I Paesi più colpiti: Repubblica democratica del Congo, Nigeria, Sahel centrale, Sud Sudan e Yemen
Nel 2021 milioni di bambini soffriranno di malnutrizione acuta
L’Unicef lancia la "Humanitarian Action for Children". il suo più grande appello di raccolta fondi per le emergenze di sempre
[30 Dicembre 2020]
Con l’avvicinarsi del 2021, l’Unicef è profondamente preoccupata per la salute e il benessere di 10,4 milioni di bambini che si prevede che nel 2021 soffriranno di malnutrizione acuta il nella Repubblica democratica del Congo (Rdc), Nigeria nord-orientale, Sahel centrale, Sud Sudan e Yemen. Tutti Paesi o regioni che stanno vivendo gravi crisi umanitarie mentre sono anche alle prese con una crescente insicurezza alimentare, la pandemia mortale di Covid-19 e – ad eccezione del Sahel centrale – una carestia incombente.
La direttrice esecutiva dell’Unicef, Henrietta Fore, ha sottolineato che «Per i Paesi in difficoltà per le conseguenze di conflitti, disastri e cambiamenti climatici, il Covid-19 ha trasformato una crisi alimentare in una catastrofe imminente. Le famiglie che già lottano per sfamare i propri figli e loro stesse sono ora sull’orlo della carestia. Non possiamo lasciare che siano le vittime dimenticate del 2020».
L’Unicef stima che nel 2021 nella Rdc 3,3 milioni di bambini sotto i 5 anni soffriranno di malnutrizione acuta, e di questi almeno 1 milione di malnutrizione acuta grave. Cifre allarmanti dovute alla guerra per le risorse che continua nell’est del Paese, alle conseguenze socioeconomiche della pandemia di Covid-19 e all’accesso limitato ai servizi essenziali per i bambini e le famiglie vulnerabili.
Nel nord-est della Nigeria, si prevede che oltre 800.000 bambini soffriranno di malnutrizione acuta nel 2021, di cui quasi 300.000 dimalnutrizione acuta grave a rischio imminente di morte. Nel nord-ovest della Nigeria la situazione nutrizionale è ancora più grave: nello Stato di Kebbi il tasso di malnutrizione cronica è al 66%, oltre il 20% in più rispetto allo Stato di Borno nel nord-est. Nello Stato nord-occidentale di Sokoto, quasi il 18% dei bambini soffre di deperimento e il 6,5% soffre di grave deperimento.
In Sud Sudan, l’aggiornamento dell’Integrated Food Security Phase Classification (IPC) pubblicato all’inizio di dicembre ha rivelato un ulteriore deterioramento della sicurezza alimentare, con quasi 7,3 milioni di persone – il 60% della popolazione – che nel 2021 dovrebbero affrontare una grave insicurezza alimentare acuta. Circa 1,4 milioni di bambini sud-sudanesi soffriranno di malnutrizione acuta nel 2021, il tasso più alto dal 2013, e il numero di bambini affetti da malnutrizione acuta grave dovrebbe aumentare da circa 292.000 bambini quest’anno a oltre 313.000 bambini nel 2021.
L’aumento dell’insicurezza alimentare domestica e della malnutrizione acuta tra i bambini è dovuto aklla guerra civile ancora in corso e all’insicurezza in corso e all’accesso limitato al cibo, all’assistenza sanitaria e all’acqua potabile, ai servizi igienici essenziali. Un dramma esacerbato dalle inondazioni che nel 2020 hanno colpito vaste aree del Sud Sudan, facendo crescere il già alto livello di malnutrizione acuta tra i bambini.
