Lo Studio Albertazzi Consulenze Legali Ambiente, che insieme a greenreport.it ha avviato una collaborazione editoriale curando la rubrica Ecogiuristi – Il punto sulle norme ambientali, è specializzato nell’interpretazione e nell’applicazione della normativa ambientale e nella gestione del relativo contenzioso amministrativo e penale, nelle seguenti materie:
Modello 231, gestione dei rifiuti, gestione degli scarichi idrici, emissioni in atmosfera, bonifica di siti contaminati, produzione di energia da fonti rinnovabili, nell’ambito delle procedure autorizzatorie di settore ed in particolare quelle relative:
Alla Valutazione d’Impatto Ambientale
All’Autorizzazione Integrata Ambientale
All’Autorizzazione Unica Ambientale
Al Procedimento Unico per gli Impianti Alimentati a Fonti Rinnovabili
La consulenza di uno specialista del settore risulta particolarmente utile se non indispensabile in tutti i casi in cui:
1) Si voglia costruire e/o attivare un nuovo impianto produttivo, in particolare se l’impianto è diretto a produrre energia da fonti rinnovabili e se l’impianto utilizza rifiuti e/o produce scarichi idrici ed emissioni in atmosfera;
2) In qualunque altro caso risulti necessario richiedere qualsiasi tipo di autorizzazione (e/o rinnovo della stessa), concessione e/o nulla-osta in materia ambientale alle Pubbliche Amministrazioni competenti (Regione, Province, Comuni);
a) Al fine di evitare all’azienda la commissione di errori nell’adempimento degli oneri previsti dalle leggi in materia ambientale, e dunque la conseguenza irrogazione di sanzioni penali e/o amministrative;
b) Al fine di evitare che le P.A. accollino all’azienda spese ed oneri economici e/o amministrativi che non sono espressamente previsti dalla legge e che sono dunque ingiusti e da respingere;
c) Al fine di confrontarsi con le P.A. citate per fare in modo che i tempi dei procedimenti non si allunghino oltre i termini previsti dalla legge, come accade quasi sempre.
Dal giurista ambientale Bernardino Albertazzi un’analisi approfondita nel volume “La gestione dei rifiuti nell'economia circolare”, edito da Flaccovio
L’individuazione di quelle tipologie di rifiuti che per origine sarebbero speciali, ma che sono invece classificati urbani attraverso il meccanismo dell’assimilazione (previsto dalla legge già a partire dal DPR 915/82) ha costituito una delle questioni mai risolte nell’ambito delle vigenti normative in tema di gestione dei rifiuti. Infatti il comma 2, lett.b) dell’ art.184 (previgente)...
La nuova norma non indica una durata nel tempo delle modifiche introdotte, che sembrano quindi destinate ad essere permanenti. In attesa del recepimento della Direttiva U.E. 2018/851
Ci siamo occupati poco tempo fa della disciplina del “"deposito temporaneo" dei rifiuti, che viene definito dall’ art.183, comma 1, lett. bb) del D. lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m. "deposito temporaneo": il raggruppamento dei rifiuti e il deposito preliminare alla raccolta ai fini del trasporto di detti rifiuti in un impianto di...
Il presente studio ha la finalità di analizzare in maniera puntuale le seguenti rilevanti questioni interpretative relative alla disciplina del sottoprodotti: se le modalità ed i mezzi di prova, indicati dal D.M. 264/2016, relativi alla dimostrazione della sussistenza dei requisiti del sottoprodotto, di cui all’articolo 184-bis del Dlgs 152 del 2006 e s.m. , siano...
Il “deposito temporaneo” dei rifiuti viene definito dall’ art.183, comma 1, lett. bb) del D. lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.: il raggruppamento dei rifiuti e il deposito preliminare alla raccolta ai fini del trasporto di detti rifiuti in un impianto di trattamento, effettuati, prima della raccolta, nel luogo in cui gli stessi...
Il punto sulla normativa prevista nel Dlgs 152/2006 e s.m., sulla giurisprudenza amministrativa e quella penale
Dispone il testo vigente dell’art. 192 “Divieto di abbandono”, del Dlgs 152/2006 e s.m.: “1. L'abbandono e il deposito incontrollati di rifiuti sul suolo e nel suolo sono vietati. È altresì vietata l'immissione di rifiuti di qualsiasi genere, allo stato solido o liquido, nelle acque superficiali e sotterranee. Fatta salva l'applicazione della sanzioni di cui...
La diffusione di polveri nell'atmosfera rientra nella nozione di "versamento di cose": cosa comporta questo reato?
L’articolo 674 del codice penale dispone che: “Chiunque getta o versa, in un luogo di pubblico transito o in un luogo privato ma di comune o di altrui uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone, ovvero, nei casi non consentiti dalla legge, provoca emissioni di gas, di vapori o di fumo, atti...
