Nel 2040 sempre più italiani anziani e soli. Serviranno 200 mila badanti in più

Rapporto Domina sul lavoro domestico: le famiglie spenderanno il +42% in più. Una situazione non affrontabile con flat tax e politiche neoliberiste/sovraniste

[2 Febbraio 2022]

Secondo il terzo “Rapporto sul Lavoro Domestico dell’Osservatorio Domina”  «Si prospetta un lungo “inverno demografico” per gli italiani: nel 2040 sarà più probabile vivere da soli che in una famiglia con figli. In 20 anni le famiglie arriveranno a 26,6 milioni (+3,5%), ma la crescita riguarderà principalmente le famiglie monocomponenti (+20,5%), mentre le famiglie con figli diminuiranno del 14,4%».

Nonostante gli appelli dei politici contro la decrescita demografica e l’invasione straniera (che però non ha come conseguenza le necressarie misure per migliorare il welfare e il sostegno alle famiglie e alla maternità), quella che è dietro l’angolo del ventenni già iniziato è «Un’Italia non solo più vecchia ma anche divisa in milioni di “micro famiglie” con poche reti di sostegno».

Una fioto, quella scattata dal rapporto Domina, che evidenzia l’importanza del settore dell’assistenza alle persone e, aggiungiamo noi, l’ineb vitabilità che nel nostro Paese e in Europa arrivi un esercito di giovani badanti in grado di prendersi cura degli italiani sempre più anziani e soli e con sempre più malattie debilitanti dovute alla vecchiaia.

Inoltre, il  rapporto fa notare che la situazione non è omogenea su tutto il territorio: «Se a livello medio nel 2040 il 38,8% delle famiglie sarà composto da un solo componente, in alcune regioni il valore sarà decisamente superiore. In Liguria, dove già oggi abbiamo oltre 311 mila famiglia con un solo componente (41,7% del totale), nel 2040 arriveranno al 45,9% del totale delle famiglie. Lo stesso in Sardegna che supererà quota 42% e nel Friuli Venezia Giulia con il 41,8% di monocomponenti sul totale famiglie. Al contrario, in queste regioni la percentuale di famiglie con figli è desolante. In Liguria solo il 28,3% delle famiglie rientrerà in questa categoria, in Sardegna il 32% e nel Friuli il 31%. Decisamente in queste aree ci si attende una maggiore frammentazione familiare».

In altre regioni sarà invece più probabile vivere in una famiglia “genitori e figli” che da soli: «E’ il caso della Campania – evidenzia il rapporto – dove, nel 2040, il 43% delle famiglie sarà composto da genitori e figli contro il 33% di famiglie monocomponenti. Anche in Sicilia e Puglia si registrerà una maggiore percentuale di genitori rispetto alle persone sole».

In Italia questa frammentazione familiare è in atto da diversi anni: nel 2009 le famiglie italiane erano meno di 24 milioni; oggi sono oltre 25 milioni. Ma di queste cifre la politica noin sembra tener conto né quando parla di riforma del sistema pensionistico, né di flat tax che – non si sa come – dovrebbero convivere con la necessità di un nuovo welfare per un Paese di anziani che richiederà maggiori e non minori investimenti pubblici.

Infatti, come d fa notare il rapporto, «La principale criticità di questo fenomeno è legata alla crescita delle famiglie monocomponenti “anziane” ed al loro bisogno di assistenza. Oggi nel nostro paese sono oltre 3,5 milioni le famiglie monocomponenti composte da over 70. Si tratta di soggetti che sono o possono diventare fragili e non autosufficienti». Nel suo ultimo report sulle condizioni della popolazione anziana in Italia, l’Istat scrive che «Circa un terzo degli over 75 presenta una grave limitazione dell’autonomia e per un anziano su 10 questa incide sia sulle le attività quotidiane di cura personale che su quelle della vita domestica».

E qui sorge – anzi è già sorto – un problema per chi, come la Meloni e Salvini, vorrebbe chiudere le porte all’immigrazione. «Sembra quindi molto probabile il fabbisogno di “badanti” per gestire questa non autosufficienza – fa notare Domina –  Oggi in Italia si registrano 438 mila badanti “regolari” e, considerando le sole famiglie monocomponenti over 70, possiamo dire che esistono 12 badanti ogni 100 famiglie». Sono le migranti di cui nessuno parla e che magari vivono  – e curano – in famiglie che votano per chi le vorrebbe rispedire a casa loro.  Ma le cifre sono testarde e il rapporto evidenzia che «Nel 2040 le famiglie over 70 monocomponenti passeranno dai 3,5 milioni attuali ad oltre 5 milioni, arrivando a rappresentare la metà di tutte le famiglie monocomponenti.Nell’ottica di mantenere lo stesso livello di assistenza, e quindi mediamente 12 assistenti ogni 100 famiglie monocomponenti over 70, sarà necessario incrementare l’attuale presenza di badanti di circa 200 mila unità. L’incremento medio di personale legato all’assistenza è del 44%, ma in alcune regione la percentuale è decisamente maggiore, ad esempio in Campania dalle 20 mila assistenti attuali si registrerà un incremento di oltre il 70%».

E qui scatta il problema del welfare e delle tasse, di dove si prenderanno i soldi per consentire a una popolazione anziana (che avrà pensioni basse frutto di lavori precari e intermittenti) di vivere dignitosamente. Il quadro che fa il rapporto è di vera emergenza sociale e di bilancio dello Stato: «Considerando la spesa attuale delle famiglie per le badanti regolari (3,9 miliardi), l’aumento del personale legato all’assistenza porterà le famiglie a spendere oltre 5,5 miliardi tra retribuzione, contributi e TFR (+42%). In termini assoluti a spendere di più saranno le regioni a maggiore presenza di badanti come la Lombardia (969 milioni di €) o l’Emilia Romagna (673 milioni di €). Ma si segnala un aumento notevole anche nella spesa in regioni come la Campania (212 milioni di euro), Sardegna (319 milioni di euro) e Trentino Alto Adige (138 milioni di euro) dove si registra una previsione di assistenza elevata».

Lorenzo Gasparrini, segretario generale di Domina, conclude: «L’allungamento della vita e la maggiore frammentazione familiare, rende la gestione delle persone anziane più incerta e difficile. Le famiglie saranno sempre più costrette ad assumere personale legato all’assistenza, per questo hanno bisogno oltre che di personale adeguato e preparato, anche di essere supportate sulla gestione e sui costi di questa assistenza. Concedere maggiori sgravi a queste famiglie è fondamentale per rendere l’assistenza più sicura».

E le flat tax e le politiche neoliberiste/sovraniste non sembrano proprio adatte a far questo.