In Burkina Faso, Mali e Niger, nel Sahel centrale, l’intensificarsi dei conflitti con le milizie jihadiste, gli sfollamenti e degli shock climatici porteranno 5,4 milioni di persone a non poter soddisfare il proprio fabbisogno alimentare quotidiano durante la prossima stagione magra. Rispetto alla media quinquennale, l’insicurezza alimentare acuta è aumentata del 167% in Burkina Faso, del 34% in Mali e del 39% in Niger. Il numero di bambini che soffrono di malnutrizione acuta potrebbe aumentare del 21%, il che porterebbe il numero totale di bambini malnutriti nei 3 Paesi all’incredibile cifra di 2,9 milioni, inclusi 890.000 bambini affetti da malnutrizione acuta grave.
In tutto lo Yemen continua il dramma scatenato dall’attacco armato al Paese della Coalizione sunnita guidata dall’Arabia saudita che vuole scacciare da Sana’a gli sciiti houthi al potere colpo di stato degli sciiti Houti al potere. Oltre 2 milioni di bambini sotto i 5 anni soffrono di malnutrizione acuta, di cui quasi 358.000 affetti da malnutrizione grave, un numero che dovrebbe aumentare. In 133 distretti dello Yemen meridionale, occupati da sauditi ed emiratini, dove vivono 1,4 milioni di bambini sotto i 5e anni, una recente analisi rivela un aumento di quasi il 10% dei bambini con malnutrizione acuta tra gennaio e ottobre 2020, compreso un aumento di oltre il 15% – quasi 100.000 bambini – di casi di malnutrizione acuta grave. Un’analisi simile è in fase di completamento per lo Yemen settentrionale, ancora in mano agli houthi, e anche lì si prevedono risultati allarmanti.
Per questo l’Unicef sta sollecitando gli attori umanitari sul campo e la comunità internazionale a espandere con urgenza l’accesso e il sostegno per l’alimentazione, la salute, l’acqua e i servizi igienico-sanitari per bambini e famiglie e ha lanciato la “Humanitarian Action for Children”. il suo più grande appello di raccolta fondi per le emergenze di sempre. L’Agenzia Onu per l’infanzia spiega che il fabbisogno «ammonta a 6,4 miliardi di dollari, necessari per raggiungere 300 milioni di beneficiari, tra i quali oltre 190 milioni di bambini, con aiuti e servizi essenziali fino alla fine del 2021. L’entità dell’appello è superiore del 35% rispetto a quello del 2020 e riflette l’aumento dei bisogni umanitari a livello globale a causa del protrarsi delle crisi umanitarie e della pandemia di Covid-19.
La Fore ricorda che «Quando una pandemia devastante si somma a guerre, cambiamenti climatici, disastri naturali e massicci spostamenti di popolazioni, le conseguenze per i bambini possono essere catastrofiche. Oggi stiamo affrontando un’emergenza per i diritti dei bambini, in cui il COVID-19 e altre crisi si combinano e privano i bambini della loro salute e del loro benessere. Questa situazione senza precedenti richiede una risposta senza precedenti. Stiamo chiedendo ai nostri donatori di unirsi a noi, in modo da aiutare insieme i bambini del mondo a superare questi tempi bui ed evitare di perdere un’intera generazione».
La pandemia da Covid-19 continua a sconvolgere le vite dei bambini, soprattutto dei più vulnerabili. I servizi di vaccinazione di routine sono stati interrotti in più di 60 Stati, mentre circa 250 milioni di studenti nel mondo continuano a subire le conseguenze dalla chiusura delle scuole. L’instabilità economica sta interrompendo i servizi sociali di base, rendendo più arduo per le famiglie rispondere ai bisogni e aumentando i rischi di violenza domestica e di genere.
Intanto sono scoppiate nuove crisi umanitarie come quella del Tigray, in Etiopia, dove 2,8 milioni di persone hanno urgente bisogno di assistenza. O quella della provincia di Cabo Delgado, in Mozambico, dove 425.000 civili, fra cui 191.000 bambini, sono fuggiti di fronte alle violenze jihadiste e alla controffensiva dell’esercito.
Nelle aree in guerra, le notizie di uccisioni, rapimenti, reclutamenti e utilizzo di bambini come soldati sono in aumento. Inoltre, gravi alluvioni hanno devastato comunità particolarmente vulnerabili in America Centrale e Asia orientale (in particolare nelle Filippine, in Vietnam e in Cambogia), colpendo rispettivamente, 2,6 milioni e 13,4 milioni di bambini.
