Quanto valgono gli alberi in una megalopoli? 500 milioni di dollari all’anno di servizi ecosistemici
Uno studio dell’università di Napoli Parthenope e dell’Esf New York
[24 Agosto 2017]
Nelle megacittà che ospitano quasi il 10% dei 7,5 miliardi di persone che popolano il mondo, gli alberi offrono ogni anno in ogni città più di 500 milioni di dollari in servizi agli esseri umani, rendendo gli ambienti urbani luoghi più puliti, più adatti e più piacevoli per viverci.
E’ quel che emerge dal recente studio “Implementing and managing urban forests: A much needed conservation strategy to increase ecosystem services and urban wellbeing” pubblicato su Ecological Modelling da un team guidato da Endreny, del Dipartimento per le risorse ambientali dell’FSE, il college di scienze ambientali e forestazione della State University of New York, e composto totalmente dai ricercatori del dipartimento scienze e tecnologie dell’università di Napoli Parthenope: Santagata, Perna, DeStefano, Rallo e Ulgiati.
Il team italo-statunitense ha scoperto che nelle 10 megalopoli studiate (Buenos Aires; Città del Messico; Il Cairo; Istanbul; Londra; Los Angeles; Mosca; Mumbai; Pechino;Tokyo) i benefici ecosistemici degli alberi hanno un valore annuo medio di 505 milioni di dollari, pari a 1,2 milioni di dollari per chilometro quadrato di superficie alberata. Tradotto in valore pro capite, sono in media 35 dollari per ogni residente u in una mega-città.
Secondo il principale autore dello studio, Théodore Endreny, «Il valore dei servizi degli alberi potrebbe essere facilmente raddoppiato semplicemente piantandone di più. Le mega-città possono aumentare questi benefit in media dell’85%. Se piantassero alberi in tutta la loro potenziale area di copertura, servirebbero a filtrare gli inquinanti dell’aria e dell’acqua e ridurre il consumo energetico degli edifici e a migliorare il benessere umano, fornendo al tempo stesso habitat e risorse per altre specie nell’area urbana».
Lo studio italo-statunitense ha calcolato non solo la copertura degli alberi esistenti e potenziale e il suo contributo ai servizi ecosistemici in 10 aree metropolitane di 5 continenti, ma anche i loro biomi – la grande comunità naturale di piante e animali che occupa un grande habitat – urbani. E’ così che i ricercatori hanno stimato i benefici della copertura arborea nel ridurre l’inquinamento atmosferico, il deflusso delle acque piovane, i costi energetici di riscaldamento e raffreddamento degli edifici e le emissioni di carbonio.
Endreny sottolinea che «Gli alberi hanno benefici diretti e indiretti nel raffreddare gli edifici e nel ridurre le sofferenze umane durante le ondate di caldo. Il beneficio diretto è l’ombra che mantiene l’area urbana più fredda, il beneficio indiretto è la traspirazione delle acque piovane che trasforma l’aria calda in aria più fredda».
Gli alberi urbani forniscono servizi dei quali la maggior parte delle persone non si rende conto, compresa l rimozione del pericoloso particolato, dannoso per gli esseri umani, che viene trattenuto dalle foglie; L’altro vantaggio è il risparmio energetico, grazie al raffreddamento e all’isolamento sia dalla luce solare estiva che dai venti invernali. Poi c’è l’assorbimento e lo stoccaggio di CO2 che ci aiuta a combttere e mitigare i cambiamenti climatici.
Sergio Ulgiati conclude: «Inserire questi risultati in una più ampia scala dei sistemi socioeconomici rende evidente in che misura la natura supporta il nostro benessere individuale e comunitario, fornendo gratuitamente i servizi ecosistemici. Una maggiore consapevolezza del valore economico dei servizi gratuiti forniti dalla natura può aumentare la nostra volontà di investire sforzi e risorse nella conservazione e nello sfruttamento corretto del capitale naturale, in modo da aumentare anche la ricchezza, la stabilità economica e il benessere sociale. Come ricaduta di questa ricerca congiunta, abbiamo creato nella nostra università un laboratorio del benessere urbano, gestito congiuntamente da ricercatori e stakeholders locali».