Papa Francesco nel cuore di tenebra dell’Africa, in guerra da oltre 30 anni per le risorse
WFP: la Repubblica Democratica del Congo sta vivendo la più grande crisi di fame in Africa
[3 Febbraio 2023]
Incontrando le vittime della guerre per le risorse in corso nell’Est della Repubblica Democratica del Congo (RDC), Papa Francesco ha detto che «Si tratta di conflitti che costringono milioni di persone a lasciare le proprie case, provocano gravissime violazioni dei diritti umani, disintegrano il tessuto socio-economico, causano ferite difficili da rimarginare. Sono lotte di parte in cui si intrecciano dinamiche etniche, territoriali e di gruppo; conflitti che hanno a che fare con la proprietà terriera, con l’assenza o la debolezza delle istituzioni, odi in cui si infiltra la blasfemia della violenza in nome di un falso dio. Ma è, soprattutto, la guerra scatenata da un’insaziabile avidità di materie prime e di denaro, che alimenta un’economia armata, la quale esige instabilità e corruzione. Che scandalo e che ipocrisia: la gente viene violentata e uccisa mentre gli affari che provocano violenze e morte continuano a prosperare! Rivolgo un vibrante appello a tutte le persone, a tutte le entità, interne ed esterne, che tirano i fili della guerra nella Repubblica Democratica del Congo, depredandola, flagellandola e destabilizzandola. Vi arricchite attraverso lo sfruttamento illegale dei beni di questo Paese e il cruento sacrificio di vittime innocenti. Ascoltate il grido del loro sangue (cfr Gen 4,10), prestate orecchio alla voce di Dio, che vi chiama alla conversione, e a quella della vostra coscienza: fate tacere le armi, mettete fine alla guerra. Basta! Basta arricchirsi sulla pelle dei più deboli, basta arricchirsi con risorse e soldi sporchi di sangue!»
Un appello alla pace e per il rispetto dei diritti umani che è risuonato spesso mentre il Papa parlava di fronte alle le folle nella RDC, in particolare durante il terzo giorno di questa faticosissima visita in uno dei Paesi più ricchi di risorse e più poveri del mondo e dove quella che viene chiamata « la terza guerra mondiale africana » dura da oltre 30 anni. Una visita fatta per parabole e messaggi forti che è stata accompagnata e sostenuta da un nuovo drammatico appello dell’Onu : «La Repubblica Democratica del Congo sta vivendo la più grande crisi di fame in Africa e le Agenzie che distribuiscono gli aiuti umanitari si trovano ad affrontare richieste crescenti e fondi in diminuzione. Milioni di congolesi affrontano una grave insicurezza alimentare, in particolare nel nord-est, dove i combattimenti hanno sradicato milioni di persone».
Il World Food Programme (WFP) ha avvertito che «Quel numero sbalorditivo include più di mezzo milione di persone sradicate dalle loro case negli ultimi mesi» e per aiutarle l’agenzia Onu premio Nobel per la Pace ha lanciato un appello alla comunità internazionale per finanziare con più di 627 milioni di dollari gli aiuti umanitari vitali nercessari quest’anno.
Papa Francesco ha esortato i giovani congolesi a lavorare per un futuro migliore, ad evitare di cadere nella rete della corruzione: Di fronte alle 65.000 persone che lo ascoltavano allo Stadio dei Martiri nella capitale congolese Kinshasa, il Papa ha detto: «Ma – mi chiedo – come si sconfigge il cancro della corruzione, che sembra espandersi e non fermarsi mai? Ci aiuta San Paolo, con una frase semplice e geniale, che potete ripetere fino a ricordarla a memoria. Eccola: «Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene» (Rm 12,21). Non lasciarti vincere dal male: non lasciatevi manipolare da individui o gruppi che cercano di servirsi di voi per mantenere il vostro Paese nella spirale della violenza e dell’instabilità, così da continuare a controllarlo senza riguardi per nessuno. Ma vinci il male con il bene: siate voi i trasformatori della società, i convertitori del male in bene, dell’odio in amore, della guerra in pace. Volete essere questo? Se volete, è possibile: sapete perché? Perché ciascuno di voi ha un tesoro che nessuno può rubarvi. Sono le vostre scelte. Sì, tu sei le scelte che compi e puoi sempre scegliere la cosa giusta da fare. Siamo liberi di scegliere: non permettete che la vostra vita sia trascinata dalla corrente inquinata, non lasciatevi portare come un tronco secco in un fiume sporco. Indignatevi, senza mai cedere alle lusinghe, suadenti ma avvelenate, della corruzione (..,) Voi fate parte di una storia più grande, che vi chiama ad assumere un ruolo attivo come costruttore di comunione, campione di fratellanza, indomabile sognatore di un mondo più unito».
E sono la corruzione e la violenza che stanno alimentando la fame grave che in RDC colpisce una persona su quattro. Nel 2022, il WFP ha fornito assistenza alimentare e nutrizionale a 5,4 milioni delle persone più vulnerabili nella RDC, concentrandosi su donne e bambini colpiti dal conflitto, ma sottolinea che «I bisogni sono immensi in questo paese dell’Africa centrale, dove più di 26 milioni di persone soffrono la fame, più di un quarto della sua popolazione totale».
Peter Musoko, direttore e rappresentante del WFP nella RDC, racconta: «Ho visto di persona che questo Paese ha un grande potenziale per produrre cibo per la sua gente e fornire posti di lavoro ai giovani, Spero che la visita del Papa contribuisca a far luce sulla condizione di milioni di persone che muoiono di fame nel Paese centrafricano, per le quali il WFP a volte è l’unico baluardo contro la catastrofica insicurezza alimentare. Con la continua urgenza e le risorse limitate, facciamo appello alla comunità internazionale per 627,3 milioni di dollari nel 2023».
Alcuni degli sfollati a causa delle violenze nel nord-est della RDC che ha incontrato Papa Francesco hanno potuto trovare assistenza dal WFP e dai suoi partner e un riparo nel campo profughi improvvisato di Kanyaruchinya fuori dalla capitale provinciale, Goma. E’ qui dove l’ex agricoltrice Dorati Ndagisa ora vive con i suoi 5 figli dopo che le milizie armate l’hanno cacciata dalla sua fattoria nella provincia orientale del Nord Kivu. Una situazione condivisa da molti altri pivccoli contadini e che è il risultato della guerriglia cronica legata al al conflitto del 1998-2003 per le materie prime preziose che ha coinvolto fino a ( Paesi confinanti con la RDC e che ha generato più di 100 gruppi armati che ora terrorizzano le comunità nell’est della RDC.
La Ndagisa, che coltivava fagioli e patate nel villaggio di Rugari, conclude: «Ero una contadina e avevo una vita stabile. Dalla guerra non ho niente e non so come sfamare i miei tre figli». E forse sta tutto qui, in queste semplici parole, il drammatico senso del faticoso viaggio di un Papa Stanco nel cuore di tenebra dell’Africa e nella vergogna di un’economia mondiale che si ciba delle materie prime, del sangue e della disperazione dei congolesi.