La pandemia di coronavirus ha aggravato le emergenze di lungo periodo in Paesi come Afghanistan, Bangladesh, Libia, Ucraina e Venezuela.
Il 15 marzo 2021 segnerà il decimo anniversario dall’inizio della guerra in Siria e il sesto del conflitto nello Yemen: in questi soli due paesi, ben 17 milioni di bambini hanno bisogno di assistenza umanitaria.
L’Unicef evidenzia che «Negli ultimi 30 anni il numero di disastri legati al clima è triplicato, mettendo a rischio la sicurezza alimentare, incrementando la scarsità di acqua, costringendo le persone a lasciare le proprie case e aumentando rischi di conflitti e crisi sanitarie. Circa 36 milioni di bambini, il numero maggiore di sempre, vivono come sfollati a causa di conflitti, violenza e disastri. La malnutrizione tra i bambini è in crescita in diversi paesi nel mondo».
Nell’ambito dell’Appello umanitario 2021, l’Unicef punta a raggiungere e aiutare: 149 milioni di donne e ragazze e 7,4 milioni di bambini con disabilità; 6,3 milioni di bambini con cure per la malnutrizione acuta grave; 27,4 milioni di bambini con vaccinazioni contro il morbillo; 45 milioni di persone con accesso ad acqua sicura per bere, cucinare e per l’igiene personale; 19,2 milioni di bambini e di persone che se ne prendono cura con supporto psicosociale e per la salute mentale; 17 milioni di bambini e donne con accesso a interventi risposta, prevenzione o riduzione del rischio di violenza di genere; 93,3 milioni di bambini con istruzione formale e non formale, compreso l’apprendimento nella prima infanzia; 9,6 milioni di famiglie con assistenza in denaro.
Come parte della sua risposta al Covid-19, l’Unicef ha predisposto una massiccia operazione di approvvigionamento e distribuzione del vaccino contro il Covid-19 quando sarà disponibile, con particolare attenzione all’equità per raggiungere i bambini e le famiglie più vulnerabili. Questi sforzi comprendono un coordinamento con le principali compagnie aeree e di trasporto merci globali per intensificare le operazioni di distribuzione dei vaccini in più di 92 paesi nel mondo, appena saranno disponibili.
L’Unicef sta anche guidando gli sforzi per aiutare i governi ad essere pronti a somministrare i vaccini – anche attraverso il preposizionamento delle siringhe, la mappatura delle attrezzature per la catena del freddo e la lotta contro la disinformazione.
I primi 5 appelli per richiesta di fondi per il 2021 riguardano i rifugiati siriani (1 miliardo di dollari), lo Yemen (576,9 milioni di dollari), la Repubblica democratica del Congo (384,4 milioni di dollari), la Siria (330,8 milioni di dollari) e il Venezuela (201,8 milioni di dollari).
L’Agenzia Onu conclude: «Mettere le organizzazioni nazionali e locali al centro delle operazioni umanitarie è la strategia chiave della risposta umanitaria dell’Unicef. I risultati principali del 2020 sono stati raggiunti grazie alle collaborazioni dell’Unicef, che comprendono team umanitari nei paesi, agenzie delle Nazioni Unite, organizzazioni della società civile e non governative, interlocutori nazionali e locali e partner per la risposta. I principali risultati comprendono: 1,5 milioni di bambini curati da malnutrizione acuta grave; 3,4 milioni di bambini vaccinati contro il morbillo; 3 miliardi di persone raggiunte con messaggi di prevenzione e accesso a servizi per il COVID-19; 1,8 milioni di operatori sanitari hanno ricevuto dispositivi di protezione individuale; 45,5 milioni di famiglie hanno beneficiato di nuove o ulteriori misure di assistenza fornite dai governi con il supporto dell’Unicef per rispondere al Covid-19».