Polli e galline: Efsa raccomanda alternative alle gabbie e di non allevare più animali a rapida crescita

Esultano Essere Animali e CWF: più spazio e stop alle gabbie. Ora si adeguino anche gli allevamenti italiani

[24 Febbraio 2023]

Per migliorare il benessere dei polli da carne e delle galline ovaiole d’allevamento, gli scienziati dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) raccomandano di «Evitare la pratica della mutilazione, la restrizione alimentare e l’uso di gabbie». I due pareri scientifici dell’EFSA, pubblicati il 21 febbraio, danno anche consigli sullo spazio, la densità degli animali, l’illuminazione, la polvere, il rumore, i rifiuti e strutture come le piattaforme sopraelevate  e altri arricchimenti ambientali per permettere agli animali di riposare su strutture adeguate e incoraggiare l’espressione dei comportamenti naturali.

La Commissione europea ha richiesto questi pareri scientifici dell’EFSA nell’ambito della strategia “Farm to Fork (F2F)” e forniscono una base scientifica per l’attuale revisione della legislazione dell’Unione europea in materia di benessere degli animali. La proposta legislativa della Commissione è attesa per la seconda metà del 2023. L’EFSA ha già pubblicato un parere scientifico sul benessere dei suini d’allevamento e 5 pareri sul benessere degli animali d’allevamento durante il trasporto e i suoi scienziati stanno ultimando le valutazioni sul benessere dei vitelli da allevamento, dei bovini da latte, delle anatre, delle oche e delle quaglie.

Il 28 marzo 2023 l’EFSA presenterà in un evento pubblico online le risultanze dei suoi due pareri scientifici sui polli da carne e sulle galline ovaiole. Un secondo evento dedicato ai prossimi pareri su vitelli, vacche da latte, anatre, oche e quaglie si terrà il 23 maggio 2023.

All’EFSA spiegano che «I nostri esperti hanno valutato i sistemi di allevamento utilizzati nell’Unione europea per i polli da carne e le galline ovaiole e hanno individuato i pericoli a cui sono esposti i volatili e le relative conseguenze per il loro benessere. Hanno descritto le varie modalità di valutare il benessere dei volatili in base alle risposte degli animali e hanno proposto modi per prevenire o attenuare le conseguenze nocive al benessere che hanno individuato. Le due valutazioni riguardano l’intero ciclo produttivo, dall’allevamento e dalla crescita dei giovani volatili all’allevamento di polli da carne e galline ovaiole. I nostri scienziati hanno anche affrontato questioni specifiche proposte dall’iniziativa dei cittadini europei “End the Cage Age”.

In tutta l’Ue, circa 180 milioni di galline sono attualmente confinate nelle cosiddette gabbie “arricchite”. Queste sono state progettate per soddisfare una serie di esigenze comportamentali delle galline, ma il confinamento limita ancora fortemente i loro comportamenti naturali, privandole di una vita degna di essere vissuta. Le gabbie per le galline ovaiole sono state o saranno presto eliminate in Austria, Repubblica Ceca, Germania, Lussemburgo e Slovacchia, la regione belga della Vallonia e la Francia hanno vietato i sistemi di gabbie arricchite nuovi o riadattati. La Commissione europea si è impegnata a eliminare gradualmente per legge l’uso delle gabbie negli allevamenti europei, in risposta alla campagna End the Cage Age, sostenuta da 1,4 milioni di cittadine e cittadini europei e coordinata da Compassion in World Farming.

I polli allevati per la loro carne vengono selezionati per crescere di più e più velocemente. In condizioni naturali, i polli possono vivere anche più di sei anni. Tuttavia, i polli allevati intensivamente vengono solitamente macellati prima di raggiungere le 6 settimane di vita. Negli allevamenti intensivi il loro benessere è seriamente compromesso dall’ambiente squallido, sporco e sovraffollato.

Per quanto riguarda i polli allevati per la loro carne, lL’EFSA raccomanda di abbandonare le razze a rapido accrescimento e di limitare l’allevamento alle sole razze a crescita lenta, di triplicare lo spazio minimo per assicurare agli animali libertà di movimento  e di fornire loro arricchimenti ambientali. Gli stessi elementi su cui da anni si concentra la richiesta delle ONG attraverso l’European Chicken Commitment.

