La Commissione Ue propone le possibilità di pesca nel Mar Mediterraneo e Mar Nero nel 2022

La proposta attua il piano di gestione pluriennale della CGPM per gli stock demersali nel Mediterraneo

[17 Settembre 2021]

Oggi, la Commissione europea ha adottato una proposta sulle possibilità di pesca per il 2022 nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero che «Promuove la gestione sostenibile degli stock ittici nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero, rispetta gli impegni politici assunti nelle dichiarazioni MedFish4Ever e di Sofia e tiene fede all’obiettivo ambizioso della Commissione di conseguire una pesca sostenibile in questi due bacini marittimi, in linea con la strategia della Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM) per il 2030 adottata di recente».

La CGPM è un’organizzazione regionale di gestione della pesca, competente per la conservazione e la gestione degli stock ittici nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero. Il piano della CGPM per l’Adriatico ha ridotto lo sforzo di pesca demersale del 16 % nei primi due anni di attuazione. Per i principali stock demersali si prevede di raggiungere l’MSY entro il 2026 limitando lo sforzo di pesca annuale sulla base di pareri scientifici. Nel 2017 la CGPM ha adottato un piano di gestione pluriennale per la pesca del rombo chiodato nel Mar Nero; si tratta delle prime misure di gestione e di controllo messe in atto a livello regionale.

Il piano di gestione pluriennale per gli stock demersali nel Mediterraneo occidentale adottato nel giugno 2019 ha introdotto un regime di gestione dello sforzo di pesca per i pescherecci a strascico che permetterà di conseguire, nell’arco di un quinquennio, una riduzione complessiva fino ad un massimo del 40%. Nel 2020, primo anno di attuazione, è stata introdotta una riduzione del 10 , mentre la proposta sulle possibilità di pesca per il 2021 ha portato a un’ulteriore riduzione del 7,5 %.

Per il Mare Adriatico la proposta della Commissione attua il piano di gestione pluriennale della CGPM per gli stock demersali nel Mediterraneo con l’obiettivo di conseguire la sostenibilità di tali stock entro il 2026 attraverso una riduzione dello sforzo di pesca. La proposta odierna comprende anche svariate misure di gestione per gli stock di anguilla, corallo rosso, lampuga, occhialone e gambero rosa mediterraneo nel Mar Ionio, nel Mar di Levante e nel Canale di Sicilia, in linea con le decisioni della CGPM.

La proposta di oggi attua inoltre il piano di gestione pluriennale per gli stock demersali nel Mediterraneo occidentale nell’intento di ridurre ulteriormente la pesca, sulla base dei pareri scientifici. La Commissione Ue ha detto che «Questa parte della proposta sarà completata non appena, quest’anno, saranno disponibili i pareri scientifici pertinenti. L’obiettivo finale è raggiungere, entro il 1o gennaio 2025, il rendimento massimo sostenibile (MSY), vale a dire la quantità massima di pesce che i pescatori possono prelevare dal mare senza compromettere la rigenerazione e la produttività futura dello stock».

Per il Mar Nero la proposta include limiti di cattura e contingenti per il rombo chiodato e lo spratto. Per il rombo chiodato la Commissione propone un allineamento al contingente dell’Ue deciso nella revisione del piano di gestione pluriennale della CGPM per tale specie, mentre per lo spratto propone di mantenere lo stesso limite di cattura previsto per il 2021.

Il Commissario Ue per l’ambiente, gli oceani e la pesca, Virginijus Sinkevičius, ha sottolineato che «La gestione sostenibile della pesca in tutti i bacini marittimi dell’UE rientra tra i nostri impegni e le nostre responsabilità. Nonostante i miglioramenti registrati negli ultimi anni nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero, siamo ancora lontani dal raggiungere livelli di sostenibilità e sono necessari ulteriori sforzi per raggiungere questo obiettivo. La proposta che presentiamo oggi sulla pesca in questi due bacini marittimi si basa quindi integralmente sui pareri scientifici».

Il Consiglio dei ministri della pesca dell’Unione europea discuterà la proposta della Commissione a dicembre e stabilirà la ripartizione delle possibilità di pesca. Il regolamento dovrebbe applicarsi a decorrere dal 1o gennaio 2022.