Vergognosi e catastrofici tagli agli aiuti alimentari internazionali per i profughi Rohingya in Bangladesh
Tom Andrew, relatore speciale Onu: «Annullarli, per le famiglie Rohingya è letteralmente una questione di vita o di morte»
[3 Marzo 2023]
Il Relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Myanmar, Tom Andrews, della Yale Law School e dell’Asia Center dell’università di Harvard , ha lanciato un appello urgente agli Stati membri dell?onu «Affinché annullino i tagli vergognosi e catastrofici alle razioni alimentari per i rifugiati Rohingya in Bangladesh», che sono iniziati dal primo marzo.
In una lettera inviata da Andrews ai Paesi membri dell’Onu, si legge: «Sto scrivendo nella mia veste di relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Myanmar, in virtù della risoluzione del Consiglio per i diritti umani 49/23. Lo faccio per attirare urgentemente la vostra attenzione su uno sviluppo inquietante che avrà un impatto negativo su quasi 1 milione di rifugiati rohingya dal Myanmar che ora vivono nei campi del Bangladesh dopo essere fuggiti dagli attacchi genocidi da parte dell’esercito del Myanmar. L’United Nations World Food Programme ha annunciato che, a partire da oggi, le già inadeguate razioni alimentari fornite ai rifugiati rohingya in Bangladesh saranno ridotte a causa della mancanza di finanziamenti. Questi tagli saranno devastanti per una popolazione traumatizzata che è già affetta da malnutrizione diffusa. I numeri sono inquietanti: il 40% dei bambini rohingya soffre di crescita stentata; Il 51% dei bambini rohingya e il 40% delle donne in gravidanza e in allattamento rohingya sono anemici; Il 45% di tutte le famiglie rohingya nei campi vive con diete insufficienti. Tragicamente, il World Food Program ha annunciato che i tagli di oggi a razioni alimentari già insufficienti saranno solo il primo round delle riduzioni delle razioni, se non arriveranno finanziamenti aggiuntivi. Ad oggi, il valore dell’allocazione mensile delle razioni alimentari per ogni rifugiato rohingya nei campi del Bangladesh sarà ridotto del 17%. Se le donazioni non saranno ricevute, nei prossimi due mesi questi tagli potrebbero essere ancora più profondi, con le razioni alimentari ridotte di un terzo. Questo significherebbe che, in media, i rifugiati rohingya nei campi del Bangladesh dovrebbero provare a sopravvivere con 0,27 dollari al giorno. Le conseguenze di questi tagli aggiuntivi saranno catastrofiche per una popolazione che è già stata costretta a sopportare un’enorme sofferenza».
Secondo il World Food Program, per mettere fine a questi tagli catastrofici, sono immediatamente necessari 125 milioni di dollari. Per questo Andrews chiede a tutti i capi di governo di dare un contributo finanziario immediato al programma del WFP in Bangladesh «Per evitare l’impatto devastante che le riduzioni delle razioni avranno sui rifugiati rohingya in Bangladesh».
Ma il relatore speciale dell’Onu ricorda che «La crisi alimentare, tuttavia, è semplicemente la punta dell’iceberg, poiché il Rohingya Humanitarian Crisis Joint Response Plan (JRP) è stato gravemente sottofinanziato per un certo numero di anni e rimane a rischio di un significativo sottofinanziamento nel 2023. Apprendo che il 2023 JRP sarà pubblicato la prossima settimana. Monitorerò da vicino tutti i contributi al JRP, in particolare finanziamenti per affrontare la situazione urgente di cibo e nutrizione e come tali importi siano paragonabili ai contributi degli anni precedenti, Ho intenzione di fornire regolari aggiornamenti in merito all’Human Rights Council e all’Assemblea generale e<dell’Onu sono pronto ad assistervi in ogni modo»
Andrews, che è stato un parlamentare Usa, ha lavorato per il National Democratic Institute for International Affairs per delegazioni parlamentari, ONG e partiti politici in molti Paesi, compresi Cambogia, Indonesia, Algeria, Croazia, Serbia, Ucraina e Yemen, ma, nonostante abbia visto guerre ed ogni genere di violenza, ingiustizia e abuso, di fronte a quello che sta accadendo ai profughi Rohingya denuncia che «Questi tagli alle razioni sono una macchia sulla coscienza della comunità internazionale. Nei campi ho parlato con famiglie disperate che hanno già dovuto ridurre gli alimenti essenziali a causa dell’impennata dei prezzi. Annullare questi tagli agli aiuti alimentari è letteralmente una questione di vita o di morte per le famiglie Rohingya. Molti Stati membri delle Nazioni Unite hanno offerto un sostegno retorico ai Rohinyga. Ma le famiglie Rohingya non possono nutrirsi di retorica politica. E’ giunto il momento che gli Stati membri delle Nazioni Unite sostituiscano le vuote dichiarazioni di sostegno con azioni salvavita. A meno che non vengano rapidamente annullati, l’impatto di questi tagli sarà catastrofico e duraturo. La malnutrizione e gli esiti avversi per la salute potrebbero aumentare all’interno della comunità e lo sviluppo dei bambini Rohingya potrebbe essere gravemente compromesso. E’ probabile che le conseguenze di questi tagli saranno portate dal popolo Rohingya per generazioni».