Un focus sugli impianti con capacità inferiore a 2000 abitanti equivalenti, per gli scarichi che non rispondono alla nozione di ''acque reflue industriali"
Come i gestori degli impianti di depurazione pubblici sanno bene può accadere che si verifichi, per motivi vari come ad esempio una inidonea manutenzione degli impianti od una scarico fuori norma di un soggetto allacciato alla rete fognaria, che lo scarico finale del depuratore finisca per superare i limiti previsti dalle norme vigenti, ad esempio...
La nozione di “scarico” è data dall’articolo 74 del Dlgs 152 del 2006, recante “Norme in materia ambientale” che definisce come scarico "qualsiasi immissione effettuata esclusivamente tramite un sistema stabile di collettamento che collega senza soluzione di continuità il ciclo di produzione del refluo con il corpo ricettore"in acque superficiali, sul suolo, nel sottosuolo e...
Un'analisi dei termini di legge e della giurisprudenza più recente in materia
La maggior parte dei rifiuti prodotti dalle attività commerciali consiste in rifiuti da imballaggio primari, secondari e terziari. La produzione deriva sia dalle superfici di vendita alimentare, di abbigliamento, ecc, che da quella utilizzata come magazzini. Il D.Lgs 152/2006, normativa attualmente vigente in materia di gestione dei rifiuti, stabilisce una disciplina speciale per gli imballaggi,classificandoli,...
Com’è noto la nozione di “produttore” dei rifiuti, di cui alla lett. f) dell’art.183 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 è stata modificata, a far data dal giorno 04/07/2015 (D.L. 4 luglio 2015, n. 92 “Misure urgenti in materia di rifiuti e di autorizzazione integrata ambientale,..”. Le medesime disposizioni sono state trasposte e...
Il presente studio si propone di fare chiarezza su quali casi risulti legittima la prescrizione della Pubblica amministrazione competente (Provincia, Regione) finalizzata ad imporre ad un determinato scarico (solitamente uno scarico di acque reflue urbane) un valore limite per il parametro escherichia coli. L’escherichia coli, come noto, è un batterio Gram-negativo. Appartiene al gruppo degli...
La Legge 27 dicembre 2013, n. 147 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2014)”, pubblicata sulla GU Serie Generale n.302 del 27-12-2013, ed entrata in vigore il giorno 01/01/2014, ad eccezione del comma 356 che è entrato in vigore il 27/12/2013, ha istituito, mediante il comma 639...
Nell’ambito del riordino della disciplina ambientale, il Dlgs 152 del 2006 ha rielaborato anche la disciplina bonifica dei siti contaminati, abrogando in primo luogo l’art. 17 del Dlgs 22 del 1997 e le sue norme applicative (D.M. 471 del 1999). La cit. disciplina costituisce il Titolo V della parte quarta del testo in materia ambientale...
L’Autorizzazione unica ambientale [1] è stata istituita dal D.P.R. 13 marzo 2013, n. 59 “Regolamento recante la disciplina dell'autorizzazione unica ambientale e la semplificazione di adempimenti amministrativi in materia ambientale gravanti sulle piccole e medie imprese e sugli impianti non soggetti ad autorizzazione integrata ambientale, a norma dell'articolo 23 del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5,...
Se non c’e’ anche il limite quantitativo il regolamento comunale è illegittimo e la Tari non è dovuta
I rifiuti speciali assimilati agli urbani prima del Dlgs 152/2006 Analogamente all'attuale regolamentazione già il D.P.R.. n. 915/82 prevedeva l'intervento statale per la determinazione dei "criteri generali per l'assimilazione dei rifiuti speciali ai rifiuti urbani", ex art. 4, comma 1, lett. e)[1], del D.P.R.. n. 915/82, nonché un regolamento comunale, ex art. 8, stesso decreto,...
Il 23 febbraio 2018 è entrato in vigore il decreto del Ministero dell’Ambiente 1 febbraio 2018 recante “Modalità semplificate relative agli adempimenti per l’esercizio delle attività di raccolta e trasporto dei rifiuti non pericolosi di metalli ferrosi e non ferrosi” ( pubblicato sulla GU Serie Generale n.32 del 08-02-2018). Si tratta del decreto applicativo dell’...
La legge 205/2017 (Legge di bilancio 2018), entrata in vigore il giorno 1 gennaio 2018, ha introdotto nel Dlgs 152 del 2006 e s.m. un nuovo articolo, mediante il disposto del proprio articolo 1, comma 1135. L’articolo introdotto è il 194-bis (Semplificazione del procedimento di tracciabilità dei rifiuti e per il recupero dei contributi dovuti...
Con quest'articolo si inaugura la collaborazione editoriale tra greenreport e lo Studio Albertazzi Consulenze Legali Ambiente, che curerà la rubrica "Ecogiuristi – Il punto sulle norme ambientali"
Nell’ordinamento giuridico nazionale la disciplina relativa ai residui di produzione è contenuta in quella relativa alla gestione dei rifiuti, cioè il Dlgs 152 del 2006 e s.m., come modificato ed integrato dal Dlgs n.205 del 2010, il quale contiene anche i criteri per distinguere ciò che è rifiuto da ciò che non lo è: 1) ...