In sessant'anni l'Italia ha già pagato danni pari a 240 miliardi di euro
L’Italia tra terremoto e nubifragio. Realacci: «Prevenzione, se non ora quando?»
Pubblichiamo l'intervento diffuso da Ermete Realacci sui social network
[20 Gennaio 2014]
Prevenzione, se non ora quando? Le scosse che questa mattina hanno fatto tremare la terra in Campania e Molise e le forti piogge che si sono abbattute nel centro e nord Italia confermano che al Paese serve un decisivo cambio di rotta sulla via della prevenzione. Un’emergenza che vale tanto per il rischio sismico quanto per quello idrogeologico e che va affrontata con urgenza, mettendo in campo serie e coerenti politiche di manutenzione e messa in sicurezza del nostro territorio nazionale, per la qualità delle nostre case e dei nostri edifici.
A partire dalla stabilizzazione dell’eco-bonus anche per gli interventi di consolidamento antisismico, misura introdotta per la prima volta con DL Eco-bonus poi convertito in legge. Gran parte del patrimonio italiano non è infatti in grado di resistere ai terremoti e oltre il 60% delle nostre scuole sono state costruite prima dell’entrata in vigore normativa antisismica. Per fronteggiare il rischio idrogeologico la Commissione Ambiente della Camera aveva chiesto con una risoluzione approvata all’unanimità di cui sono primo firmatario di stanziare almeno 500 milioni annui per la difesa del suolo, ben più dei soli 30 milioni previsti allo scopo nella Legge di Stabilità per il 2014.
In un Paese come l’Italia, dove il costo dei danni legato a frane, alluvioni e terremoti negli ultimi sessanta anni è stimato da Cresme e Ance in oltre 240 miliardi di euro, un piano nazionale di prevenzione del rischio idrogeologico e messa in sicurezza del territorio è la vera ‘grande opera’ che serve al Paese per tutelare il nostro fragile suolo, garantire maggiore sicurezza ai cittadini e migliaia di cantieri, con ricadute importanti anche sull’occupazionale. Puntare sulla prevenzione sarebbe, insomma, anche un modo per affrontare la crisi puntando sulla sicurezza e sulla qualità.
di Ermete Realacci, presidente commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera