Col collagene della pelle degli asini si produce un rimedio tradizionale cinese

Pelle d’asino: ogni anno vengono uccisi 6 milioni di asini per fare l’ejiao (VIDEO)

Crollo della popolazione di asini in Cina e mattanza e furti di asini in Africa e Brasile

[19 Febbraio 2024]

L’ultimo rapporto “Donkeys in global trade” del Donkey Sanctuary sul commercio di pelli di asino rivela che «Almeno 5,9 milioni di asini vengono macellati ogni anno per soddisfare la crescente domanda di ejiao, un rimedio tradizionale cinese» e il Donkey Sanctuary avverte che si tratta di una stima prudenziale e si prevede che nel 2027 gli asini uccisi per la loro pelle saranno 6,7 milioni.

Il problema sta diventando globale: come denuncia il rapporto: «A causa del rapido declino della popolazione di asini in Cina, gli agenti del commercio di pelli stanno prendendo di mira gli asini vulnerabili e le comunità che dipendono da loro, nei paesi dell’Africa e del mondo».

Secondo il Donkey Sanctuary, «In risposta alle minacce che affliggono i loro asini, i leader africani dovrebbero approvare una moratoria nella macellazione degli asini per la loro pelle nei Paesi di tutta l’Africa. Questo rappresenterebbe una pietra miliare negli sforzi in corso per fermare questo commercio crudele e disumano.

Intanto in un altro Paese dove gli asini vengono trafficati e uccisi per le loro pelli, il Brasile, è stata presentata una proposta di legge per vietare la macellazione di tutti gli equini e che entro quest’anno dovrebbe essere approvata dal Parlamento.

Il rapporto evidenzia che l’approvazione di moratorie e leggi in Brasile e in Africa «Taglierà di fatto la fornitura da due dei più grandi “mercati” di questo commercio non etico: una mossa che speriamo porterà l’industria dell’ejiao a cercare alternative sostenibili e cruelty-free».

Marianne Steele, CEO di The Donkey Sanctuary, ha sottolineato che «Il massacro di 6 milioni di asini ogni anno è un disastro per il benessere degli animali. Gli asini sono un’ancora di salvezza per le persone che vivono in alcuni degli ambienti più difficili della terra, dove la perdita di un asino può fare la differenza tra una modesta sopravvivenza e la miseria. Gli asini sono rimasti invisibili nel dibattito politico per troppo tempo. Affinché questa problematica arrivi ai  più alti livelli decisionali in Africa e Brasile, si deve riconoscere la portata e la brutalità del commercio di pelli e il ruolo vitale degli asini in tutto il mondo».

In Africa gli asini spariscono sempre più spesso dalle loro stalle o dai loro recinti e vengono rubati e scuoiati per il collagene della loro pelle con il quale di produce l’ejiao (si pronuncia uh-jee-ow), noto anche come “colla corii asini” o “colla di pelle d’asino”, che è un ingrediente chiave nei rimedi tradizionali cinesi. Il collagene viene miscelato con erbe e altri ingredienti per creare barrette, pillole,  liquidi o prodotti di bellezza. Negli ultimi 10 anni l’industria dell’ejiao ha registrato una crescita significativa e tra il 2013 e il 2016, la produzione annuale di ejiao è aumentata da 3.200 a 5.600 tonnellate, con una crescita annua di oltre il 20%.

I rapporti del settore mostrano che tra il 2016 e il 2021la produzione di ejiao è aumentata del 160%.

The Donkey Sanctuary avverte che «Se i trend  attuali continueranno, questa cifra aumenterà del 200% entro il 2027».

A causa dell’aumento della domanda. la popolazione di asini cinesi è crollata e per rifornirsi l’industria dell’ejiao si è rivolta a una rete commerciale globale.  Ma con una richiesta così pressante i commercianti di pelli hanno messo in piedi una rete di ladri di asini che spesso si impadronisce degli animali di piccoli agricoltori <, per i quali un asino rappresenta la differenza tra la sopravvivenza e la fame e la sete.

E gli attivisti di Donkey Sanctuary denunciano che «I metodi di macellazione sono spesso non regolamentati, disumani e antigenici e un gran numero di asini muoiono durante il viaggio verso i macelli. Le comunità che dipendono dai loro asini per avere un sostentamento si svegliano e scoprono che i loro asini sono stati rubati, macellati e scuoiati durante la notte. Le famiglie stanno perdendo gli asini che per loro significano così tanto. Vite e opportunità vengono distrutte. Il trasporto di pelli non trattate e lo smaltimento improprio delle carcasse degli asini rischiano di innescare la diffusione di malattie infettive e di danneggiare gli ecosistemi locali».

Una ricerca  commissionata da Donkey Sanctuary  alla Wildlife Conservation Research Unit (WildCRU) dell’università di Oxford, ha scoperto che «Le pelli di asino vengono spesso vendute e spedite insieme a prodotti illegali della fauna selvatica, più comunemente scaglie di pangolino, avorio e cavallucci marini» e ha scoperto prove che «Il commercio legalmente complesso di pelli di asino potrebbe fungere da veicolo per il commercio di animali selvatici e di altri articoli illegali, tra cui legni duri e farmaci di classe A».

Donkey Sanctuary è stata invitata a partecipare a una conferenza dell’Interpol per fornire consulenza ai principali rappresentanti delle forze dell’ordine, di governi e della società civile sulla portata del commercio crudele e insostenibile di pelli di asino e sui suoi legami con la criminalità organizzata e l’ispettore capo  Kevin Kelly, che comanda l’UK National Wildlife Crime Unit ha detto che «Il commercio della pelle d’asino è ripugnante e crudele e, dopo aver visto la vostra presentazione, non ho dubbi che abbia collegamenti con la criminalità organizzata. E’ un problema globale che esiste a livello locale e vi do il mio impegno ad affrontarlo»

Ian Cawsey, direttore advocacy e campagne di Donkey Sanctuary, ha aggiunto: «Sappiamo che il commercio di pelli di asino attraversa molti paesi diversi a livello globale e viene utilizzato dai commercianti illegali di fauna selvatica per nascondere parti di pangolini, tigri, rinoceronti, elefanti e altro ancora. Una risposta integrata delle forze dell’ordine è quindi fondamentale per assicurare alla giustizia le persone che abusano degli animali e del mondo naturale. Abbiamo ricevuto molti commenti da funzionari legali di tutto il mondo, che in precedenza sapevano poco del commercio della pelle d’asino ma potevano vedere come si collega al loro lavoro e perché dobbiamo collaborare».

Il rapporto evidenzia che la domanda di collagene degli asini potrebbe essere soddisfatta attraverso metodi umani e sostenibili e Donkey Sanctuary sottolinea che « Stiamo incoraggiando i produttori di ejiao a fermare la macellazione e a porre fine al commercio della pelle degli asini, abbandonando l’uso del collagene proveniente da asini veri e passando al collagene prodotto nei laboratori utilizzando processi di agricoltura cellulare. A sostegno di questo, stiamo sensibilizzando su questa tecnologia più sicura, più pulita e umana e facendo notare l’inutile crudeltà, devastazione e rischi associati al commercio globale di asini per il collagene estratto dalla loro pelle».

 

Videogallery

  • Innocent Lives | Stop the Slaughter | The Donkey Sanctuary

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