceramica facesse una riflessione sulla quantità di suolo cementificato all’interno del distretto modenese e sulle superfici disponibili, fra queste, per installare impianti fotovoltaici: non sarebbe risolutivo, ma si darebbe un segnale molto forte a sostegno delle vere rinnovabili e della transizione. Se il settore regionale delle piastrelle ha oggettivamente fatto passi importanti nei decenni nella riduzione di materie prime ed efficienza energetica, le esternazioni di Confindustria rischiano di banalizzare il tema della conversione ecologica, facendolo apparire greenwashing. Tanto più che sul territorio non mancano le situazioni di difficile convivenza tra impianti e popolazione».