Piano quinquennale della Cina per le materie prime. Fondato un supergruppo statale per le terre rare

La Cina punta a mantenere l’egemonia in un settore cruciale per l’economia mondiale e la competizione con gli Usa

[3 Gennaio 2022]

Il 29 dicembre il governo cinese ha presentato un piano per facilitare lo sviluppo dell’industria delle materie prime del Paese durante il 14esimo piano quinquennale (2021-2025) e l’agenzia ufficiale Xinhua spiega che «Entro il 2025, prenderà forma un nuovo modello di sviluppo per il settore delle materie prime cinese caratterizzato da maggiore qualità, migliore redditività e distribuzione, basse emissioni di carbonio e maggiore sicurezza».

Secondo il piano, presentato congiuntamente dal ministero dell’Industria e dell’Information Technology e da altri due enti governativi, il settore diventerà uno dei principali obiettivi per la ricerca e lo sviluppo, la produzione e l’applicazione delle materie prime vitali del mondo e il governo di Pechino assicura che «Il sistema industriale sarà sicuro, indipendente e controllabile, compresi i sottosettori dell’acciaio, dei metalli non ferrosi, dei materiali da costruzione e dei nuovi materiali. Il settore delle materie prime è stato a lungo il fondamento dell’economia reale». Secondo i dati ufficiali, nel 2020 la produzione industriale del settore delle materie prime cinesi rappresentava il 27,4% di tutti i settori.

Il piano richiede anche sforzi per promuovere un cambiamento digitale e verde nel settore delle materie prime. La capacità di produzione di prodotti sfusi come acciaio grezzo e cemento non dovrebbe aumentare, con il tasso di utilizzo della capacità industriale mantenuto a un livello ragionevole.

E la Cina si è portata avanti con il lavoro: il 23 dicembre  nella provincia orientale dello Jiangxi è stato fondata la China Rare Earth Group Co., Ltd, un’impresa statale che vede la partecipazione di tre compagnie:  Aluminium Corporation of China, China Minmetals Corporation, Ganzhou Rare Earth Group, e di due società di ricerca: China Iron & Steel Research Institute Group e Grinm Group  Corporation.

Xinhua sottolinea che «La nuova società opererà sotto la supervisione diretta della Commissione statale per la supervisione e l’amministrazione dei beni del Consiglio di Stato e avrà diversi azionisti. Il gruppo si concentrerà sulla ricerca, l’esplorazione, la fusione e l’elaborazione profonda delle terre rare. La sua attività includerà anche applicazioni a valle, produzione di apparecchiature, incubazione industriale, servizi di consulenza tecnica e commercio estero. La fondazione della società favorisce l’aumento degli investimenti nella ricerca scientifica, l’integrazione delle risorse e il miglioramento delle applicazioni di nuove tecnologie e materiali, ha affermato un dirigente del gruppo. Si prevede che colleghi meglio i settori a monte e a valle della catena dell’industria delle terre rare e contribuisca a promuovere il potenziamento delle industrie tradizionali e lo sviluppo di industrie strategiche emergenti».

Si tratta della fusione di compagnie che rappresentano il 31% dell’estrazione mineraria cinese e il 29% della raffinazione di queste risorse, il che aumenterà ulteriormente le posizioni della Cina nel mercato delle terre rare e che, secondo gli esperti, le darà anche una “carta vincente” nella competizione globale e nella sua rivalità con gli Stati Uniti. Per il China Global Television Network (CGTN), il China Rare Earth Group punta a mantenere sotto il dominio diretto del governo comunista cinese la catena di approvvigionamento globale di metalli strategici dallo sfruttamento delle terre rare.

Le terre rare sono un gruppo di 17 elementi che include scandio, ittrio e 15 lantanidi  (lantanio , cerio , praseodimio , neodimio , prometeo , samario , europio , gadolinio , terbio , disprosio , olprosio , erbio , tulio , itterbio e lutezio). Scandio e ittrio sono inclusi tra le terre rare perché appaiono frequentemente mescolati con lantanidi negli stessi depositi. In “Minerales en la vida cotidiana”,  i geologi Manuel Regueiro e González-Barros  spiegano che  «Le terre rare non sono propriamente “terre”, ma un gruppo molto vario di elementi chimici e non sono nemmeno così rare sulla Terra, poiché alcune sono piuttosto abbondanti (il cerio , ad esempio, è il 25esimo elemento nella tabella dell’abbondanza nella crosta terrestre, simile al rame). Il nome di terre lo hanno ereditato, perché nella storia della chimica, gli ossidi erano chiamati terre e questo gruppo di elementi rimase con quel nome».

Quel che rende le terre rare importanti è il fatto che condividono alcune caratteristiche chimiche e fisiche, come proprietà magnetiche e conduttive che vengono utilizzate in un’ampia gamma di prodotti: dai componenti per le auto elettriche ai touchscreen per gli smartphone, dalle energie rinnovabili ai sistemi di difesa missilistica.

Secondo l’ultimo rapporto dell’US Geological Survey (Usgs), nel 2020 nel mondo sono state estratte 240.000 tonnellate di terre rare, di cui 140.000 in Cina, secondo la quota stabilita da Pechino. Dati coerenti con quelli contenuti in un rapporto  pubblicato a giugno 2021 dalla Casa Bianca, che stima che la Cina controlli il 55% delle miniere di terre rare e che raffini l’85% di raffinazione di questi elementi. La Cina possiede 44 milioni di tonnellate di riserve di terre rare, più di un terzo dei giacimenti esplorati nel mondo. Quindi, i cambiamenti nella produzione di terre rare cinesi avranno un impatto su questo settore cruciale dell’economia globalei.

Yan Yulu , analista della banca di investimento e brokeraggio China Galaxy Securities, è il nuovoo China Rare Earth Group «Aumenterà ulteriormente la concentrazione industriale, contribuendo a forgiare una carta vincente nella competizione globale per le risorse, creerà vantaggi strategici per la Cina ed è in linea con i migliori interessi del Paese».

Li Jin, capo ricercatore del China Enterprise Research Institute, è d’accordo e conclude: «La fusione era necessaria per rafforzare le posizioni dei produttori cinesi. Il precedente consolidamento in 6 gruppi non è riuscito a risolvere problemi come la concorrenza nazionale omogenea e il divario tecnologico con i suoi pari stranieri in termini di settori a valle. La Cina ha bisogno di un leader del settore per partecipare alla competizione internazionale. Il dominio nel mercato delle terre rare svolgerà un ruolo cruciale nella rivalità tra Pechino e Washington».