Agire subito a livello globale per fermare la diffusione della febbre suina africana
Iniziativa comune OIE - Fao per contrastare la propagazione di una malattia mortale per i maiali
[21 Luglio 2020]
Da sola, la carne di maiale rappresenta il 35,6% del consumo di carne del mondo ed è quindi – nonostante il divieto di consumarla da parte delle religioni musulmana ed ebraica – la carne di animale terrestre più consumata a livello globale. Negli ultimi anni la febbre o peste suina africana (African swine Fever -ASF), una malattia che può comportare na mortalità del 100% tra i maiali, ha assunto una dimensione critica, con perdite massicce negli allevamenti e con conseguenze economiche gravi. Attualmente l’AF è presente in diversi Paesi africani, dell’Asia-Pacifico e anche in Europa ed è una malattia per la quale finora non sono disponibili vaccini efficaci, che compromette la salute e il benessere dei maiali e colpisce duramente le entrate e i mezzi di sussistenza degli allevatori.
Per questo la World organisation for animal health (OIE) e la Fao hanno lanciato l’iniziativa congiunta Global Control of African swine fever e il vicedirettore generale dell’OIE, Matthew Stone, presentandola ha ricordato che «Oggi, 51 Paesi sono colpiti dalla peste suina africana. Questa propagazione ininterrotta in un contesto reso difficile dal Covid19 intensifica l’attuale crisi sanitariae socioeconomica».
Numerosi Paesi colpiti dalla ASF non hanno le risprse umane, finanziarie e tecniche necessarie per assicurare un controllo rapidi delle malattie animali e per elaborare una risposta appropriata per gestirne i focolai.
La direttrice generale aggiunta della Fao, Maria Helena Semedo, fa notare che «In questa era di globalizzazione, dove le malattie si propagano rapidamente e ignorano le frontiere, la condivisione rapida delle informazioni scientifiche più recenti, la collaborazione internazionale e la notificazione della ASF sono indispensabili per prevenire una propagazione transfrontaliera della malattia e minimizzarne l’impatto».
Per questo OIE e Fao esortano tutti i Paesi e i loro partner a «Unire le forze per lottare contro questa malattia mortale per i maiali, adottando la nuova iniziativa per lottare contro la ASF. La Global Control of African swine fever initiative, sviluppata dal Global Framework for the Progressive Control of Transboundary Animal Diseases (GF-TADs) si basa sull’esperienza di acquisita durante la lunga collaborazione tra OIE e Fao in materia di rischi per la salute animale, sull’esperienza di precedenti azioni regionali, segue le raccomandazioni formulate dagli esperti ASF di tutto il mondo, e punta a dinamizzare le partnerships a livello nazionale, regionale e mondiale, a rafforzare le misure per di lotta e a minimizzare le conseguenze nevfaste di questa malattia complessa e difficile da combattere.
I principali obiettivi della La Global Control of African swine fever sono tre: 1. Migliorare le capacità dei Paesi di lottare contro la ASF (fasi di prevenzione, intervento ed eradicazione) utilizzando gli standard internazionali dell’OIE e le migliori pratiche dettate dalle più recenti conoscenze scientifiche; 2. Stabilire un quadro per il coordinamento e cooperazione per controllare l’ASF a livello globale; 3. Preservare la continuità del commercio internazionale garantendo una produzione e un commercio sicuri in modo da proteggere i sistemi di produzione alimentare.
Fao e OIE sottolineano che, nell’ambito dell’iniziativa globale, dovranno essere condotte azioni coordinate parallelamente al mantenimento della trasparenza nelle notifiche sulle malattie degli animali e agli investimenti nei sistemi per la salute degli animali forti e resilienti. La Global Control of African swine fever initiative La Global Control of African swine fever initiative punta a «rafforzare la capacità dei servizi veterinari di gestire i rischi attraverso l’istituzione di programmi nazionali di controllo dell’ASF nei quali i settori pubblico e privato agiranno insieme sotto forma di partenariati. La comunicazione del rischio con gli stakeholders i pertinenti sarà una componente chiave per affrontare in modo efficace potenziali vie di diffusione e pratiche ad alto rischio.
Fao e OIE concludono: «A livello globale, la continua diffusione dell’ASF rappresenta una minaccia per la sicurezza alimentare e lo sviluppo economico e rurale. La malattia, oltre al suo effetto dissuasivo sugli investimenti nel settore suinicolo, è un ostacolo che impedisce al settore agricolo di realizzare il suo pieno potenziale, di creare posti di lavoro e contribuire alla riduzione della povertà. La lotta contro l’ASF su scala globale è quindi un mezzo per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDG), in particolare l’SDG 1 (eradicare la povertà) e l’SDG 2 (fame “zero”)».