Essere Animali fa notare che «l’opinione dell’EFSA si spinge addirittura più in là delle richieste delle ONG, focalizzate esclusivamente sulla fase di accrescimento dei polli, e metta in luce problematiche di benessere finora meno dibattute come le condizioni di vita dei riproduttori, soggetti a fame cronica per la limitazione del mangime, e dei pulcini di un giorno di vita. Infatti, oltre a indicare l’eliminazione di mutilazioni e regimi di restrizione alimentare per i riproduttori, viene incoraggiata anche la pratica di far schiudere le uova direttamente negli allevamenti di produzione, per evitare trasporti stressanti e fame e sete prolungate ai pulcini appena nati. Tra le ultime raccomandazioni risalta, infine, l’indicazione di implementare sistemi di valutazione di alcuni indicatori chiave che permettano di monitorare il benessere dei polli da carne in maniera armonizzata a livello europeo, come la mortalità in allevamento e l’incidenza di lesioni plantari al macello, un parametro teoricamente già previsto dall’attuale Direttiva ma per cui in Italia non è possibile reperire informazioni».

Olga Kikou, direttrice di Compassion in World Farming EU ricorda che «Da anni, la lobby zootecnica sostiene che l’allevamento intensivo sia positivo per il benessere degli animali allevati, ma i Pareri dell’organo scientifico dell’Ue dimostrano che ha torto. Siamo felici che l’EFSA abbia confermato che allevare gli animali in gabbia è dannoso per il loro benessere e che è necessario ridurre la densità di allevamenti dei polli allevati per la loro carne, prevenire le mutilazioni e allevare razze a crescita lenta. L’Ue deve dotarsi di nuove leggi che siano basate su prove scientifiche per tutti gli animali allevati a fini alimentari, correggendo le norme obsolete e inadeguate attualmente in vigore. I pareri scientifici pubblicati ieri offrono delle prove inconfutabili, che screditano gli sforzi dell’industria e di alcuni ministri di rinviare o sabotare l’attesa revisione  delle norme Ue per il benessere animale».

Essere Animali sottolinea che «Molte sono le problematiche di benessere dei polli da carne segnalate come “altamente rilevanti” dagli esperti dell’EFSA ed è preoccupante osservare come quasi tutte siano associate a fattori di pericolo legati alla mancanza di spazio e all’utilizzo di razze a rapido accrescimento, due caratteristiche produttive largamente prevalenti nel nostro Paese. Tra le problematiche di benessere più importanti emergono molti elementi messi più volte in luce in questi anni da diverse indagini e articoli scientifici: la presenza di problemi di locomozione, la restrizione dei movimenti (sia per la mancanza di spazio che per i problemi di locomozione) e l’impossibilità a esprimere comportamenti esploratori (come camminare, grattare e becchettare) e di comfort (come aprire e sbattere le ali e stendere e stirarsi le zampe)».

Essere animali bacchetta i nostri allevatori: «A differenza di altri Paesi europei come Francia e Spagna, purtroppo a oggi in Italia sono ancora pochissime le aziende alimentari che si sono impegnate a rispettare gli standard dell’ECC. Mentre in Francia più del 95% della grande distribuzione ha già aderito all’ECC e in Spagna ben 5 tra i primi 10 supermercati del paese, tra i grandi supermercati italiani solo Carrefour ha assunto un impegno a favore del benessere dei polli da carne che sia in linea con l’ECC e con le nuove raccomandazioni EFSA.

Elisa Bianco, responsabile del dipartimento di corporate engagement di Essere Animali, conclude: «E’ estremamente incoraggiante vedere che le opinioni scientifiche pubblicate dall’EFSA sostengono le stesse raccomandazioni di miglioramento per il benessere dei polli da carne che da diversi anni presentiamo alle aziende. Ora ci auguriamo che, come accaduto negli altri Paesi, anche i grandi supermercati italiani seguano queste indicazioni e si impegnino pubblicamente per affrontare le reali criticità del benessere dei polli, a partire dall’abbandono delle razze a rapido accrescimento e dalla riduzione delle densità di allevamento.