Animalisti e scienziati contro l’allevamento industriale di polpi
Comporterebbe crudeltà sugli animali e conseguenze ambientali
[16 Marzo 2023]
Dopo aver ottenuto i piani per la realizzazione del primo allevamento commerciale di polpi al mondo, Eurogroup for Animals e Compassion in World Farming chiedono che non venga realizzato per la crudeltà sugli animali e le conseguenze ambientali che comporterebbe. Inoltre, alla luce delle prove scientifiche significative e crescenti dell’impatto che gli allevamenti intesnsivi hanno sul nostro pianeta, chiedono all’Unione europea di non stanziare fondi pubblici per sostenere lo sviluppo dell’allevamento di polpi o qualsiasi altro nuovo allevamento industriale.
I piani, presentati alla Direzione Generale della Pesca del Governo delle Isole Canarie dalla società Nueva Pescanova, e scoperti da Eurogroup for Animals, hanno sollevato serie preoccupazioni: includono l’utilizzo di un metodo di macellazione crudele, il confinamento dei polpi in piccole vasche sterili e pratiche che contribuiscono allo sfruttamento eccessivo delle popolazioni di pesci selvatici. Le preoccupazioni degli attivisti sono delineate nel nuovo rapporto “Uncovering the horrific reality of octopus farming” e confermate recentemente dagli scienziati nello studio “Live chilling of turbot and subsequent effect on behaviour, muscle stiffness, muscle quality, blood gases and chemistry”, pubblicato su Animal Welfare.
Eurogroup for Animals e Compassion in World Farming Rivelano che «Circa un milione di polpi saranno allevati nell’allevamento proposto nel porto di Las Palmas a Gran Canaria, in Spagna, producendo circa 3.000 tonnellate di polpi all’anno». Inoltre i piani ottenuti dagli animalisti confermano i loro timori che verrebbero attuate una serie di pratiche estremamente preoccupanti, incluso che i polpi verrebbero: «Macellati usando un crudele liquido ghiacciato: un metodo altamente avverso e disumano, scientificamente provato, che causa dolore, paura e sofferenza considerevoli, oltre a un’agonia prolungata. Confinati in vasche sottomarine affollate e sterili che si tradurranno in uno scarso benessere e rischieranno aggressioni, territorialismo e persino cannibalismo a causa della natura naturalmente solitaria dei polpi. Esposti a luce innaturale 24 ore su 24 per aumentare la riproduzione, il che causerà uno stress eccessivo data l’avversione che questi animali hanno per la luce. Alimentati con mangimi commerciali contenenti farina di pesce e olio di pesce come ingredienti principali, il che è insostenibile e contribuisce alla pesca eccessiva delle popolazioni selvatiche. Allevati all’interno di un sistema di acquacoltura terrestre con un rischio più elevato di mortalità di massa a causa delle condizioni di sovraffollamento necessarie per la loro redditività nonché degli impatti ambientali negativi derivanti dall’uso eccessivo di energia».
La multinazionale spagnola che sta dietro il progetto nega che i polpi soffrirannom, ma nel 2021, Compassion in World Farming aveva pubblicato il rapporto “Octopus Factory Farming: A Recipe for Disaster” nel quale sosteneva che «L’allevamento di polpi è crudele e causerebbe danni ambientali ai nostri oceani» e che «Test sperimentali per allevare polpi suggeriscono che il tasso di mortalità in questi sistemi sarebbe di circa il 20%, il che significa che 1 individuo su 5 non sopravviverebbe all’intero ciclo produttivo». Nei suoi documenti, Nueva Pescanova stima che ci sarà «Un tasso di mortalità del 10-15%».
Peter Tse, neurologo della Dartmouth University, ha detto alla BBC che «Ucciderli con il ghiaccio sarebbe una morte lenta… sarebbe molto crudele e non dovrebbe essere permesso. Sono intelligenti come gatti. Un modo più umano sarebbe quello di ucciderli come fanno molti pescatori, bastonandoli sulla testa».
