Rapporto Eea: l’utilizzo insostenibile del territorio minaccia i paesaggi europei
Più cementificazione, più foreste (ma meno biodiverse) e diminuiscono le aree agricole
[7 Settembre 2017]
L’accelerato consumo di suolo, i cambiamenti demografici e tecnologici e il cambiamento climatico sono alcuni dei principali fattori che influenzano l’utilizzo di vasti territori europei. Il nuovo rapporto “Landscapes in transition: an account of 25 years of land cover change in Europe” appena pubblicato dall’Agenzia europea dell’ambiente (European environment agency – Eea) sottolinea che in Europa l’utilizzo dei suoli deve affrontare notevoli cambiamenti e conflitti causa del crescente domanda di terre e che questo richiederà di conciliare la gestione dei luoghi e le macro-politiche per favorire un uso responsabile del suolo.
Dal rapporto emergono risultati apparentemente contraddittori: l’aumento della cementificazione e delle foreste, la diminuzione dei terreni agricoli
I rapporto Eea denuncia che «L’espansione delle aree urbane (strade, ferrovie, parchi industriali, abitazioni, zone commerciali) continua a consumare terreni con suolo produttivo e a frammentare le strutture paesaggistiche esistenti. Tra tutte le categorie di copertura del terreno, le aree artificiali sono aumentate in termini di area netta e in percentuale. Si tratta di una tendenza costante che è stata osservata fin dal 1990, sebbene l’aumento dell’espansione urbana nel periodo 2006-2012 si stato inferiore rispetto al periodo 2000-2006».
Invece, secondo i dati più recenti del 2006-2012, in Europa i terreni agricoli continuano a diminuire a un tasso medio di 1.000 km2 all’ann e il rapporto mette in guardia sul fatto che «La struttura e la biodiversità associata ai paesaggi rurali tradizionali in Europa continuano ad essere influenzate dall’occupazione della terra, dall’intensificazione agricola e dall’abbandono delle terre coltivate».
Al contrario, dagli anni ’60 in poi, in Europa è aumentata l’area ricoperta da foeste: «Oggi l’Europa è una delle regioni più ricche di foreste al mondo – evidenzia l’Eea – con oltre il 42% del suo territorio coperto da foreste. Tuttavia, i flussi della copertura dei terreni forestali indicano una intensificazione dell’uso del territorio forestale. Ciò può portare alla diminuzione della qualità degli ecosistemi forestali e deve essere bilanciato da misure di conservazione».
Il rapporto Eea esamina d vicino tendenze dell’utilizzi o del suolo e i loro impatti ambientali che sono emerse negli ultimi 25 anni e sottolinea che «Il trend dominante è il continuo e accelerato spostamento dall’utilizzo rurale all’utilizzo urbano, influenzato principalmente dalle attività economiche e dalle esigenze di stile di vita urbano – quali l’elevata mobilità e i modelli di consumo».
L’aumento della cementificazione dei terreni fertili con edifici, infrastrutture per i trasporti e industrie rappresenta un vantaggio economico, ma dice l’Eea «Evidenzia anche la necessità di mantenere le risorse naturali e paesaggistiche dell’Europa. Le politiche proattive e integrate in materia di pianificazione terrestre, agricoltura, ricreazione, turismo, trasporti, energia e altri settori possono limitare gli effetti negativi del land take. Nelle città, saranno necessarie soluzioni intelligenti e sostenibili per lo sviluppo urbano: come il riciclo di vecchi terreni industriali per nuovi usi e in spazi più verdi per la ricreazione».
Inoltre, il rapporto sottolinea che «Una buona gestione del suolo può portare ad una grande diversità di utilizzo del suolo tra le destinazioni rurali e urbane. Può anche proteggere le terre fertili per la produzione di alimenti e biomasse, assicurando mezzi efficaci per promuovere le funzioni del suolo, come lo stoccaggio di carbonio, e per prevenire l’erosione del suolo. Quindi, la gestione della risorsa terra è fondamentale per una più ampia transizione sociale verso la sostenibilità, afferma il rapporto.
Secondo l’Eea, i territori intorno ai centri abitati possono essere utili per monitorare i cambiamenti nella società e nell’ambiente, ma aggiunge che . «Tuttavia, esistono ancora significative lacune nelle conoscenze e nelle risposte politiche per gestire il territorio in Europa in modo ecologico e sociale. Un elemento chiave per colmare queste lacune è Copernicus, il sistema satellitare europeo per il monitoraggio della Terra, che aumenterà la precisione e la pertinenza dei dati di monitoraggio del territorio».