Jonathan Birch della London School of Economics ha condotto una revisione di oltre 300 studi scientifici che, secondo lui, «Dimostrano che i polpi provano dolore e piacere. Questo li ha portati a essere riconosciuti come “esseri senzienti” nell’Animal Welfare (Sentience) Act del Regno Unito del 2022. Un gran numero di polpi non dovrebbe mai essere tenuto insieme in stretta vicinanza. Questo porta a stress, conflitti e alta mortalità… Una cifra del 10-15% di mortalità non dovrebbe essere accettabile per nessun tipo di allevamento».
In una In una dichiarazione alla BBC, Nueva Pescanova ribatte che «I livelli di requisiti di benessere per la produzione di polpo o di qualsiasi altro animale nei nostri allevamenti garantiscono la corretta gestione degli animali. Allo stesso modo, la macellazione, comporta una manipolazione adeguata che eviti qualsiasi dolore o sofferenza per l’animale».
Se approvato, l’allevamento delle Isole Canarie sarebbe il primo allevamento industriale di polpi al mondo, ma ci sono tentativi di creare allevamenti di polpi simili in altri Paesi come il Messico e il Giappone. A febbraio, lo Stato Usa di Washington ha avviato una proposta di legge per vietare l’allevamento di polpi che sarebbe la prima del suo genere e che ha fatto seguito alla recente chiusura, dopo una campagna di protesta di Compassion in World Farming, dell’unico allevamento di polpi attivo negli Usa, il “Kanaloa Octopus Farm” delle Hawaii.
Negli ultimi decenni Il polpo è diventato un alimento sempre più popolare, in particolare in Spagna. Nel 2015, il numero di polpi catturati in tutto il mondo ha raggiunto un massimo di 400.000 tonnellate, 10 volte in più rispetto al 1950 e il numero di polpi selvatici sta diminuendo.
Il progetto delle Canarie partirebbe con un a covata iniziale di 100 polpi – 70 maschi e 30 femmine – che verrebbe prelevata da una struttura di ricerca, il Centro biomarino di Pescanova, in Galizia e i piani affermano Lhe la compagnia ha raggiunto un livello di addomesticamento della specie e che non mostra segni importanti di cannibalismo o competizione per il cibo».
Gli animalisti sono preoccupati anche per le acque reflue cariche di azoto e fosfati prodotte dall’allevamento, che verrebbero pompate nuovamente in mare. Ma Nueva Pescanova assicura che «L’acqua in entrata e in uscita dall’impianto sarà filtrata in modo da non avere alcun impatto sull’ambiente» e aver fatto «Grandi sforzi per promuovere prestazioni responsabili e sostenibili lungo tutta la catena di valore, per garantire che vengano adottate le migliori pratiche».
Per Reineke Hameleers, CEO di Eurogroup for Animals, «Stabilire ciecamente un nuovo sistemadi allevamento senza tener conto delle implicazioni etiche e ambientali è un passo iin direzione sbagliata e va contro i piani dell’Ue per una trasformazione alimentare sostenibile. Con l’attuale revisione della legislazione sul benessere degli animali, la Commissione europea ha ora la reale opportunità di evitare le terribili sofferenze di milioni di animali . Non possiamo permetterci di abbandonare gli animali acquatici. Chiediamo all’Ue di includere un divieto di allevamento di polpi prima che veda la luce, al fine di evitare di far precipitare altri esseri senzienti in un inferno vivente».
Elena Lara, responsabile ricerca di Compassion in World Farming, conclude: «Imploriamo le autorità delle Isole Canarie di respingere i piani di Nueva Pescanova e sollecitiamo l’Ue a vietare l’allevamento del polpo nell’ambito della sua attuale revisione legislativa. Infliggerà inutili sofferenze a queste creature intelligenti, senzienti e affascinanti, che hanno bisogno di esplorare e interagire con l’ambiente come parte del loro comportamento naturale. Le loro diete carnivore richiedono enormi quantità di proteine animali per sostenersi, contribuendo alla pesca eccessiva in un momento in cui gli stock ittici sono già sottoposti a un’enorme pressione. L’allevamento intensivo è la principale singola causa di crudeltà verso gli animali sulla Terra e sta letteralmente distruggendo il nostro pianeta. Dovremmo porre fine all’allevamento intensivo, non trovare nuove specie da confinare negli allevamenti intensivi sottomarini. Dobbiamo porre fine all’allevamento di polpi adesso».